di NICOLA RICCHITELLI – Tutto ebbe inizio con un messaggio lasciato alla segreteria telefonica del grande Renzo Arbore: «Diciamo pure che la mia comicità era assai somigliante a quella che lui proponeva nei suoi programmi… Dopo quel messaggio lui mi chiamò e con lui ho preso parte a due grandi programmi quali “Quelli della notte” e “Indietro tutta”».
Il resto è storia nota, da “Indietro Tutta” a “Quelli della notte”, fino ad indossare la divisa di carabiniere e a divenire, con il suo maresciallo Cecchini, una delle colonne dell'amata fiction di Rai 1: «E’ stata una bella occasione che ho colto a volo. Sin da subito mi sono impegnato e cercato di dare il massimo per fare del maresciallo Cecchini un bel personaggio».
D: Nino, possiamo dire che tutto ebbe inizio con un messaggio lasciato alla segreteria telefonica di Renzo Arbore?
R:«Diciamo pure che la mia comicità era assai somigliante a quella che lui proponeva nei suoi programmi. Quindi intuì da subito che era lui la persona giusta che poteva scoprirmi e quindi darmi una mano inserendomi nel suo gruppo. Dopo quel messaggio lui mi chiamò e con lui ho preso parte a due grandi programmi quali sono stati “Quelli della notte” e “Indietro tutta”».
D: Ti piacerebbe un giorno tornare a lavorare con Renzo Arbore?
R:«Magari! Se un giorno mi chiamasse ci andrei di corsa».
D: C’è qualcosa che rimpiange degli anni '80?
R:«Sinceramente no. In tutti questi anni mi sono ritagliato un mio spazio televisivo, oggi rispetto a quegli anni posso dire che c’è più lavoro visto le tante fiction che si producono, le tante trasmissioni di cabaret, di certo le opportunità lavorative sono aumentate ma sono aumentati anche coloro che televisione la vogliono fare».
D: Come si è ritrovato poi ad indossare la divisa di un carabiniere e a chiamarsi Cecchini?
R:«E’ stata una bella occasione che ho colto a volo. Sin da subito mi sono impegnato e cercato di dare il massimo per fare del maresciallo Cecchini un bel personaggio. Il maresciallo è entrato sin da subito nel cuore del pubblico cosi come Don Matteo, questo ha spinto tutti, attori sceneggiatori e regista a far sempre meglio».
D: Come spiega le dieci stagioni di “Don Matteo”?
R:«Il numero della serie sta sicuramente ad indicare il successo di Don Matteo. Quando una cosa non funziona di certo non si arriva alla decima stagione, senza contare che gireremo l’undicesima stagione ed è già prevista la dodicesima e la quattordicesima – la tredicesima la saltiamo – da tutto ciò si capisce quanto di buono si è fatto fin ora».
D: Cosa manca nella sua vita e alla sua carriera?
R:«Sono abbastanza soddisfatto di quanto fatto fino a questo momento».
Il resto è storia nota, da “Indietro Tutta” a “Quelli della notte”, fino ad indossare la divisa di carabiniere e a divenire, con il suo maresciallo Cecchini, una delle colonne dell'amata fiction di Rai 1: «E’ stata una bella occasione che ho colto a volo. Sin da subito mi sono impegnato e cercato di dare il massimo per fare del maresciallo Cecchini un bel personaggio».
D: Nino, possiamo dire che tutto ebbe inizio con un messaggio lasciato alla segreteria telefonica di Renzo Arbore?
R:«Diciamo pure che la mia comicità era assai somigliante a quella che lui proponeva nei suoi programmi. Quindi intuì da subito che era lui la persona giusta che poteva scoprirmi e quindi darmi una mano inserendomi nel suo gruppo. Dopo quel messaggio lui mi chiamò e con lui ho preso parte a due grandi programmi quali sono stati “Quelli della notte” e “Indietro tutta”».
D: Ti piacerebbe un giorno tornare a lavorare con Renzo Arbore?
R:«Magari! Se un giorno mi chiamasse ci andrei di corsa».
D: C’è qualcosa che rimpiange degli anni '80?
R:«Sinceramente no. In tutti questi anni mi sono ritagliato un mio spazio televisivo, oggi rispetto a quegli anni posso dire che c’è più lavoro visto le tante fiction che si producono, le tante trasmissioni di cabaret, di certo le opportunità lavorative sono aumentate ma sono aumentati anche coloro che televisione la vogliono fare».
D: Come si è ritrovato poi ad indossare la divisa di un carabiniere e a chiamarsi Cecchini?
R:«E’ stata una bella occasione che ho colto a volo. Sin da subito mi sono impegnato e cercato di dare il massimo per fare del maresciallo Cecchini un bel personaggio. Il maresciallo è entrato sin da subito nel cuore del pubblico cosi come Don Matteo, questo ha spinto tutti, attori sceneggiatori e regista a far sempre meglio».
D: Come spiega le dieci stagioni di “Don Matteo”?
R:«Il numero della serie sta sicuramente ad indicare il successo di Don Matteo. Quando una cosa non funziona di certo non si arriva alla decima stagione, senza contare che gireremo l’undicesima stagione ed è già prevista la dodicesima e la quattordicesima – la tredicesima la saltiamo – da tutto ciò si capisce quanto di buono si è fatto fin ora».
D: Cosa manca nella sua vita e alla sua carriera?
R:«Sono abbastanza soddisfatto di quanto fatto fino a questo momento».