PORTO CESAREO - Maxi-operazione della 'Squadra Nautica' della Questura di Lecce a tutela e salvaguardia di flora e fauna del delicato ecosistema dell’Area Marina Protetta Porto Cesareo. Già nelle prime ore del mattino, gli agenti della Polizia grazie ad un'intensa ed attenta attività di controllo, hanno monitorato i movimenti dei trasgressori grazie al sofisticato sistema di video sorveglianza a distanza, in dotazione alla riserva marina e finanziato dalla Comunità Europea mediante il Ministero dell’Interno.
I pescatori di frodo, intenti a fare incetta di frutti di mare e ricci in zona vietata, si trovavano a bordo dei loro natanti e si recavano sul sito di pesca già alle prime luci dell’alba, sprezzanti dei divieti imposti dalle leggi di tutela della riserva marina. Un'operazione che si è protratta per diversi giorni.
Da evidenziare che la maggior parte di questi pescatori di frodo, tra l'altro annoverano numerosi reati per violazioni analoghe, dimostrandosi spesso indifferenti al rispetto delle regole ed al controllo degli addetti alla vigilanza dell’Area Marina Protetta. Nella mattinata di giovedì però, il servizio mirato, messo brillantemente in atto dalla Questura di Lecce mediante la Squadra Nautica, ha interrotto, si spera definitivamente, l'illecita attività.
Il blitz ha prodotto il sequestro di 1200 ricci (rigettati in mare poiché ancora vivi), il sequestro dell’attrezzatura subacquea e di un’autovettura impiegata per rimorchiare uno dei natanti, inoltre sono stati deferiti all’autorità giudiziaria ben quattro pescatori. L'operazione è stata possibile sopratutto perchè da oltre un anno è in funzione nell’Area Marina Protetta Porto Cesareo il potente ed efficace strumento della video sorveglianza, appositamente promosso dal Ministero dell’Interno per ostacolare le pratiche illegali nella riserva. Sistematicamente, tuttavia, si registrano numerose violazioni. Basti pensare che nelle sole due ore di ogni mattino, dalle 6 alle 8, sono circa una decina i pescatori di frodo che consumano reati in danno della riserva marina.
Il Presidente dell’Area Marina Protetta “Porto Cesareo” Remì Calasso "si auspica che sulla recrudescenza di questo fenomeno criminoso, ormai incontrollabile, agiscano efficacemente le forze di polizia, anche attraverso un protocollo di intervento già richiesto dal Consorzio di Gestione AMP al dottor Palomba Prefetto di Lecce".
I pescatori di frodo, intenti a fare incetta di frutti di mare e ricci in zona vietata, si trovavano a bordo dei loro natanti e si recavano sul sito di pesca già alle prime luci dell’alba, sprezzanti dei divieti imposti dalle leggi di tutela della riserva marina. Un'operazione che si è protratta per diversi giorni.
Da evidenziare che la maggior parte di questi pescatori di frodo, tra l'altro annoverano numerosi reati per violazioni analoghe, dimostrandosi spesso indifferenti al rispetto delle regole ed al controllo degli addetti alla vigilanza dell’Area Marina Protetta. Nella mattinata di giovedì però, il servizio mirato, messo brillantemente in atto dalla Questura di Lecce mediante la Squadra Nautica, ha interrotto, si spera definitivamente, l'illecita attività.
Il blitz ha prodotto il sequestro di 1200 ricci (rigettati in mare poiché ancora vivi), il sequestro dell’attrezzatura subacquea e di un’autovettura impiegata per rimorchiare uno dei natanti, inoltre sono stati deferiti all’autorità giudiziaria ben quattro pescatori. L'operazione è stata possibile sopratutto perchè da oltre un anno è in funzione nell’Area Marina Protetta Porto Cesareo il potente ed efficace strumento della video sorveglianza, appositamente promosso dal Ministero dell’Interno per ostacolare le pratiche illegali nella riserva. Sistematicamente, tuttavia, si registrano numerose violazioni. Basti pensare che nelle sole due ore di ogni mattino, dalle 6 alle 8, sono circa una decina i pescatori di frodo che consumano reati in danno della riserva marina.
Il Presidente dell’Area Marina Protetta “Porto Cesareo” Remì Calasso "si auspica che sulla recrudescenza di questo fenomeno criminoso, ormai incontrollabile, agiscano efficacemente le forze di polizia, anche attraverso un protocollo di intervento già richiesto dal Consorzio di Gestione AMP al dottor Palomba Prefetto di Lecce".