di FRANCESCO GRECO — Spending review è una locuzione che si declina a ogni angolo del pianeta, almeno dal 2008 (Grande Crisi, banche fallite, bond spazzatura, ecc.). Si vuol tagliare il Senato per risparmiare, le Province non le hanno sforbiciate per questo? Le pubbliche amministrazioni hanno bloccato ormai da anni il turn-over e spremono i cittadini a tributi sempre più esosi, diretti e indiretti.
Ad Alessano, nel Leccese, invece – come informa la lista civica “Ripartire per crescere” all'opposizione di una giunta di “esodati” - sono in netta controtendenza.
E per la serie “facciamoci conoscere”, la giunta di centro-sinistra “Città democratica” nata nella tornata elettorale di giugno con la “benedizione” del consigliere regionale Ernesto Abaterusso, Pd, e i voti determinanti di ben 5 “transfughi” dalla precedente amministrazione anonima e senza colore, ha deliberato l'aumento delle indennità di carica per sindaco e assessori.
Da 439 a 790 euro per questi ultimi e da 1.250 a 1.756 per la “major” Francesca Torsello (che nel 2013 sul “Fatto Quotidiano” e a “Virus”, Rai2, accusò Abaterusso di trafficare con le tessere: “E' una commedia da teatro dell'assurdo”), che ha promesso di aumentarselo ancora portandolo a 2.200 entro l'anno.
Fatto che ha suscitato critiche feroci dei cittadini, spremuti a tributi e costretti a stringere ancora la cinghia.
E ne hanno ben donde appena si rapportano tali retribuzioni con quelle di altri primi cittadini, di città belle grosse (Alessano ha poco meno di 7mila abitanti).
Lo stipendio di Virginia Raggi sindaco di Roma (3 milioni di persone più i turisti), per quanto se ne sa, sfiora i 4000 euro, di Chiara Appendino, a Torino (poco meno di un milione di abitanti), ancora meno.
Ma, si sa, i grillini ostentano virtù. Che chi si impegna per la comunità debba ricevere un “rimborso-spese” è nella logica delle cose, anche se in tanti Comuni è messo su un fondo con cui alla fine si realizza qualche miglioria al paese. Ma forse in questo centro del Salento hanno scelto il momento meno opportuno per razziare risorse già esigue, che magari andrebbero destinate ai servizi. Così fanno la figura dei parvenu che fanno politica per il “gettone di presenza”, senza alcuna spinta ideale.
Copyright a prova di emulazione. Come direbbe il produttore di olio Ugo Amico “alla alessanese maniera”.
Intanto nella maggioranza si aprono le prime ”crepe”: Daniela Torsello (243 voti) un giorno sta nella maggioranza e l'altro si chiama fuori: le avevano promesso visibilità (un assessorato) e perciò ha lasciato lo schieramento avversario per proporsi col Pd, cosa che ha tentato di fare senza successo anche il sindaco uscente (di cui si ignora l'appartenenza politica), in zona-Cesarini, ma, come dice un vecchio adagio “Peggio per l'uomo che crede all'altro uomo”.
Anche il vice-sindaco e assessore Donato Melcarne (il più votato, 343 preferenze) si sente “soffocato” dal protagonismo di Anna Maria Torsello (229) che ha una delega per Montesardo.
I cui cittadini protestano e raccolgono firme contro l'ordinanza che vieta di parcheggiare su via Nazionale senza offrire una seria alternativa. Fioccano le multe, in tempi in cui la disoccupazione avanza e con gli stipendi e le pensioni non si arriva nemmeno alla seconda settimana.
Ai cittadini pare un paese Giano bifronte: un calvario per i loro, la cuccagna per la “major” e gli assessori visti come insaziabili e privi di pudore. O tempora, o mores...
Ad Alessano, nel Leccese, invece – come informa la lista civica “Ripartire per crescere” all'opposizione di una giunta di “esodati” - sono in netta controtendenza.
E per la serie “facciamoci conoscere”, la giunta di centro-sinistra “Città democratica” nata nella tornata elettorale di giugno con la “benedizione” del consigliere regionale Ernesto Abaterusso, Pd, e i voti determinanti di ben 5 “transfughi” dalla precedente amministrazione anonima e senza colore, ha deliberato l'aumento delle indennità di carica per sindaco e assessori.
Da 439 a 790 euro per questi ultimi e da 1.250 a 1.756 per la “major” Francesca Torsello (che nel 2013 sul “Fatto Quotidiano” e a “Virus”, Rai2, accusò Abaterusso di trafficare con le tessere: “E' una commedia da teatro dell'assurdo”), che ha promesso di aumentarselo ancora portandolo a 2.200 entro l'anno.
Fatto che ha suscitato critiche feroci dei cittadini, spremuti a tributi e costretti a stringere ancora la cinghia.
E ne hanno ben donde appena si rapportano tali retribuzioni con quelle di altri primi cittadini, di città belle grosse (Alessano ha poco meno di 7mila abitanti).
Lo stipendio di Virginia Raggi sindaco di Roma (3 milioni di persone più i turisti), per quanto se ne sa, sfiora i 4000 euro, di Chiara Appendino, a Torino (poco meno di un milione di abitanti), ancora meno.
Ma, si sa, i grillini ostentano virtù. Che chi si impegna per la comunità debba ricevere un “rimborso-spese” è nella logica delle cose, anche se in tanti Comuni è messo su un fondo con cui alla fine si realizza qualche miglioria al paese. Ma forse in questo centro del Salento hanno scelto il momento meno opportuno per razziare risorse già esigue, che magari andrebbero destinate ai servizi. Così fanno la figura dei parvenu che fanno politica per il “gettone di presenza”, senza alcuna spinta ideale.
Copyright a prova di emulazione. Come direbbe il produttore di olio Ugo Amico “alla alessanese maniera”.
Intanto nella maggioranza si aprono le prime ”crepe”: Daniela Torsello (243 voti) un giorno sta nella maggioranza e l'altro si chiama fuori: le avevano promesso visibilità (un assessorato) e perciò ha lasciato lo schieramento avversario per proporsi col Pd, cosa che ha tentato di fare senza successo anche il sindaco uscente (di cui si ignora l'appartenenza politica), in zona-Cesarini, ma, come dice un vecchio adagio “Peggio per l'uomo che crede all'altro uomo”.
Anche il vice-sindaco e assessore Donato Melcarne (il più votato, 343 preferenze) si sente “soffocato” dal protagonismo di Anna Maria Torsello (229) che ha una delega per Montesardo.
I cui cittadini protestano e raccolgono firme contro l'ordinanza che vieta di parcheggiare su via Nazionale senza offrire una seria alternativa. Fioccano le multe, in tempi in cui la disoccupazione avanza e con gli stipendi e le pensioni non si arriva nemmeno alla seconda settimana.
Ai cittadini pare un paese Giano bifronte: un calvario per i loro, la cuccagna per la “major” e gli assessori visti come insaziabili e privi di pudore. O tempora, o mores...