"In tanti mi state scrivendo segnalando la necessità di spiegare nel merito la questione referendaria. Il quesito infatti non riguarda la legge elettorale o i poteri del governo, argomenti che non sono minimamente toccati dalla legge costituzionale, ma riguarda il numero dei politici, il tetto allo stipendio dei consiglieri regionali, il voto di fiducia, il Senato, l'abolizione degli enti inutili come il Cnel, le competenze delle Regioni". Lo scrive il Presidente del Consiglio Matteo Renzi nella e-news parlando della riforma.
"I segnali di queste settimane sono davvero buoni. Il comitato del Sì, a differenza di chi dice No, ha raggiunto le firme necessarie alla presentazione in Cassazione (ne servivano mezzo milione, ne abbiamo avute quasi 600mila, circa il triplo degli altri). I nostri comitati sono tantissimi, arrivano quasi a quota tremila. Abbiamo chiesto un aiuto a chi vuole darci una mano, anche a livello economico.
Percorso trasparente, semplice e verificabile, alla luce del sole. Conclusione? A oggi abbiamo ricevuto più di 88.100 euro, quasi tutti con piccole donazioni, da 5-10-20 euro". Lo aggiunge il premier nella e-news.
Meloni: referendum in mezzo a ponte? - "Dalla Corte di Cassazione arriva via libera al Referendum Costituzionale. Vediamo se anche stavolta Renzi riesce a piazzare il voto nel bel mezzo di un ponte". E' quanto scrive su twitter il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.
M5s: 'Ora Renzi indichi subito la data' - "Ora che la Corte di Cassazione si è pronunciata Renzi deve smetterla di prendere in giro i cittadini italiani e indicare immediatamente la data in cui si andrà a votare per il referendum costituzionale". Lo affermano in una nota congiunta i parlamentari M5s di Camera e Senato. "Ogni altro vergognoso tentativo di rimandare il voto alle calende greche, oltre a quelli messi in atto fino ad ora - proseguono - , rappresenterebbe una grave violazione delle regole democratiche e una mancanza di rispetto nei confronti di tutti i cittadini italiani. Siamo stanchi dei soprusi della casta e dei ladri di democrazia che, con lo stravolgimento dei principi fondamentali sanciti dalla riforma costituzionale voluta dal trio Renzi-Boschi-Verdini e con i loro giochini di palazzo, cercano di erodere il cardine della sovranità popolare. L'esecutivo la smetta con questa condotta antidemocratica altrimenti porremo in essere tutte le iniziative democratiche a nostra disposizione affinché i cittadini possano esprimersi al più presto su un tema così delicato e importante come questo. Abbiamo compreso che Renzi, il quale prima affermava che il referendum si sarebbe svolto il 2 ottobre, vuole far votare gli italiani solo quando avrà in mano sondaggi positivi, ma si è superato ampiamente il limite".