di NICOLA ZUCCARO - Bari, sabato 6 settembre 1930. Sua Maestà d'Italia, Re Vittorio Emanuele II, inaugura la Fiera del Levante, nonchè la prima edizione della meglio nota Campionaria. Si concretizza con il taglio del nastro presso l'ingresso monumentale, e simbolicamente ubicato in prossimità di quello specchio di mare, volto a Oriente, il sogno di una classe politica ed imprenditoriale
barese e pugliese che vuol guardare oltre l'Adriatico.
Un sogno che trasforma in realtà quanto sottoscritto un anno prima (1929) dalla Fondazione dell'Ente autonomo da parte del Comune e della Provincia di Bari e della locale Camera di Commercio. Inizia così quel novennio che vedrà l'alternanza dei reali di Casa Savoia (il Principe Umberto ed il Duca d'Aosta) con quelli del Governo nazionale, quest'ultimo espressione politica del Partito nazionale fascista. Fra questi Benito Mussolini, che il 6 settembre 1934, in una giornata memorabile per la concomitante inaugurazione dello Stadio della Vittoria e di altre opere pubbliche, taglierà il nastro della quarta edizione.
Nel 1939, con l'inizio del secondo conflitto mondiale, i venti di guerra imperversano anche sul Quartiere fieristico, che nel 1940 chiuderà i battenti fino al 1946, per essere trasformato in deposito bellico. Nel 1947 la "sofferta riapertura", perchè osteggiata da una parte dell'opinione pubblica che riteneva la Fiera del Levante l'espressione del passato regime fascista.
Una larga maggioranza fu di parere opposto e la Campionaria di settembre divenne l'appuntamento nazionale della ripresa della politica e dell'economia dopo la pausa estiva. Da De Gasperi a Fanfani, da Moro ad Andreotti, da Cossiga a Craxi, tanti furono i presidenti del Consiglio dei Ministri che alternarono la loro presenza con quella di alcuni presidenti della Repubblica quali Luigi Einaudi (1948) e Giuseppe Saragat (1967), oltre ai 'recenti' Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Va altresì ricordato che a tutt'oggi sono 80 e non 86 le edizioni, a causa dell'interruzione bellica, precedentemente accennata.
Un sogno che trasforma in realtà quanto sottoscritto un anno prima (1929) dalla Fondazione dell'Ente autonomo da parte del Comune e della Provincia di Bari e della locale Camera di Commercio. Inizia così quel novennio che vedrà l'alternanza dei reali di Casa Savoia (il Principe Umberto ed il Duca d'Aosta) con quelli del Governo nazionale, quest'ultimo espressione politica del Partito nazionale fascista. Fra questi Benito Mussolini, che il 6 settembre 1934, in una giornata memorabile per la concomitante inaugurazione dello Stadio della Vittoria e di altre opere pubbliche, taglierà il nastro della quarta edizione.
Nel 1939, con l'inizio del secondo conflitto mondiale, i venti di guerra imperversano anche sul Quartiere fieristico, che nel 1940 chiuderà i battenti fino al 1946, per essere trasformato in deposito bellico. Nel 1947 la "sofferta riapertura", perchè osteggiata da una parte dell'opinione pubblica che riteneva la Fiera del Levante l'espressione del passato regime fascista.
Una larga maggioranza fu di parere opposto e la Campionaria di settembre divenne l'appuntamento nazionale della ripresa della politica e dell'economia dopo la pausa estiva. Da De Gasperi a Fanfani, da Moro ad Andreotti, da Cossiga a Craxi, tanti furono i presidenti del Consiglio dei Ministri che alternarono la loro presenza con quella di alcuni presidenti della Repubblica quali Luigi Einaudi (1948) e Giuseppe Saragat (1967), oltre ai 'recenti' Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano. Va altresì ricordato che a tutt'oggi sono 80 e non 86 le edizioni, a causa dell'interruzione bellica, precedentemente accennata.