di NICOLA RICCHITELLI – Il suo ultimo lavoro – “Nuovo contrordine Mondiale” – segna quasi un cambiamento per l’artista milanese che nel 2005 con il brano “I bambini fanno ohh…” si impone sulla scena della musica italiana con ben sette dischi di platino, restando per ben diciannove settimane consecutive al primo posto della hit parade italiana.
Un primo cambiamento sta sicuramente nei contenuti, visto che nel “Nuovo contrordine Mondiale” di Giuseppe Povia trovano spazio temi per nulla banali come il Job Acts, il Sud e Berlusconi: «…le tematiche particolari mi hanno sempre appassionato e poi alcuni argomenti non si azzarda nessuno a toccarli…». L’altra novità poi è nell’autoproduzione del disco che lo stesso Povia spiega così:« per una volta nella vita volevo un disco svincolato da tutto e da tutti. Un disco libero, come me».
D: Giuseppe Povia, come stai?
R:«Alti e bassi ma direi che vedo sempre luci in fondo al tunnel!»
D: C’è una domanda che un po’ tutti si pongono dal web passando ai social, che fine ha fatto Giuseppe Povia…
R:«È la domanda dei cretini, nell'era di Internet basta scrivere "Povia" su Google. Ma capisco che l'utente medio ha bisogno che siano radio e tv a dirgli cosa ascoltare e chi seguire».
D: Possiamo dire di per certo che il tuo modo di fare musica è un po’ cambiato in questi anni?
R:«Mai! Dipende sempre dal periodo, da come sono io, da quello che accade nella società. Mi piace cantare emozioni ma anche realtà».
D: Nel tuo ultimo lavoro “NuovoContrordineMondiale”, si parla di Job Act, di Sud e di Berlusconi, insomma possiamo parlare di svolta nel tuo modo di fare musica?
R:«Ogni disco che faccio è diverso, il mio stile è proprio quello di non avere uno stile. Le tematiche particolari mi hanno sempre appassionato e poi alcuni argomenti non si azzarda nessuno a toccarli. Chi lo fa, non si fa capire. Io invece sono chiaro (anche troppo)».
D: Tra l’altro “NuovoContrordineMondiale” è un album autoprodotto, da dove nasce l’esigenza di autoprodurre questo tuo lavoro?
R:«Per una volta nella vita volevo un disco svincolato da tutto e da tutti. Un disco libero, come me. Per averlo si deve scrivere a ufficiostampa@povia.net».
D: Come ha risposto il tuo pubblico dinanzi a questa tua iniziativa?
R:«La notizia bella è che ci sono centinaia di persone nuove che non conoscevo e che hanno cominciato a seguirmi. Molti maschi appassionati dei temi di finanza, economia, sociale e ironia».
D: Al tuo pubblico piace più il Povia che cantava “Quando i bambini fanno ooh” o il Povia che combatte questo “NuovoContrordineMondiale”?
R:«Credo la prima, ma non mi interessa. Anche questo vuol dire essere libero. Una cosa è certa, il pubblico va e viene, non ti segue necessariamente sempre».
D: Povia chi comanda il mondo?
R:«La finanza, le lobby i venditori di armi e il grande casinò: la borsa».
D: Perché “Era meglio Berlusconi”?
R:«Per tanti motivi. Riusciva a tenere i rapporti con il Medio Oriente mentre ora c'è un casino terribile. La disoccupazione era la metà di ora e poi Berlusca pensava l'economia come un imprenditore e favoriva le piccole e medie imprese (le sue per prime ovvio, ma ne usufruivano anche gli altri). Solo uno con il QI di una sardina non lo capisce».
D: Cosa c’è nel futuro di Giuseppe Povia?
R:«Tra poco mi siedo a tavola, qui in Calabria nell'ex regno delle Due Sicilie e mangerò piatti tipici e poi tanti concerti!!».
Un primo cambiamento sta sicuramente nei contenuti, visto che nel “Nuovo contrordine Mondiale” di Giuseppe Povia trovano spazio temi per nulla banali come il Job Acts, il Sud e Berlusconi: «…le tematiche particolari mi hanno sempre appassionato e poi alcuni argomenti non si azzarda nessuno a toccarli…». L’altra novità poi è nell’autoproduzione del disco che lo stesso Povia spiega così:« per una volta nella vita volevo un disco svincolato da tutto e da tutti. Un disco libero, come me».
D: Giuseppe Povia, come stai?
R:«Alti e bassi ma direi che vedo sempre luci in fondo al tunnel!»
D: C’è una domanda che un po’ tutti si pongono dal web passando ai social, che fine ha fatto Giuseppe Povia…
R:«È la domanda dei cretini, nell'era di Internet basta scrivere "Povia" su Google. Ma capisco che l'utente medio ha bisogno che siano radio e tv a dirgli cosa ascoltare e chi seguire».
D: Possiamo dire di per certo che il tuo modo di fare musica è un po’ cambiato in questi anni?
R:«Mai! Dipende sempre dal periodo, da come sono io, da quello che accade nella società. Mi piace cantare emozioni ma anche realtà».
D: Nel tuo ultimo lavoro “NuovoContrordineMondiale”, si parla di Job Act, di Sud e di Berlusconi, insomma possiamo parlare di svolta nel tuo modo di fare musica?
R:«Ogni disco che faccio è diverso, il mio stile è proprio quello di non avere uno stile. Le tematiche particolari mi hanno sempre appassionato e poi alcuni argomenti non si azzarda nessuno a toccarli. Chi lo fa, non si fa capire. Io invece sono chiaro (anche troppo)».
D: Tra l’altro “NuovoContrordineMondiale” è un album autoprodotto, da dove nasce l’esigenza di autoprodurre questo tuo lavoro?
R:«Per una volta nella vita volevo un disco svincolato da tutto e da tutti. Un disco libero, come me. Per averlo si deve scrivere a ufficiostampa@povia.net».
D: Come ha risposto il tuo pubblico dinanzi a questa tua iniziativa?
R:«La notizia bella è che ci sono centinaia di persone nuove che non conoscevo e che hanno cominciato a seguirmi. Molti maschi appassionati dei temi di finanza, economia, sociale e ironia».
D: Al tuo pubblico piace più il Povia che cantava “Quando i bambini fanno ooh” o il Povia che combatte questo “NuovoContrordineMondiale”?
R:«Credo la prima, ma non mi interessa. Anche questo vuol dire essere libero. Una cosa è certa, il pubblico va e viene, non ti segue necessariamente sempre».
D: Povia chi comanda il mondo?
R:«La finanza, le lobby i venditori di armi e il grande casinò: la borsa».
D: Perché “Era meglio Berlusconi”?
R:«Per tanti motivi. Riusciva a tenere i rapporti con il Medio Oriente mentre ora c'è un casino terribile. La disoccupazione era la metà di ora e poi Berlusca pensava l'economia come un imprenditore e favoriva le piccole e medie imprese (le sue per prime ovvio, ma ne usufruivano anche gli altri). Solo uno con il QI di una sardina non lo capisce».
D: Cosa c’è nel futuro di Giuseppe Povia?
R:«Tra poco mi siedo a tavola, qui in Calabria nell'ex regno delle Due Sicilie e mangerò piatti tipici e poi tanti concerti!!».