Puglia, non si arresta la corsa ai mutui per l’acquisto di una casa

LECCE - Non si arresta la corsa ai mutui ipotecari. I tassi sempre più bassi e le promozioni degli istituti di credito a condizioni favorevoli spingono i salentini a stipulare nuovi contratti o surroghe. In provincia di Lecce, nell’ultimo anno, ne sono stati sottoscritti 1.454, di cui 365 per comprare casa nel capoluogo e 1.089 per l’acquisto di un appartamento fuori città.

E’ quanto rileva l’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce, diretto da Davide Stasi.

Sul totale delle transazioni immobiliari di tipo residenziale del 2015, ovvero 5.148 passaggi di proprietà, circa un terzo è stato assistito da ipoteca. Il capitale complessivamente erogato è stato di ben 128,3 milioni, di cui 37,4 milioni per le compravendite a Lecce e 90,9 per quelle in provincia. La media è, di poco più, di 88mila per contratto.

Il tasso medio si è fermato al 3,06 per cento, in calo dello 0,58 per cento rispetto all’anno prima (3,64 per cento). La rata mensile si è abbassata a 473 euro contro i 503 euro del 2014, ma la durata dei mutui si è allungata di qualche mese, superando i vent’anni (21 anni e un mese, per la precisione).

«Queste elaborazioni – commenta Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio – ci danno motivo per sperare in un miglioramento, sempre più sostenuto, delle condizioni del mercato immobiliare. La compravendita di immobili ha subìto, negli ultimi anni, una battuta d’arresto. La contrazione dei prestiti concessi alle famiglie e le incerte prospettive economiche unite ad una vera e propria escalation delle tasse sul mattone, hanno profondamente depresso il mercato con tutto ciò che ne è conseguito anche a livello di indotto produttivo. Basti pensare – aggiunge – che dal 2008 il comparto delle costruzioni ha visto in Puglia la chiusura di oltre duemila imprese artigiane e l’occupazione nel settore si è più che dimezzata».

Ad ogni buon conto «va ricordato che il 1° giugno scorso sono entrati in vigore i nuovi parametri per la concessione di un mutuo: si tratta degli “European valutation standards (Evs) 2016”, ovvero nuovi standard di valutazione immobiliare che hanno sostituito la precedente edizione del 2012, apportando alcune interessanti novità nel campo delle buone pratiche della valutazione immobiliare. Tuttavia, per trasformare questi flebili segnali positivi in una vera ripresa – conclude Stasi – è necessario razionalizzare l’imposizione fiscale sugli immobili, migliorare ulteriormente le condizioni di accesso ai mutui bancari e, contestualmente, dare impulso a piccole e grandi opere».

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