Diversi sacchi di immondizia tirati fuori dalla piccola e stretta cavità (foto) in quattro ore dagli otto soci del GST che si sono avvicendati in diversi compiti. Alla pulizia dell’invaso carsico è stata associata l'informazione nei confronti di turisti, curiosi e quanti hanno manifestato la volontà di avvicinarsi a un gruppo di “alieni” in tuta e casco sotto il sole cocente d'agosto e riflettere sull’importanza di mantenere puliti gli ipogei, naturali e artificiali, per garantire un adeguato stato di salute delle falde dell’acqua che percola il sottosuolo attraverso di essi.
Un piccolo stagno di acqua dolciastra e fangosa (ridotto ai minimi termini con la pulizia), posto nella parte terminale della grotta, è stato oggetto di uno studio bio-speleologico nella seconda decade del secolo scorso, grazie al quale è stato possibile individuare due specie di crostacei stigobionti: “Spelaeomysis bottazzii” e “Typhlocaris salentina”.
Polistirolo, bottiglie di vetro e plastica, contenitori di detergenti e lubrificanti per motori, condom, fili elettrici, cicche, lattine di alluminio, un foulard sono stati estratti e smistati con la collaborazione dell’associazione “Canoe Club Badisco” che opera nella vicina caletta.
Una quantità e una tipologia di rifiuti che in condizioni di naturale bio-degradazione avrebbe impiegato, in funzione dei materiali, da 1 a 1000 anni prima di scomparire del tutto. Con questa e altre iniziative future il GST vuole sensibilizzare i cittadini, i turisti e chi esercita le abituali mansioni lavorative a rispettare, preservare, proteggere gli ipogei e le falde. (Per restare aggiornati sulle iniziative del GST si può visitare questa pagina facebook: https://www.facebook.com/gruppospeleologicotricase/ )
