di NICOLA ZUCCARO - "Per noi il Piano ospedaliero è da rifare". Nel precisare che non è una considerazione di parte, alla luce delle perplessità sollevate nei giorni scorsi sia dal consigliere regionale della maggioranza di centro-sinistra Borraccino, sia dai sindacati, Ignazio Zullo ha espresso così ed in qualità di capogruppo di Conservatori e Riformisti, presso il parlamentino pugliese, la necessità di rivedere il maggiore strumento governativo della sanità regionale, considerato l'impatto che esso riscuote non solo sul piano sociale ma anche su quello economico-finanziario, considerato l'impatto che esso ha sull'87 % del bilancio della Regione Puglia.
Una necessità di revisione dettata da un rapporto sproporzionato fra l'assistenza specialistica ed il territorio di prossimità. E' quanto rilevato a Lecce dove per l'elevato numero di tumori superiore a Taranto - secondo quanto rilevato da Congedo - manca a tutt'oggi un adeguato presidio sncologico e ribadito dal consigliere Manca. Desta preoccupazione, invece, l'organizzazione della rete traumatica dalla quale è esclusa - secondo quanto segnalato dal consigliere Ventola - l'assenza di un reparto specializzato presso l'ospedale di Barletta.
Quale ospedale a Taranto è quanto domanda il consigliere Perrini. che ha rilevato quel deficit di concertazione a causa del quale, a tutt'oggi, resta scriteriata la differenziazione fra un istituto di primo ed uno di secondo livello. Un quadro, quello illustrato nella conferenza stampa di quest'oggi, nel corso della quale non è mancato un affondo indirizzato al governatore della Puglia Michele Emiliano, accusato di continuare a sottrarsi ad un confronto con l'ampia platea di quei soggetti coinvolti nel governo della sanità pugliese e al tempo stesso di assumere un atteggiamento autoritario e che lo ha visto negli ultimi tempi intimare il "frequente" ricorso alla magistratura (della quale a detta di Ventola, Emiliano nutre ancora nostalgia), per risolvere i problemi collegati alla salute pubblica e la cui competenza - hanno ribadito i consiglieri di Cor - spetta in primo luogo alla politica.
Una necessità di revisione dettata da un rapporto sproporzionato fra l'assistenza specialistica ed il territorio di prossimità. E' quanto rilevato a Lecce dove per l'elevato numero di tumori superiore a Taranto - secondo quanto rilevato da Congedo - manca a tutt'oggi un adeguato presidio sncologico e ribadito dal consigliere Manca. Desta preoccupazione, invece, l'organizzazione della rete traumatica dalla quale è esclusa - secondo quanto segnalato dal consigliere Ventola - l'assenza di un reparto specializzato presso l'ospedale di Barletta.
Quale ospedale a Taranto è quanto domanda il consigliere Perrini. che ha rilevato quel deficit di concertazione a causa del quale, a tutt'oggi, resta scriteriata la differenziazione fra un istituto di primo ed uno di secondo livello. Un quadro, quello illustrato nella conferenza stampa di quest'oggi, nel corso della quale non è mancato un affondo indirizzato al governatore della Puglia Michele Emiliano, accusato di continuare a sottrarsi ad un confronto con l'ampia platea di quei soggetti coinvolti nel governo della sanità pugliese e al tempo stesso di assumere un atteggiamento autoritario e che lo ha visto negli ultimi tempi intimare il "frequente" ricorso alla magistratura (della quale a detta di Ventola, Emiliano nutre ancora nostalgia), per risolvere i problemi collegati alla salute pubblica e la cui competenza - hanno ribadito i consiglieri di Cor - spetta in primo luogo alla politica.