di NICOLA ZUCCARO - C'è stato un atteggiamento repressivo anzichè collaborativo da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Quanto recriminato da Antonio Decaro, sotto forma di replica alle rilevazioni e soprattutto alle obiezioni avanzate dagli ispettori ministeriali, a seguito dei recenti controlli delle spese effettuate dal Comune di Bari, va ben al di là della pura e semplice
polemica di circostanza.
Nella mattinata di mercoledì 31 agosto, nel corso di una affollata conferenza stampa, il sindaco di Bari non ha risparmiato delle stoccate ad indirizzo dello stesso Dicastero, in merito all'elevato compenso di cui beneficiano i segretari generali (peraltro, come ha sottolineato lo stesso Decaro, dipendenti del Ministero degli Interni e non comunali) dei Comuni di Roma e di Milano. Un accanimento inspiegabile - come rilevato ancora da Decaro - alla luce del basso compenso percepito dall'attuale segretario generale del Comune di Bari, il Dott.Mario D'Amelio.
Allora, per scriverla alla Vasco Rossi, cosa c'è che non va? Perchè tanto accanimento da parte del Mef, esteso nei relativi controlli, anche sull'operato dell'Amministrazione Emiliano per presunte incompatibilità - risalenti al 2012 - fra il ruolo di dipendente comunale e di componente del CDA di una "collegata" al Comune di Bari? Chissà. E' in atto un tiro incrociato sul duo Emiliano-Decaro, tanto scomodo ad un parte della nomenclatura politica nazionale?
Per rispondere a questa domanda, non resterà che osservare l'evolversi della campagna referendaria che vede Emiliano schierato per il No, e quindi contro Renzi (al fianco del Sì), e della campagna elettorale che vede Decaro in corsa per la presidenza nazionale dell'Anci. Due eventi nazionali che, per i rispettivi esiti, potranno dire molto nei prossimi mesi sui futuri equilibri della politica italiana.
Nella mattinata di mercoledì 31 agosto, nel corso di una affollata conferenza stampa, il sindaco di Bari non ha risparmiato delle stoccate ad indirizzo dello stesso Dicastero, in merito all'elevato compenso di cui beneficiano i segretari generali (peraltro, come ha sottolineato lo stesso Decaro, dipendenti del Ministero degli Interni e non comunali) dei Comuni di Roma e di Milano. Un accanimento inspiegabile - come rilevato ancora da Decaro - alla luce del basso compenso percepito dall'attuale segretario generale del Comune di Bari, il Dott.Mario D'Amelio.
Allora, per scriverla alla Vasco Rossi, cosa c'è che non va? Perchè tanto accanimento da parte del Mef, esteso nei relativi controlli, anche sull'operato dell'Amministrazione Emiliano per presunte incompatibilità - risalenti al 2012 - fra il ruolo di dipendente comunale e di componente del CDA di una "collegata" al Comune di Bari? Chissà. E' in atto un tiro incrociato sul duo Emiliano-Decaro, tanto scomodo ad un parte della nomenclatura politica nazionale?
Per rispondere a questa domanda, non resterà che osservare l'evolversi della campagna referendaria che vede Emiliano schierato per il No, e quindi contro Renzi (al fianco del Sì), e della campagna elettorale che vede Decaro in corsa per la presidenza nazionale dell'Anci. Due eventi nazionali che, per i rispettivi esiti, potranno dire molto nei prossimi mesi sui futuri equilibri della politica italiana.