BARI - Dichiarazione del consigliere regionale dei Conservatori e Riformisti, Luigi Manca.
“Assistenza medica, ma anche assistenza umana. È questo binomio che contraddistingue il lavoro di tutti gli operatori sanitari. Lo dico da medico e da medico non posso non sentirmi amareggiato per quanto raccontato dalla salentina trapiantata in Svizzera che ha denunciato le mancate cure, ma soprattutto le tante disattenzioni, ricevute all'ospedale di Gallipoli. Un comportamento, qualora accertato, che getta un'ombra su un'intera categoria che - nonostante i tagli e le carenze di personale che in estate, in modo particolare, penalizzano fortemente l'attività - svolge il proprio lavoro con grande spirito di abnegazione e professionalità.
Per questo non posso non cogliere con favore l'impegno della direzione sanitaria dell'ospedale di fare chiarezza su quanto accaduto. Ogni paziente ha il diritto di avere, mentre è in ospedale, informazioni sul suo stato di salute da un medico. Così come tutta l'assistenza medica e fisica da parte di tutti gli operatori sanitari. Questo attiene appunto ai diritti del malato.
Esiste poi quell'umanizzazione che attiene al carattere personale di ciascun professionista, vero è, però, che chi sceglie di svolgere la sua professione a contatto con i malati dovrebbe aver un surplus di umanità proprio perché spesso chi sta male ha bisogno sì di cure ma soprattutto di ‘attenzioni’.
La nostra è una missione prima ancora di un lavoro. Nessuno dovrebbe mai dimenticarlo”.
“Assistenza medica, ma anche assistenza umana. È questo binomio che contraddistingue il lavoro di tutti gli operatori sanitari. Lo dico da medico e da medico non posso non sentirmi amareggiato per quanto raccontato dalla salentina trapiantata in Svizzera che ha denunciato le mancate cure, ma soprattutto le tante disattenzioni, ricevute all'ospedale di Gallipoli. Un comportamento, qualora accertato, che getta un'ombra su un'intera categoria che - nonostante i tagli e le carenze di personale che in estate, in modo particolare, penalizzano fortemente l'attività - svolge il proprio lavoro con grande spirito di abnegazione e professionalità.
Per questo non posso non cogliere con favore l'impegno della direzione sanitaria dell'ospedale di fare chiarezza su quanto accaduto. Ogni paziente ha il diritto di avere, mentre è in ospedale, informazioni sul suo stato di salute da un medico. Così come tutta l'assistenza medica e fisica da parte di tutti gli operatori sanitari. Questo attiene appunto ai diritti del malato.
Esiste poi quell'umanizzazione che attiene al carattere personale di ciascun professionista, vero è, però, che chi sceglie di svolgere la sua professione a contatto con i malati dovrebbe aver un surplus di umanità proprio perché spesso chi sta male ha bisogno sì di cure ma soprattutto di ‘attenzioni’.
La nostra è una missione prima ancora di un lavoro. Nessuno dovrebbe mai dimenticarlo”.