di VITTORIO POLITO - Non passa inosservato il nuovo corposo volume della prestigiosa collana “le Rane”: “Teatro y sociedad en la antigüedad clásica. Personajes secundarios con historia”, a cura di Francesco De Martino e Carmen Morenilla, un fecondo e felice sodalizio attivo sulla linea Valencia-Bari Foggia.
Sessantatré libri, tutti originali e ben curati, in poco meno di trent’anni sono un fiore all’occhiello di un editore, Levante, che si può non ‘amare’- incidono certe chiusure verso tutto ciò che considera ‘effimero’ secondo un metro di giudizio franco ma che può, visto dal di fuori, apparire ‘spocchioso’- e venerare ma di cui tutti apprezzano l’onestà e serietà: il loro ‘deus ex machina’ è la stima incondizionata di cui godono fra amici e non amici. Il volume in questione raccoglie gli Atti del congresso Internazionale di Valencia dello scorso anno, una lettura ormai diventata un piacevole appuntamento non solo per gli studiosi del settore di tutto il mondo, ma anche per i tanti che si lasciano avvincere da argomenti che hanno sempre qualcosa di nuovo da ‘donarci’ per far crescere la curiosità che ogni individuo dovrebbe coltivare per sentirsi parte del ‘dono’.
Suggestivo è il tema di questa monografia, i personaggi secondari “con storia”, perché mostra che nel teatro antico i ruoli secondari erano dati anche, e ogni volta motivatamente, anche a personaggi con storia, con almeno un minimo di celebrità. Senza teatro i personaggi possono esistere, come mostrano l’Iliade e l’Odissea di Omero, l’Eneide di Virgilio o la Divina Commedia di Dante. Ma senza personaggi non ci sarebbe teatro. Come capì Luigi Pirandello nei ‘Sei personaggi in cerca d’autore’: entrare nel loro laboratorio è decisivo, capire come si creano, come si variano, come farli interagire. Il volume Levante, interessante quanto intrigante, studia a tutto campo questo aspetto particolare, il ricorso appunto a personaggi con storia per parti secondarie.
Quasi una metà degli studi proposti è dedicata al teatro antico: Caronte (Francesco De Martino), Castore e Polluce (Juan Luis López Cruces), Clitennestra (Maria do Céu Fialho,), Ermione (Mariateresa Galaz), Euristeo negli Eraclidi di Euripide (F. Javier Campos Daroca), La nostalgia del doppio (Jaume Pòrtulas), Deifobo nell’Alessandro di Euripide (Lucía P. Romero Mariscal), I servi fedeli in casa di Agamennone (Maria de Fátima Silva), I personaggi minori in Sofocle (Bernhard Zimmermann).
L’altra metà dei contributi affronta i personaggi minori con storia nel teatro moderno di ispirazione classica: Ismene nell’Ismena di Agustín García Calvo (Carlos Morais), Le nutrici e la loro storia (Charles Delattres) e in particolare La nutrice di Fedra dall’Ippolito di Euripide a L’amore di Fedra di Sarah Kane (Aurora López–Andrés Pociña), Enome dalla Phedre di Racine a Danvers nella Rebecca di Daphne du Maurier-Hitchcock (Juli Leal), Ferete, il padre di Admeto, nelle riscritture moderne dell’Alcesti (Paria Pia Pattoni), Alcina in Ariosto e Händel (Enrique Gavilán), Pilade in Pasolini (Salvatore Lattarulo), La Sfinge nella drammaturgia edipica dal simbolismo ad oggi (Corrado Cuccoro), Minerva nel Prometheus unbound; or, the man on the rock (1865) di Robert Reece (Laura Monrós Gaspar).
La qualità del volume è testimoniata dalle tante università della Comunità europea da cui provengono gli studiosi: Italia (Bari, Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia, Foggia), Francia (Université de Paris Ouest Nanterre), Portogallo (Aveiro, Coimbra), Germania (Freiburg im Breisgau), Spagna (Almería, Barcellona, Granada, Valencia, Valladolid). Merita di essere segnalata anche la presenza del Messico con l’Universidad Nacional Autónoma de México e il Centro de Estudios Clásicos.
Una chicca del volume è infine la raccolta degli ‘abstracts’ del II Foro Gratuv de Jóvenes Investigadores, cioè delle comunicazioni di giovani studiosi internazionali che da alcuni anni impreziosiscono i convegni di Valencia. Mayron Cantillo Lucuara e Andrea Navarro Noguera hanno curato la selezione che comprende : David Antonio Pineda Avilés, Fernando Pérez Lambàs, Lorena Jiménez Justica, Guillem Puchades Rubio, Ronald Antonio Ramìrez Castellanos, Claudia Adriana Ramos Aguilar, Nùria Llaguerri Pubill, Rubén José Gargìa Muriel, Giulia Maltoni, Angela Navarro Gonzàlez, Jara Breviatti Alvarez, Marìa Sebastià Sàez, Vivian Navarro Martìnez, Tanya Paguay Cano, Engrazia Munoz Santos, Purificaciò Mascarell, Sofia Frade, Pedro Jesùs Molina Munoz, Letica Gonzàlez Pérez, Tetyana Nizhelovska, Sandra Pereira Vinagre.
In conclusione un libro scientificamente valido che non è un ammasso di dati, ma una fonte di conoscenze da cui attingere e ripartire nello spirito di una collana che vede il mondo come un teatro in cui si alternano attori e compagnie che vogliono recitare come se ogni sera fosse una ‘prima’: ‘Acta est fabula’ termina la rappresentazione oggi, ma da domani la magia di tutte ‘le Rane’ del mondo tornerà a splendere ovunque vi sia un essere umano.
Sessantatré libri, tutti originali e ben curati, in poco meno di trent’anni sono un fiore all’occhiello di un editore, Levante, che si può non ‘amare’- incidono certe chiusure verso tutto ciò che considera ‘effimero’ secondo un metro di giudizio franco ma che può, visto dal di fuori, apparire ‘spocchioso’- e venerare ma di cui tutti apprezzano l’onestà e serietà: il loro ‘deus ex machina’ è la stima incondizionata di cui godono fra amici e non amici. Il volume in questione raccoglie gli Atti del congresso Internazionale di Valencia dello scorso anno, una lettura ormai diventata un piacevole appuntamento non solo per gli studiosi del settore di tutto il mondo, ma anche per i tanti che si lasciano avvincere da argomenti che hanno sempre qualcosa di nuovo da ‘donarci’ per far crescere la curiosità che ogni individuo dovrebbe coltivare per sentirsi parte del ‘dono’.
Suggestivo è il tema di questa monografia, i personaggi secondari “con storia”, perché mostra che nel teatro antico i ruoli secondari erano dati anche, e ogni volta motivatamente, anche a personaggi con storia, con almeno un minimo di celebrità. Senza teatro i personaggi possono esistere, come mostrano l’Iliade e l’Odissea di Omero, l’Eneide di Virgilio o la Divina Commedia di Dante. Ma senza personaggi non ci sarebbe teatro. Come capì Luigi Pirandello nei ‘Sei personaggi in cerca d’autore’: entrare nel loro laboratorio è decisivo, capire come si creano, come si variano, come farli interagire. Il volume Levante, interessante quanto intrigante, studia a tutto campo questo aspetto particolare, il ricorso appunto a personaggi con storia per parti secondarie.
Quasi una metà degli studi proposti è dedicata al teatro antico: Caronte (Francesco De Martino), Castore e Polluce (Juan Luis López Cruces), Clitennestra (Maria do Céu Fialho,), Ermione (Mariateresa Galaz), Euristeo negli Eraclidi di Euripide (F. Javier Campos Daroca), La nostalgia del doppio (Jaume Pòrtulas), Deifobo nell’Alessandro di Euripide (Lucía P. Romero Mariscal), I servi fedeli in casa di Agamennone (Maria de Fátima Silva), I personaggi minori in Sofocle (Bernhard Zimmermann).
L’altra metà dei contributi affronta i personaggi minori con storia nel teatro moderno di ispirazione classica: Ismene nell’Ismena di Agustín García Calvo (Carlos Morais), Le nutrici e la loro storia (Charles Delattres) e in particolare La nutrice di Fedra dall’Ippolito di Euripide a L’amore di Fedra di Sarah Kane (Aurora López–Andrés Pociña), Enome dalla Phedre di Racine a Danvers nella Rebecca di Daphne du Maurier-Hitchcock (Juli Leal), Ferete, il padre di Admeto, nelle riscritture moderne dell’Alcesti (Paria Pia Pattoni), Alcina in Ariosto e Händel (Enrique Gavilán), Pilade in Pasolini (Salvatore Lattarulo), La Sfinge nella drammaturgia edipica dal simbolismo ad oggi (Corrado Cuccoro), Minerva nel Prometheus unbound; or, the man on the rock (1865) di Robert Reece (Laura Monrós Gaspar).
La qualità del volume è testimoniata dalle tante università della Comunità europea da cui provengono gli studiosi: Italia (Bari, Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia, Foggia), Francia (Université de Paris Ouest Nanterre), Portogallo (Aveiro, Coimbra), Germania (Freiburg im Breisgau), Spagna (Almería, Barcellona, Granada, Valencia, Valladolid). Merita di essere segnalata anche la presenza del Messico con l’Universidad Nacional Autónoma de México e il Centro de Estudios Clásicos.
Una chicca del volume è infine la raccolta degli ‘abstracts’ del II Foro Gratuv de Jóvenes Investigadores, cioè delle comunicazioni di giovani studiosi internazionali che da alcuni anni impreziosiscono i convegni di Valencia. Mayron Cantillo Lucuara e Andrea Navarro Noguera hanno curato la selezione che comprende : David Antonio Pineda Avilés, Fernando Pérez Lambàs, Lorena Jiménez Justica, Guillem Puchades Rubio, Ronald Antonio Ramìrez Castellanos, Claudia Adriana Ramos Aguilar, Nùria Llaguerri Pubill, Rubén José Gargìa Muriel, Giulia Maltoni, Angela Navarro Gonzàlez, Jara Breviatti Alvarez, Marìa Sebastià Sàez, Vivian Navarro Martìnez, Tanya Paguay Cano, Engrazia Munoz Santos, Purificaciò Mascarell, Sofia Frade, Pedro Jesùs Molina Munoz, Letica Gonzàlez Pérez, Tetyana Nizhelovska, Sandra Pereira Vinagre.
In conclusione un libro scientificamente valido che non è un ammasso di dati, ma una fonte di conoscenze da cui attingere e ripartire nello spirito di una collana che vede il mondo come un teatro in cui si alternano attori e compagnie che vogliono recitare come se ogni sera fosse una ‘prima’: ‘Acta est fabula’ termina la rappresentazione oggi, ma da domani la magia di tutte ‘le Rane’ del mondo tornerà a splendere ovunque vi sia un essere umano.