ROMA (Reuters) - I sindacati di categoria Feneal Uil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil hanno proclamato 8 ore di sciopero agli stabilimenti Natuzzi per i 330 esuberi annunciati a partire da metà ottobre dall'azienda pugliese, quotata a New York, che produce divani.
"Ci sono 330 lavoratori che dal 15 ottobre non avranno più copertura di ammortizzatori sociali e di fronte alle condivise proposte delle regioni Basilicata e Puglia, i cui rappresentanti si sono detti disposti ad attivare la cassa integrazione in deroga fino al 30 dicembre 2016, Natuzzi ha preferito respingere al mittente l'offerta, evidentemente per avere mano libera per il licenziamento", si legge in una nota congiunta delle tre organizzazioni dopo la cabina di regia che si è riunita oggi al Mise.
Le modalità dello sciopero saranno decise a livello territoriale e si terranno prima del prossimo incontro con l'azienda fissato per il 10 ottobre.
Con una intesa raggiunta nel 2013 dopo un lungo negoziato, è stato attivato il contratto di solidarietà per 1.818 persone e la cassa integrazione a zero ore per altri 331. Per questi ultimi era prevista la ricollocazione in nuove aziende che si sarebbero dovute insediare sul territorio pugliese e materano. Il periodo di cassa si sta però esaurendo senza novità positive.
"Ci sono 330 lavoratori che dal 15 ottobre non avranno più copertura di ammortizzatori sociali e di fronte alle condivise proposte delle regioni Basilicata e Puglia, i cui rappresentanti si sono detti disposti ad attivare la cassa integrazione in deroga fino al 30 dicembre 2016, Natuzzi ha preferito respingere al mittente l'offerta, evidentemente per avere mano libera per il licenziamento", si legge in una nota congiunta delle tre organizzazioni dopo la cabina di regia che si è riunita oggi al Mise.
Le modalità dello sciopero saranno decise a livello territoriale e si terranno prima del prossimo incontro con l'azienda fissato per il 10 ottobre.
Con una intesa raggiunta nel 2013 dopo un lungo negoziato, è stato attivato il contratto di solidarietà per 1.818 persone e la cassa integrazione a zero ore per altri 331. Per questi ultimi era prevista la ricollocazione in nuove aziende che si sarebbero dovute insediare sul territorio pugliese e materano. Il periodo di cassa si sta però esaurendo senza novità positive.