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Splendida nel suo abito bianco firmato Roksanda, e' stata introdotta sul palco dal tycoon newyorchese che ha rotto con la tradizione che vuole l'arrivo del candidato alla convention del partito solo nella giornata finale, per accettare la nomination. L'ingresso del miliardario newyorchese e' stato a dir poco trionfale: e' apparso in contro luce, con effetto sfumato, sulle note dell'inno dei Queen, "We are the Champions".
Se Trump diventasse presidente, Melania sarebbe la prima first lady americana non nata negli Stati Uniti dai tempi di John Quincy Adams, che aveva sposato la britannica Louisa.
"E' mio grande onore presentare la prossima first lady degli Stati Uniti, mia moglie, un'incredibile madre ed una formidabile donna. Melania Trump", ha annunciato il miliardario. "Vinceremo e alla grande. Grazie a tutti", si e' limitato a dire prima di lasciare la scena all'aspirante first lady.
"Con tutto il cuore so che Donald fara' una grande e duratura differenza", ha assicurato Melania. "Non si arrendera' mai e mai vi deludera'...lui sa come vincere. E se cercate qualcuno pronto a lottare per voi e il vostro Paese, lui e' l'uomo giusto", ha sottolineato la 45enne ex modella slovena.
Se Trump diventasse presidente, Melania sarebbe la prima first lady americana non nata negli Stati Uniti dai tempi di John Quincy Adams, che aveva sposato la britannica Louisa.
Ha presentato se stessa. "Sono nata in Slovenia, un piccolo bellissimo Paese allora comunista dell'Europa dell'Est...ho girato il mondo, lavorando duro nell'incredibile arena della moda", ha riferito, sottolineando l'orgoglio di essere poi diventata una cittadina americana. Ha dunque reso omaggio a Bod Dole, senatore veterano di guerra presente in sala al quale e' stata tributata una standing ovation. "Se avro' l'onore di servire come first lady, usero' questo meraviglioso privilegio per aiutare chi ne ha piu' bisogno - ha affermato - le donne e i bambini".