di LUIGI LAGUARAGNELLA - La veglia al campo Misericordiae a Cracovia si è celebrata proprio all'insegna della misericordia. Dopo il passaggio di papa Francesco dalla porta Santa allestita per la Gmg, si sono susseguite le testimonianze di ragazzi e ragazze che hanno visto incarnarsi nella loro vite le opere di misericordia. Ogni opera è stata rappresentata da una scena di vita contemporanea che lascia l'uomo da solo. Poi Bergoglio è intervenuto, come sempre, interrogando e sollecitando. Ha parlato ai giovani chiedendo di riprendersi la libertà delle proprie scelte, di lasciare loro stessi l'impronta in questo mondo che vuole la gioventù imbambolata, intontita. Il papa, infatti, dice che i giovani, sia per loro responsabilità che per la società, vedono la felicità solo come un divano: comoda. E li esorta dunque ad essere protagonisti, a indossare gli scarponcini calzati per vincere ogni tipo di paura, rompere la paralisi in cui la storia sembra aver bloccato le giovani generazioni. Poi Francesco fa stringere le mani come segno che l'uomo è fatto per creare ponti. Infine, mentre veniva esposto il Santissimo, l'intera zona del campo è stata illuminata da milioni di candele. È la luce dei giovani, la luce della festa che è durata tutta la notte.