TARANTO - Dramma all'Ilva di Taranto, dove un operaio di una ditta dell'appalto, la Steel Service, è deceduto in un incidente sul lavoro avvenuto nel reparto Afo4 dell'Ilva di Taranto. E' quanto si apprende da fonti sindacali.
Secondo le prime informazioni, sembra che l'operaio stesse operando sul nastro trasportatore quando la parte finale di un contrappeso avrebbe ceduto facendo precipitare un carrello che ha schiacciato l'uomo. Sul posto sono intervenuti ispettori del lavoro, Cc e vigili del fuoco.
Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto in seguito all'incidente in maniera congiunta hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori dell'Ilva a partire dalle 12 di oggi (per il secondo e terzo turno di otto ore) fino alle 7 di domani.
MATTARELLA: MORTI LAVORO FERITE A ITALIA - "Ogni morte sul lavoro costituisce una ferita per l'Italia e una perdita irreparabile per l'intera società . Non è ammissibile che non vengano adeguatamente assicurate garanzie e cautele per lo svolgimento sicuro del lavoro".
Secondo le prime informazioni, sembra che l'operaio stesse operando sul nastro trasportatore quando la parte finale di un contrappeso avrebbe ceduto facendo precipitare un carrello che ha schiacciato l'uomo. Sul posto sono intervenuti ispettori del lavoro, Cc e vigili del fuoco.
Fim, Fiom, Uilm e Usb di Taranto in seguito all'incidente in maniera congiunta hanno proclamato uno sciopero dei lavoratori dell'Ilva a partire dalle 12 di oggi (per il secondo e terzo turno di otto ore) fino alle 7 di domani.
MATTARELLA: MORTI LAVORO FERITE A ITALIA - "Ogni morte sul lavoro costituisce una ferita per l'Italia e una perdita irreparabile per l'intera società . Non è ammissibile che non vengano adeguatamente assicurate garanzie e cautele per lo svolgimento sicuro del lavoro".
Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una dichiarazione rilasciata dopo aver appreso la triste notizia degli incidenti sul lavoro che hanno provocato, a Taranto e a Roma, la morte di due operai.
EMILIANO: RABBIA INCONTENIBILE - "Ennesimo grave incidente nel siderurgico tarantino. La nostra pazienza è finita. La fabbrica è troppo vecchia e insicura. Ci ha portato ancora una volta via un giovane di soli 24 anni. Il dolore della Puglia diventa rabbia incontenibile". È un passaggio del post con cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commenta su Fb la morte del giovane operaio nell' incidente nel siderurgico."La nostra voce - aggiunge Emiliano - non arriva alle orecchie di chi ha il dovere di ascoltarla. La vergogna ricada su chi ha impedito per legge alla Magistratura di pretendere la messa in sicurezza dello stabilimento con legge dello Stato". "La stessa vergogna - prosegue - ricada su coloro che consentono per legge il funzionamento della fabbrica che uccide i tarantini con il suo inquinamento. La Regione Puglia con i suoi avvocati chiederà alla Magistratura di Taranto di rimettere alla Corte Costituzionale la questione di costituzionalità dei decreti SALVA-ILVA che appaiono oggi platealmente illegittimi".
STEFANO: COMMISSARIAMENTO E' OBBLIGO MORALE - "Se guardiamo indietro, quello odierno non è un caso isolato. Anzi, la frequenza con cui si verificano gli incidenti mortali è diventata preoccupante. Quando il governo ha deciso di commissariare lo stabilimento in Puglia, credo lo abbia fatto per dedicare attenzione particolare alla vicenda tarantina e per offrire puntuali garanzie, anche e soprattutto in termini di sicurezza. Il commissariamento non è solo un mero atto amministrativo ma deve portare con sè l'obbligo morale verso gli impegni assunti".EMILIANO: RABBIA INCONTENIBILE - "Ennesimo grave incidente nel siderurgico tarantino. La nostra pazienza è finita. La fabbrica è troppo vecchia e insicura. Ci ha portato ancora una volta via un giovane di soli 24 anni. Il dolore della Puglia diventa rabbia incontenibile". È un passaggio del post con cui il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commenta su Fb la morte del giovane operaio nell' incidente nel siderurgico."La nostra voce - aggiunge Emiliano - non arriva alle orecchie di chi ha il dovere di ascoltarla. La vergogna ricada su chi ha impedito per legge alla Magistratura di pretendere la messa in sicurezza dello stabilimento con legge dello Stato". "La stessa vergogna - prosegue - ricada su coloro che consentono per legge il funzionamento della fabbrica che uccide i tarantini con il suo inquinamento. La Regione Puglia con i suoi avvocati chiederà alla Magistratura di Taranto di rimettere alla Corte Costituzionale la questione di costituzionalità dei decreti SALVA-ILVA che appaiono oggi platealmente illegittimi".
È il commento del senatore Dario Stefà no, Presidente de La Puglia in Più, alla notizia dell'incidente avvenuto stamattina all'interno dell'Ilva nel quale ha perso la vita l'operaio venticinquenne Giacomo Campo.
"Il governo - continua Stefà no - deve sentire addosso la responsabilità dell'impegno preso nei confronti del territorio di Taranto e di uno dei più importanti poli siderurgici d'Europa. E, come abbiamo sempre ribadito, non sono più sufficienti set di decreti bandiera ma occorre la volontà vera di cambiare il destino di una città . Non ne possiamo più di piangere vite spezzate durante il lavoro e non ne possono più i lavoratori che hanno perso da troppo tempo la serenità ". "Per il resto - conclude Stefà no - questa vicenda fa piombare ancora il buio su Taranto e procura rabbia doppia se pensiamo che la vittima è un giovane di 25 anni. Alla sua famiglia va il mio più sentito cordoglio con l'impegno a vigilare affinchè si faccia presto chiarezza su questa ennesima tragedia".
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