Altamura. Cappiello, Perrucci, Piccininni, Taccogna: il calcio di Matera parla fieramente altamurano

(Da dx: Giuseppe Perrucci, Mario Cappiello, Vincenzo Piccininni, Alessandro Castoro)
di ROBERTO BERLOCO. Mario Cappiello, Giuseppe Perrucci, Vincenzo Piccininni, Felice Taccogna: questi i nomi di quattro assai giovani promesse del calcio altamurano emerse durante la passata stagione sportiva e, ora, in procinto d’iniziare quella nuova che prende mossa proprio da questo Settembre.

Una storia, quella loro, ancora acerba eppure già cinta di contorni significativi, per via di talune doti trasparite nel corso di una recente tornata agonistica, oltre che per il sacrificio trasfuso in ciascun gareggiamento.

Dopo una selezione avvenuta circa un anno fa l’insieme dei primi tre - Cappiello, Perrucci, Piccininni - tutti di cittadinanza altamurana, era stato inserito nell’organico del “Matera Calcio” che milita nella serie “Giovanissimi”, vale a dire la categoria “Under 15”.

La passione per il pallone, insieme all’impegno nel rettangolo di gioco, hanno fatto si che proprio da un’età ancora in erba potessero accendersi nuove luci di speranza per quella che può essere considerata la disciplina sportiva più praticata nel territorio murgiano.

Mario Cappiello, ad oggi quindicenne, ha gareggiato nel team lucano come terzino sinistro, talvolta impiegato però anche come difensore centrale.

Efficace nella presenza in campo, con uno spiccato senso del proprio ruolo, ha saputo conquistarsi apprezzamento sia per valore tecnico, che per il tasso di correttezza mostrato nei confronti pure degli avversari.

“Nella prima parte del campionato scorso” - dice di lui il quarantottenne santermano Domenico Sportelli, fino alla stagione passata allenatore dei “Giovanissimi” ed oggi supervisore dell’area tecnica giovanile biancazzurra - “Mario ha giocato abilmente e con grande continuità. Ci ha messo molta buona volontà e, in una considerazione globale, ha fatto bene”.

“Sono felice di questa esperienza” - dichiara Cappiello - “anzitutto perché si è trattato di un momento importante per un ragazzo dei miei anni, una prima pietra miliare lungo un percorso, quello di calciatore, che spero di proseguire alla volta di traguardi più alti. E, poi, anche perché ho potuto frequentare contesti geografici nuovi, dove ho potuto allargare il mio orizzonte di conoscenze”.

Felice Taccogna
L’altro adolescente altamurano che ha indossato la casacca lucana è Giuseppe Perrucci, pure lui quindicenne ma dentro lo stadio in veste di attaccante di fascia. Giocatore di movimento, dal piede destro notevole nei tiri anche da lunghe distanze, si è segnalato per una certa abilità nell’interpretare l’azione dell’attacco.

Per il tecnico Sportelli “Giuseppe ha elevate potenzialità ed è dotato di un gran calcio, con la certezza che potrebbe rendere molto di più in futuro”.

“Sento” - dice Perrucci - “che avrei potuto fare ancora meglio in questa prova trascorsa. Probabilmente ha pesato il fattore di quella che, comunque, rappresentava una novità per me. D’altra parte sono migliorato non poco sul piano tecnico. Ora che ho raggiunto una certa maturazione, il mio obiettivo principale è di accedere al più presto in una competizione di rango superiore, dove credo di poter dimostrare tutte le mie abilità di attaccante”.

Ancora un difensore e d’uguale età agli altri è Vincenzo Piccininni. Di questi ha impressionato sia la bravura a ben difendere, che quella di saper creare occasioni per il centrocampo, servendo fasi d’attacco e, così, lasciando intuire virtù di regista per azioni avanzate.

“L’avevamo selezionato subito” - riferisce di lui Sportelli - “anche se lo abbiamo tesserato solo a Dicembre. E’ un difensore tenace e un mancino a volte tornato utile in fascia sinistra”.

“Affrontare quest’ultimo campionato” - afferma Piccininni - “mi ha fatto crescere sia dal punto di vista tecnico che da quello del relazionarmi umano. Durante gli incontri ho imparato a stimare i contendenti oltre che i colleghi di maglia. Ora, per una questione d’età, con il livello maggiore mi aspetto la panchina, tuttavia con la speranza di essere messo alla prova quanto prima, in una posizione attiva che mi permetta di dimostrare ciò che posso dare alla squadra. La mia mèta è di diventare calciatore professionista. Ogni mio sforzo procede verso questa direzione”.

Domenico Sportelli, supervisore dell'area tecnica giovanile del 'Matera Calcio'
“Tutti e tre sono ragazzi di prospettiva, capaci di fare risultato” - asserisce Antonio Taccogna, 46 anni, imprenditore altamurano ed amministratore unico della società “Matera Calcio”. E spiega: “possono cioè far bene nel domani, mentre confido che giocheranno ottimamente in questa annata alle porte, nel novero immediatamente superiore al quale sono stati promossi, ossia quello degli “Allievi”.

“Anche se” - aggiunge Sportelli - “siamo arrivati nella parte bassa della classifica, sono stato molto contento di questo gruppo durante l’anno andato. Mi riferisco all’intera nostra formazione in lizza per i “Giovanissimi”. Questo poichè abbiamo iniziato con elementi pescati in maggior parte dai campionati provinciali e ci siamo imbattuti in squadre dal calibro del Napoli e del Crotone. Quanto a Cappiello, Perrucci e Piccininni, invece, tutti e tre provenivano dal circuito regionale. Di essi si può attestare che stanno crescendo, ma devono metterci tanto impegno e tanta umiltà. Non devono sentirsi, dunque, giocatori già arrivati, altrimenti c’è il rischio di perdersi. Nel calcio è tutto un andare per gradi, ricordando sempre che è il campo che parla e che, quindi, a contare infine è la meritocrazia”.

Assume naturalmente un senso benaugurale l’atteggiamento di fiducia da parte di una società di rilievo come quella del “Matera Calcio” verso le aree adolescenziali della comunità altamurana. Un segnale che potrebbe introdurre uno spunto di riflessione sulla reale offerta formativa che la città più popolosa dell’altopiano murgiano pugliese offre ai suoi talenti più teneri d’età e maggiormente promettenti.

“Altamura manca di strutture” - svela Taccogna - “cosicchè i nostri giovani migliori sono costretti a cercare la sponda di altre realtà limitrofe, portando il proprio arricchimento valoriale in luoghi che non sono la propria città”.

Rincalzando poi con un tono di soddisfazione: “a Matera ormai possiamo vantare tre squadre nazionali: “Giovanissimi”, “Allievi” - per gli “Under 17”, e “Berretti” - per gli “Under 20”. Senza dimenticare il grande lavoro di risalita del Matera in “Lega Pro”, con i progetti ambiziosi del presidente Saverio Colummella”.

E ancora: “si noti che la “Berretti” è arrivata quest’anno scorso alle semifinali nazionali e gli “Allievi” sono riusciti a raggiungere i play off, nonostante giocassero sotto età!”.

Antonio Taccogna, Amministratore unico del 'Matera Calcio'
Ciliegina sulla torta della presenza di gioventù altamurana all’interno della compagine calcistica basilisca, la militanza di un giocatore anche in prima squadra, anche se in postazione di riserva.
Si tratta di Felice Taccogna (classe 2000), effettivo nei “Berretti” ed approdato all’ufficialità della nomina alla titolarità di un seggio nella panchina materana di “Lega Pro” fin dal ritiro di Abbadia San Salvatore. Considerando l’età si può ritenere un momento d’orgoglio per la Leonessa di Puglia che un così giovane componente della sua comunità abbia raggiunto il gradino iniziale del calcio professionistico.

Da segnalare, però solo nell’ambito della “Berretti”, anche un altro giovinetto d’identità biancorossa, Giuseppe Cornacchia (classe 2000), e poi Alessio Hysaj (classe 1999), quest’ultimo di sangue albanese, ma comunque di cittadinanza federiciana. Nel contesto dei “Giovanissimi”, invece, sicuro il nominativo di un altro altamurano, Alessandro Castoro (classe 2002), riconfermato dopo l’anno passato che ha trascorso nelle vesti di riserva e sempre nella medesima categoria.

“Il Matera” - precisa di nuovo Antonio Taccogna - “è pieno di Puglia al suo interno. Non ci sono solamente le unità del settore giovanile ed ora anche una nuova leva in prima squadra ma pure, ad esempio, la dirigenza stessa che è tutta di Altamura, prendendo da me che svolgo funzioni di amministratore fino al patron Saverio Colummella, e non scordiamo l’equipe medica che ci segue e sostiene”.

“C’è comunque” - conclude - “finanche un’altra ragione alla base di questa pugliesità: coloro che selezioniamo dalle scuole di calcio sono vincolati alle società con le quali sono cresciuti. Insomma ci comportano costi per quanto concerne le eventuali liberatorie. Succede così che finiscano per negarci il giocatore perché in cambio chiedono un sostanzioso corrispettivo per poterli acquisire. Ecco anche perché, cioè, le nostre formazioni parlano lingua barese. La motivazione sta pure nella disponibilità ad attingere dalla Puglia senza patire un esborso eccessivo”.

Il fischio d’inizio della prima partita del campionato 2016/2017, sia per gli “Allievi” che per i “Giovanissimi” della città dei Sassi, è fissato per questa Domenica in arrivo. Per il match d’esordio dei “Berretti”, invece, bisognerà attendere il ventiquattro del mese attuale.

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