BARI - Di seguito le dichiarazioni del consigliere regionale Renato Perrini. Le ultime notizie sull’inefficienza dei macchinari per la radioterapia dell’ospedale Moscati non fanno che confermare quanto in questi mesi ho più volte esposto: la struttura ha bisogno d’interventi urgenti, di finanziamenti che puntino a potenziare reparti e personale. Da quando mi sono insediato come consigliere regionale, è passato poco più di un anno, ho condotto battaglie per tutelare la salute dei tarantini, e in particolare mi sono espresso in maniera dura nei confronti di una politica che, in passato, non ha mai preso sul serio in considerazione, la necessità di tutelare i pazienti oncologici del tarantino. Eppure la strada da seguire è così chiara: investire su ciò che già abbiamo, come il polo ospedaliero del Moscati, dove quotidianamente, gli ammalati di cancro sono costretti a curarsi in una struttura sanitaria vecchia, che regge, e a fatica, il grande carico di lavoro, solo grazie al costante impegno di medici e infermieri, sebbene sotto organico.
Ho incontrato - prosegue - nei mesi invernali in professor Salvatore Pisconti, alla guida dell’Oncologico all’ospedale Nord, e con lui nelle settimane successive abbiamo sempre ragionato su come potenziare il suo reparto per rendere migliore l’accoglienza dei pazienti. Così come ho dialogato con il dottor Antonio Rinaldi, responsabile Oncologia ospedale di Castellaneta, per migliorare e qualificare il servizio. E ancora. Al direttore generale della Asl, Stefano Rossi, ho più volte espresso il mio parere sull’urgenza di investire sul nosocomio al quartiere Paolo VI, che ha un bacino di utenza enorme. Ho trovato tutti sempre disponibili. Ora spero, e sono fiducioso, che le notizie sui macchinari della Radioterpia dell’ospedale Nord, guasti due giorni e su cinque, possano essere l’ultimo tassello che porti, Regione Puglia e Asl di Taranto, a ragionare su un piano di investimenti serio e che metta Taranto e i sui malati di cancro, malati in costante aumento, al centro di un dibattito proficuo.
Ciò che infine voglio ribadire è la necessità di fare squadra su questo tema; la politica, il sindacato, e tutti i movimenti e associazioni che negli anni si sono battuti per migliorare la sanità pubblica tarantina devono seguire una rotta comune. Il punto di partenza, sono convinto, è lo stesso: la città e la provincia jonica, hanno già pagato un prezzo altissimo, a causa dell’inquinamento, ora è tempo che la politica, quella che ha il potere di decidere e legiferare, si prenda cura di una terra sofferente e malandata, conclude Perrini.
Ho incontrato - prosegue - nei mesi invernali in professor Salvatore Pisconti, alla guida dell’Oncologico all’ospedale Nord, e con lui nelle settimane successive abbiamo sempre ragionato su come potenziare il suo reparto per rendere migliore l’accoglienza dei pazienti. Così come ho dialogato con il dottor Antonio Rinaldi, responsabile Oncologia ospedale di Castellaneta, per migliorare e qualificare il servizio. E ancora. Al direttore generale della Asl, Stefano Rossi, ho più volte espresso il mio parere sull’urgenza di investire sul nosocomio al quartiere Paolo VI, che ha un bacino di utenza enorme. Ho trovato tutti sempre disponibili. Ora spero, e sono fiducioso, che le notizie sui macchinari della Radioterpia dell’ospedale Nord, guasti due giorni e su cinque, possano essere l’ultimo tassello che porti, Regione Puglia e Asl di Taranto, a ragionare su un piano di investimenti serio e che metta Taranto e i sui malati di cancro, malati in costante aumento, al centro di un dibattito proficuo.
Ciò che infine voglio ribadire è la necessità di fare squadra su questo tema; la politica, il sindacato, e tutti i movimenti e associazioni che negli anni si sono battuti per migliorare la sanità pubblica tarantina devono seguire una rotta comune. Il punto di partenza, sono convinto, è lo stesso: la città e la provincia jonica, hanno già pagato un prezzo altissimo, a causa dell’inquinamento, ora è tempo che la politica, quella che ha il potere di decidere e legiferare, si prenda cura di una terra sofferente e malandata, conclude Perrini.