BARI - “In un frangente in cui tutto il Paese fa i conti delle vittime e dei danni provocati dal sisma rovinoso del 24 agosto e mentre si sprecano le terapie dei tecnici per arginare l’alto rischio di pericolosità sismica in varie zone della Penisola, fa specie rilevare il silenzio delle istituzioni regionali pugliesi in merito alla storia infinita dei mancati interventi per sanare il grave dissesto idrogeologico nel territorio di Marina di Lesina. Una vicenda risalente all’estate del 2013 - data delle deliberazioni regionali che pianificavano le opere ed il relativo stanziamento - che ancora oggi langue tra ricorsi al Tar per gli esiti della gara d’appalto, rimbalzi di responsabilità e, soprattutto, totale mancanza di interlocuzione con i cittadini di Marina di Lesina. Quei cittadini, residenti e proprietari, che avrebbero dovuto essere i primi interlocutori per arrivare a soluzioni rapide, concrete ed ovviamente condivise”.
Così il consigliere regionale Nino Marmo (FI) si associa all'allarme pubblicamente lanciato, ancora in questi giorni, dal presidente del Comitato Pro Lesina Marina, ing. Antonio Palma. Un appello accorato, ma anche sdegnato, verso l'Ufficio di Coordinamento delle Strutture Tecniche Provinciali Bari/Foggia del Servizio Lavori Pubblici della Regione Puglia, soggetto attuatore incaricato delle attività finalizzate alla salvaguardia di ulteriori dissesti in territorio di Marina di Lesina. E, di rimbalzo, verso il Governo regionale, rimasto inerte pur dopo aver stanziato, appunto nel 2013, con due successive deliberazioni, un importo complessivo di circa 22 milioni di euro. Ad oggi sono trascorsi tre anni - lamenta in una nota il Comitato Pro Lesina - spesi in ricorsi e controricorsi nelle sedi giudiziarie amministrative tra la ditta aggiudicataria dell'Appalto e la ditta seconda classificata. Con una sorta di muro scientificamente eretto dal soggetto attuatore nei confronti di chi legittimamente chiedeva un accesso agli atti per comprendere lo stato dell'arte della procedura".
"Ora però siamo ad un bivio decisivo - conclude Marmo. Con una determinazione dello scorso giugno pare che i lavori siano stati definitivamente aggiudicati alla ditta seconda classificata, uscita vincitrice dal lungo contenzioso. Non esistono più motivi allora per frapporre altro tempo, altri ostacoli ed altri lacci burocratici che rischierebbero di far saltare i finanziamenti e di aggravare oltremodo una situazione di dissesto idrogeologico già a lungo colpevolmente sottovalutata. Il Governo regionale prenda dunque di petto la questione ed intervenga senza remore, aderendo alle pressanti istanze dei cittadini di Marina di Lesina. Sono Pugliesi anche loro". /comunicato