Matino, premiati gli emigranti più anziani

di FRANCESCO GRECO. MATINO (LE) - “Siamo tutti lo straniero di qualcun altro, oggi che il fenomeno migratorio è ripreso...”. E' Giorgio Lecci, ex emigrante, neo presidente dell'UPE (Unione Pugliesi Emigrati, sezione di Matino) che storicizza il momento che attraversiamo: 200mila italiani ogni anno cercano fortuna nel mondo, ma molti di più sbarcano sulle nostre coste sulle orme labili di un sogno che però spesso diviene incubo. “Nessuno è fuorilegge”, aggiunge Lecci: un invito sottinteso alla tolleranza, i diritti, l'accoglienza.

La festa dell'emigrante è giunta alla XXV edizione, Vincenzo Marsano, imprenditore di successo (è concessionario per la vendita di bagni per disabili, unico in tutto il Mezzogiorno d'Italia), dopo 6 anni di presidenza ha passato il testimone a Lecci. Premiati gli emigranti che hanno compiuto 80 anni: Rocco Cosimo De Giorgi, dal sindaco della città Tiziano Cataldi; Antonio Manco (che è anche poeta e scrittore: “Ho solo aspettato, il tempo ha fatto il resto”) da Johnny Toma; Silvestro Montefusco dall'assessore comunale Fabrizio Coluccia; Giorgio Marsano dall'assessore Pamela Lecci.

La serata si era aperta con una targa-ricordo del neo-presidente Lecci a Ilenia Monteduro, emigrante, rappresentante del Comune di Niederbip con cui Matino è gemellato; del presidente della Provincia di Lecce Antonio Maria Gabellone (“Gli emigranti sono quelli che hanno osato, che hanno gettato oltre lo sguardo...”) al geometra ex emigrante Aldo Caroppo.

In piazza Giorgio Primiceri, la serata si era aperta con l'esibizione delle scuole di arti marziali di Matino e Cutrofiano. La musica dei “Cumpari”, con le loro cover di ogni tempo ha sottolineato la serata. Pizzica salentina inclusa. Presentazione spumeggiante e disinvolta di Romeo Gnoni, gran professionista. Il prof. Antonio Negro, a nome dell'associazione “Zig” di Alessano presieduta da Alberto Piccinni, ha donato all'UPE le riproduzioni di due opere dell'artista Franco Gelli dal progetto itinerante “La valigia dell'emigrante”. Arrivederci al 2017.

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