di LUIGI LAGUARAGNELLA — E’ nata l’Inter di De Boer. Il tecnico olandese è stato presentato alla stampa questo pomeriggio e ufficialmente si apre l’ennesimo nuovo capitolo per i nerazzurri. L’allenatore ex Ajax giunge in piena fase di preparazione precampionato a poche settimane dall’inizio del campionato. Non il meglio per far mostrare da subito le sue doti, ma probabilmente era proprio arrivato il momento che Mancini dovesse lasciare la panchina.
Il tecnico che ha portato l’Inter in Europa League non era più “sintonizzato “ con la squadra e con la proprietà. Tra gare amichevoli estremamente deludenti, continue voci che marcavano degli attriti nello spogliatoio e la non piena considerazione del Mancio nella questioni di mercato, si è deciso di cambiare rotta scegliendo un allenatore che sa lavorare con i giovani.
Scegliendo De Boer la società interista lancia un chiaro segnale che sarà un anno di transizione. L’olandese dovrà conoscere calciatori da lui non richiesti, anzi alcuni di essi (vedi Candreva) pare siano state richieste del suo predecessore (paradosso di una confusione societaria). De Boer comunque accetta la sfida e proverà, senza dover obbligatoriamente adoperare l’integralismo del calcio totale olandese, dovrà trovare diverse soluzioni tattiche che esaltino le qualità di Perisic, Candreva e del neo acquisto Banega. E’ chiamato a riorganizzare la difesa. Ma anche il nuovo allenatore, come accaduto per Mancini deve capire il futuro di Icardi. Le voci dicono che il capitano rimarrà a Milano, ma le pazzie del mercato di agosto sono in pieno atto. Infatti tra gli ambienti nerazzurri non si escludono ipotetici arrivi di Gabbiadini o Gabigol (su di cui l’Inter sta puntando concretamente).
Probabilmente la mancanza di chiarezza sulla questione Icardi, nonché sulla sua gestione è stata una delle cause del divorzio da Mancini. De Boer è chiamato, più o meno rapidamente, a dare i primi segnali di questa ennesima nuova Inter. E non sarà facile dato che è arrivato a Milano già con l’appellativo di traghettatore per poi lasciare i nerazzurri a Simeone.
Il tecnico che ha portato l’Inter in Europa League non era più “sintonizzato “ con la squadra e con la proprietà. Tra gare amichevoli estremamente deludenti, continue voci che marcavano degli attriti nello spogliatoio e la non piena considerazione del Mancio nella questioni di mercato, si è deciso di cambiare rotta scegliendo un allenatore che sa lavorare con i giovani.
Scegliendo De Boer la società interista lancia un chiaro segnale che sarà un anno di transizione. L’olandese dovrà conoscere calciatori da lui non richiesti, anzi alcuni di essi (vedi Candreva) pare siano state richieste del suo predecessore (paradosso di una confusione societaria). De Boer comunque accetta la sfida e proverà, senza dover obbligatoriamente adoperare l’integralismo del calcio totale olandese, dovrà trovare diverse soluzioni tattiche che esaltino le qualità di Perisic, Candreva e del neo acquisto Banega. E’ chiamato a riorganizzare la difesa. Ma anche il nuovo allenatore, come accaduto per Mancini deve capire il futuro di Icardi. Le voci dicono che il capitano rimarrà a Milano, ma le pazzie del mercato di agosto sono in pieno atto. Infatti tra gli ambienti nerazzurri non si escludono ipotetici arrivi di Gabbiadini o Gabigol (su di cui l’Inter sta puntando concretamente).
Probabilmente la mancanza di chiarezza sulla questione Icardi, nonché sulla sua gestione è stata una delle cause del divorzio da Mancini. De Boer è chiamato, più o meno rapidamente, a dare i primi segnali di questa ennesima nuova Inter. E non sarà facile dato che è arrivato a Milano già con l’appellativo di traghettatore per poi lasciare i nerazzurri a Simeone.