BARI - Si è svolta questa mattina, presso il Palazzo della Vecchia Dogana, la cerimonia organizzata dall’amministrazione comunale di Bari, l’ANPI - Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, l’IPSAIC - Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, la CGIL Camera del Lavoro di Bari e l’ARCI Bari per commemorare il 73° anniversario della difesa del Porto di Bari dall’attacco dell’esercito nazista avvenuto il 9 settembre 1943.
“Oggi siamo nuovamente qui, insieme, istituzioni, associazioni e cittadini, per onorare il ricordo di una giornata che ha cambiato la storia della nostra città e del nostro Paese - ha detto il sindaco Decaro -. Il 9 settembre non è una data come tante ma il simbolo del grande contributo che la città di Bari ha saputo dare alla lotta di Liberazione nazionale.
Quello che è accaduto 73 anni fa, con donne, uomini e ragazzini scesi per strada per affrontare in maniera del tutto improvvisata l’attacco dei reparti tedeschi, al fianco degli uomini del generale Bellomo, ha dell’incredibile, se pensate che è stato un ragazzo di 15 anni, Michele Romito, a distruggere con il lancio di due bombe a mano il primo camion della colonna tedesca, bloccando di fatto i mezzi che lo seguivano e salvando il porto, che rappresentava una base logistica strategica per gli esiti del conflitto ancora in corso.
Non mi stancherò mai di ringraziare chi da sempre lavora per tutelare la verità della storia e custodirla, ricostruendone anche le pagine meno note, gli episodi secondari, raccogliendo documenti, testimonianze, materiali, aggiungendo instancabilmente tasselli e informazioni: in primo luogo gli amici dell’ANPI, dell’IPSAIC ma anche la CGIL e l’Arci, che da diversi anni sono al nostro fianco per promuovere una nuova consapevolezza diffusa e tramandarla alle nuove generazioni.
Non possiamo dimenticare che se oggi siamo qui, se siamo quelli che siamo è anche grazie a Michele Romito, a quelle donne e a quegli uomini che il 9 settembre di 73 anni fa difesero insieme il porto e la città vecchia, a costo della loro vita stessa.
Come non possiamo dimenticare che, se oggi viviamo in un Paese democratico, lo dobbiamo a migliaia di donne e uomini dei quali non conosciamo neanche i nomi ma che hanno dato vita a quello straordinario movimento di popolo che si chiama lotta di Liberazione nazionale.
Il 9 settembre del 1943 è valso a Bari il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile della Resistenza, perché di un atto di resistenza, di fatto, si è trattato. Un riconoscimento tardivo, che ha cambiato però la nostra percezione dell’importanza che Bari ha avuto nella storia di questo Paese, ricordandoci che questa città, i suoi uomini, i suoi ragazzi, le sue donne, hanno avuto un ruolo determinante nella Liberazione del nostro Paese dal Nazifascismo”.
“Oggi siamo nuovamente qui, insieme, istituzioni, associazioni e cittadini, per onorare il ricordo di una giornata che ha cambiato la storia della nostra città e del nostro Paese - ha detto il sindaco Decaro -. Il 9 settembre non è una data come tante ma il simbolo del grande contributo che la città di Bari ha saputo dare alla lotta di Liberazione nazionale.
Quello che è accaduto 73 anni fa, con donne, uomini e ragazzini scesi per strada per affrontare in maniera del tutto improvvisata l’attacco dei reparti tedeschi, al fianco degli uomini del generale Bellomo, ha dell’incredibile, se pensate che è stato un ragazzo di 15 anni, Michele Romito, a distruggere con il lancio di due bombe a mano il primo camion della colonna tedesca, bloccando di fatto i mezzi che lo seguivano e salvando il porto, che rappresentava una base logistica strategica per gli esiti del conflitto ancora in corso.
Non mi stancherò mai di ringraziare chi da sempre lavora per tutelare la verità della storia e custodirla, ricostruendone anche le pagine meno note, gli episodi secondari, raccogliendo documenti, testimonianze, materiali, aggiungendo instancabilmente tasselli e informazioni: in primo luogo gli amici dell’ANPI, dell’IPSAIC ma anche la CGIL e l’Arci, che da diversi anni sono al nostro fianco per promuovere una nuova consapevolezza diffusa e tramandarla alle nuove generazioni.
Non possiamo dimenticare che se oggi siamo qui, se siamo quelli che siamo è anche grazie a Michele Romito, a quelle donne e a quegli uomini che il 9 settembre di 73 anni fa difesero insieme il porto e la città vecchia, a costo della loro vita stessa.
Come non possiamo dimenticare che, se oggi viviamo in un Paese democratico, lo dobbiamo a migliaia di donne e uomini dei quali non conosciamo neanche i nomi ma che hanno dato vita a quello straordinario movimento di popolo che si chiama lotta di Liberazione nazionale.
Il 9 settembre del 1943 è valso a Bari il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile della Resistenza, perché di un atto di resistenza, di fatto, si è trattato. Un riconoscimento tardivo, che ha cambiato però la nostra percezione dell’importanza che Bari ha avuto nella storia di questo Paese, ricordandoci che questa città, i suoi uomini, i suoi ragazzi, le sue donne, hanno avuto un ruolo determinante nella Liberazione del nostro Paese dal Nazifascismo”.