di Redazione - Nota del consigliere Sergio Blasi, PD. Più che a realizzare l’infrastruttura, qualcuno pensava realizzare il bottino grosso sulla pelle e sugli interessi del territorio salentino. È per questo che l’appalto per la 275 sarà revocato da Anas. Perché le porcherie che si sono accumulate su quel progetto sono tali e tante da far impallidire chi dovrebbe assumersene la responsabilità, cioè l’Anas. Quello che ora c’è da fare, visto che Delrio ha sottolineato la volontà ferrea del Governo di realizzare l’ammodernamento di una strada che così com’è è pericolosa e inadeguata, è adottare il modello Expo sulla base di un progetto compatibile con il rispetto del territorio, e non solo con gli interessi milionari di qualcuno, e procedere velocemente alla cantierizzazione dell’infrastruttura. Oggi qualcuno strilla perché quel vecchio tracciato, assegnato con procedure più che dubbie, reso inutilmente invasivo e fatto passare su discariche di rifiuti pericolosi che qualcuno aveva interesse a tombare, teneva insieme, come attorno a una mangiatoia, una serie di interessi che più che alla sicurezza stradale si potevano ricondurre alla sicurezza del proprio conto in banca. I cittadini devono sapere che se quell’opera non si è fatta non è colpa delle proteste “ambientaliste”, ridottesi in alcuni frangenti di questi vent’anni a uno sparuto gruppo di persone, ma perché a Roma questa “vergogna delle vergogne” fa davvero tremare i polsi. E non possiamo che provare sollievo per il fatto che Delrio non voglia avallare l’ennesimo scempio tipico del sottosviluppo meridionale che questo progetto sarebbe stato. Chi vuole davvero la strada siamo noi, che ci siamo battuti contro questo scempio. Non chi ha seppellito rifiuti sul tracciato. Non chi ha lavorato per far lievitare i costi da 113 milioni nel 2001 a 287 milioni nel 2011. Io sono stato chiamato sciacallo quando da Roma sono arrivati i primi segnali della volontà del governo di fermare la vergogna. Ma avevo solo letto quello che loro non volevano leggere, e cioè che a livello governativo non c’era l’intenzione di finanziare il sottosviluppo, consentendo l’apertura, a danno dei salentini, dell’ennesima mangiatoia. Ora non ci resta che realizzare, sulla base di un progetto scritto per il bene comune, e non per il bene privato, una nuova statale 275 che serva per davvero al territorio e alla sicurezza dei cittadini, che possa essere un vanto per l’efficienza e la qualità dell’opera e non una ennesima vergogna”. |