di LUIGI LAGUARAGNELLA - Ecco i primi tre punti dell’Inter di De Boer. Nella trasferta di Pescara sono arrivati con il consueto cardiopalma nerazzurro. Oltre il novantesimo Icardi risolve una partita che si era messa davvero male. La rimonta interista è nata dopo che l’allenatore olandese ha deciso di effettuare i tre cambi contemporaneamente: Palacio, Eder e Jovetic hanno fatto posto a Perisic, Candreva e Medel e in qualche modo sono entrate energie nuove tra i nerazzurri che avevano subito il colpo dopo la rete del talentuoso pescarese Bahebeck.
Le scelte di De Boer hanno avuto ragione, l’esordio di Joao Mario ha portato fortuna e Banega si è rivelato croce e delizia.
La gara si accende a partire dalla fine del primo tempo in cui Bizzarri è bravissimo sui doppi tiri di Banega e Candreva, ma poi la traversa colpita da Verre fa sospirare i nerazzurri.
Il noioso possesso palla del primo tempo, dopo queste due azioni risveglia la partita che nella seconda metà di gara si arricchisce di occasioni. Icardi sfiora la rete di testa, poi dai piedi di Banega nasce il gol del Pescara: l’argentino sbaglia appoggio a centrocampo e i padroni di casa hanno spazio per crossare a centro area dove Bahebeck è preciso e batte Handanovic. L’Inter è intontita, mentre il Pescare ancora con Verre si avvicina alla rete, ma Handanovic è miracoloso.
I nerazzurri, allora, dopo i cambi, ritornano ad imporsi. Dai piedi di Banega (sempre i suoi) si sfiora il pareggio e poi l’assist preciso per la zuccata precisa del capitano interista. Grazie soprattutto alla dinamicità di Palacio che meriterebbe maggiore spazio,Icardi è a suo agio, il gol vittoria si avvicina. Eltrenca vede respingersi il suo tiro da Bizzarri; dopo il novantesimo da una palla di Banega (sempre dai suoi piedi) deviata dalla difesa pescarese Icardi è rapace e scaraventa la palla della vittoria in porta.
Il cantiere dell’Inter è sempre aperto soprattutto a centrocampo: la qualità non manca, ma è necessaria l’organizzazione. Banega ha alternato buone giocate ad alcuni errori, Joao Mario può rappresentare il metronomo giusto. In previsione della settimana di Europa League e della prossima gara contro la Juve vincere era obbligatorio.
Le scelte di De Boer hanno avuto ragione, l’esordio di Joao Mario ha portato fortuna e Banega si è rivelato croce e delizia.
La gara si accende a partire dalla fine del primo tempo in cui Bizzarri è bravissimo sui doppi tiri di Banega e Candreva, ma poi la traversa colpita da Verre fa sospirare i nerazzurri.
Il noioso possesso palla del primo tempo, dopo queste due azioni risveglia la partita che nella seconda metà di gara si arricchisce di occasioni. Icardi sfiora la rete di testa, poi dai piedi di Banega nasce il gol del Pescara: l’argentino sbaglia appoggio a centrocampo e i padroni di casa hanno spazio per crossare a centro area dove Bahebeck è preciso e batte Handanovic. L’Inter è intontita, mentre il Pescare ancora con Verre si avvicina alla rete, ma Handanovic è miracoloso.
I nerazzurri, allora, dopo i cambi, ritornano ad imporsi. Dai piedi di Banega (sempre i suoi) si sfiora il pareggio e poi l’assist preciso per la zuccata precisa del capitano interista. Grazie soprattutto alla dinamicità di Palacio che meriterebbe maggiore spazio,Icardi è a suo agio, il gol vittoria si avvicina. Eltrenca vede respingersi il suo tiro da Bizzarri; dopo il novantesimo da una palla di Banega (sempre dai suoi piedi) deviata dalla difesa pescarese Icardi è rapace e scaraventa la palla della vittoria in porta.
Il cantiere dell’Inter è sempre aperto soprattutto a centrocampo: la qualità non manca, ma è necessaria l’organizzazione. Banega ha alternato buone giocate ad alcuni errori, Joao Mario può rappresentare il metronomo giusto. In previsione della settimana di Europa League e della prossima gara contro la Juve vincere era obbligatorio.
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