BARI - "Finita la Fiera delle Vanità, il presidente Emiliano ha inaugurato questa mattina, in Commissione Sanità, la Fiera degli Emendamenti sul Piano di Riordino Ospedaliero. Una Fiera alla quale il gruppo dei Conservatori e Riformisti non intende partecipare nella convinzione che, nell’interesse della Salute dei pugliesi, questo Piano non può essere semplicemente emendato, ma va completamente riscritto, dopo un confronto preliminare al quale noi siamo disposti a dare il nostro contributo". Così' in una nota congiunta il gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola).
"Il Piano, così come è ora, - prosegue la nota - non è altro che la mera e ragionieristica applicazione del combinato disposto del DM 70/2015 con l’ultima Legge di stabilità, per altro neppure in totale difformità con quanto previsto. Ma, fermo restando i vincoli imposti dal Governo nazionale, noi siamo convinti che non può essere emendato un Piano strutturato senza che preventivamente siano state effettuate le analisi demografiche della popolazione pugliese e raccolti i dati epidemiologici dei suoi bisogni di salute. Manca una valutazione preliminare dei requisiti strutturali e tecnologici dei vari contenitori ospedalieri con il rischio di allocare sulla carta posti letto che non trovano spazi nella strutture. Manca - spiega la nota - una pur minima valutazione di sostenibilità del Piano che possa permettere di capire se si potranno rispettare i parametri del rapporto costi-ricavi e di indebitamento sostenibile previsti dalla Legge di Stabilità, per evitare i Piani di rientro per ogni ospedale. Mancano le reti dell’emergenza-urgenza, tempo-dipendenti e per patologia e nessun cenno viene fatto in relazione alla continuità ospedale-territorio, indispensabile per raggiungere l’efficienza ospedaliera. A ciò si aggiunga la disomogenea distribuzione di numero posti letto/1.000 abitanti e di posti letto per disciplina fra i diversi territori della Puglia, con grande concentrazione in alcune zone e forte rarefazione in altre. Manca la previsione per ogni ospedale di unità di valutazione del rischio clinico, nonostante sia inserita dalla Legge di Stabilità. Mancanze, imprecisioni, disattenzioni e pressapochismo che non possono essere sanati con emendamenti approvati qua e là ma che richiedono la rivisitazione totale del Piano", conclude la nota Cor.
"Il Piano, così come è ora, - prosegue la nota - non è altro che la mera e ragionieristica applicazione del combinato disposto del DM 70/2015 con l’ultima Legge di stabilità, per altro neppure in totale difformità con quanto previsto. Ma, fermo restando i vincoli imposti dal Governo nazionale, noi siamo convinti che non può essere emendato un Piano strutturato senza che preventivamente siano state effettuate le analisi demografiche della popolazione pugliese e raccolti i dati epidemiologici dei suoi bisogni di salute. Manca una valutazione preliminare dei requisiti strutturali e tecnologici dei vari contenitori ospedalieri con il rischio di allocare sulla carta posti letto che non trovano spazi nella strutture. Manca - spiega la nota - una pur minima valutazione di sostenibilità del Piano che possa permettere di capire se si potranno rispettare i parametri del rapporto costi-ricavi e di indebitamento sostenibile previsti dalla Legge di Stabilità, per evitare i Piani di rientro per ogni ospedale. Mancano le reti dell’emergenza-urgenza, tempo-dipendenti e per patologia e nessun cenno viene fatto in relazione alla continuità ospedale-territorio, indispensabile per raggiungere l’efficienza ospedaliera. A ciò si aggiunga la disomogenea distribuzione di numero posti letto/1.000 abitanti e di posti letto per disciplina fra i diversi territori della Puglia, con grande concentrazione in alcune zone e forte rarefazione in altre. Manca la previsione per ogni ospedale di unità di valutazione del rischio clinico, nonostante sia inserita dalla Legge di Stabilità. Mancanze, imprecisioni, disattenzioni e pressapochismo che non possono essere sanati con emendamenti approvati qua e là ma che richiedono la rivisitazione totale del Piano", conclude la nota Cor.