L'OPINIONE. L'orgoglio italiano secondo Matteo

di NICOLA ZUCCARO - Dall'alto del ponte Asse Nord-Sud - in occasione della sua inaugurazione - a quello della tribuna dello Spazio 7 per l'intervento inaugurale dell'80ma Campionaria del Levante, per Matteo Renzi il passo è stato breve, non solo in relazione alla vicinanza territoriale dei due luoghi, ma anche per quella relativa all'orgoglio italiano.

Un sentimento esternato con stupore e curiosità davanti all'imponente infrastruttura, e successivamente ribadito in chiusura del proprio discorso fieristico con quel "prima di essere il segretario del Partito Democratico, sono un italiano", invitando i connazionali a coltivare una visione degli accordi globali nell'ambito del Sistema Paese".

Quest'ultima, oltre che una raccomandazione, una premessa sulla quale si potrebbe continuare a coltivare - ha proseguito Renzi - quel sogno chiamato Roma 2024. Un auspicio, casualmente espresso da Bari, città della quale il Presidente del Consiglio ha rimarcato la relativa virtù ecumenica legata non solo al dialogo interreligioso, ma al suo ruolo storico-geografico nei difficili processi di pace e di accoglienza. Ragion per cui, l'orgoglio italiano secondo Matteo Renzi è, in parte, anche di ispirazione barese.