di DONATO FORENZA - Il tema della sostenibilità del paesaggio e dell’ambiente si sta affermando con notevole intensità dopo il Summit sul Clima a Parigi. Il recente evento “Anteprima Vestire il paesaggio 2016” con il premio Great Trees Awards, svoltosi a Pistoia, ha riscosso particolare attenzione per le interessanti articolazioni tecnico - scientifiche sui temi della biodiversità, sulle funzioni ecologiche della filiera green e della cultura del verde / paesaggio. Sono stati trattati molti temi tra cui quelli concernenti la realizzazione di giardini polifunzionali a servizio di scuole e fruibili per la disabilità visiva, motoria, uditiva e alimentare, con percorsi caratteristici sensoriali (un percorso dell’acqua, un percorso della musicalità, etc.) ed altre attività per la salvaguardia della biodiversità.
Notevoli sono risultate le realizzazioni di varietà di verde a livello vivaistico e quelle frutto della ricerca scientifica: sono evidenziate differenti morfologie di piante, fiori, di colori di corteccia di alberi e sul loro portamento; della capacità di adattabilità climatica. Si è parlato di aspetti funzionali, di ruscellamento, fitodepurazione e dei fattori per lo sviluppo e la protezione del paesaggio.
Secondo il prof. Zagari “gli spazi pubblici, in particolar modo, vivono momenti difficilissimi, poiché manca la cultura del privato, e spesso questo viene giustificato dalla grande crisi finanziaria che stiamo vivendo”. La prof. Maniglio ritiene che “si è cominciato a vedere il paesaggio in modo diverso e ad averne coscienza mediante l’uso delle nuove strategie di pianificazione”.
Molti operatori si domandano quanto possa costare realizzare un progetto verde; ma non facciamo mai il contrario, e cioè chiedersi quanto costerebbe non farlo: spesso non vengono calcolati gli immensi benefici del verde. Inoltre, è stato evidenziato che manca lo sviluppo di una normativa sulla produzione delle nuove varietà più belle esteticamente, più utili al sistema per creare nuove piante più adatte per l’inserimento nell’ambiente.
Notevoli sono risultate le realizzazioni di varietà di verde a livello vivaistico e quelle frutto della ricerca scientifica: sono evidenziate differenti morfologie di piante, fiori, di colori di corteccia di alberi e sul loro portamento; della capacità di adattabilità climatica. Si è parlato di aspetti funzionali, di ruscellamento, fitodepurazione e dei fattori per lo sviluppo e la protezione del paesaggio.
Secondo il prof. Zagari “gli spazi pubblici, in particolar modo, vivono momenti difficilissimi, poiché manca la cultura del privato, e spesso questo viene giustificato dalla grande crisi finanziaria che stiamo vivendo”. La prof. Maniglio ritiene che “si è cominciato a vedere il paesaggio in modo diverso e ad averne coscienza mediante l’uso delle nuove strategie di pianificazione”.
Molti operatori si domandano quanto possa costare realizzare un progetto verde; ma non facciamo mai il contrario, e cioè chiedersi quanto costerebbe non farlo: spesso non vengono calcolati gli immensi benefici del verde. Inoltre, è stato evidenziato che manca lo sviluppo di una normativa sulla produzione delle nuove varietà più belle esteticamente, più utili al sistema per creare nuove piante più adatte per l’inserimento nell’ambiente.