Sud Est, carrelli usurati, fermo 70% treni

BARI - Da questa mattina si registra il fermo in deposito di 25 treni Atr 220 delle Ferrovie Sud Est, in seguito ad un provvedimento emanato dall'Ustif, Ufficio speciale trasporti a impianti fissi del ministero che controlla la sicurezza sui binari. Stando ad una circolare di ieri pomeriggio che segue una ispezione effettuata nelle scorse settimane, ruote e carrelli sarebbero troppo usurati per circolare.

Si tratta del 70% del parco rotabile di Fse, sostituito per alcune corse da autobus per coprire le tratte rimaste scoperte dal servizio di trasporto, facendo così scendere le corse soppresse ad un totale di circa il 10%.

Durante tutto il giorno si sono registrate le proteste dei pendolari che lamentano di non essere stati informati del disservizio.

ABATERUSSO, "SI PROVVEDA A RIDARE AI CITTADINI IL GIUSTO DIRITTO ALLA MOBILITA'" - Nota del Consigliere regionale del Partito Democratico, Ernesto Abaterusso.
“Con l’applicazione del Decreto legge Delrio la vicenda che riguarda il trasporto pubblico regionale rischia di oltrepassare i limiti della sopportazione.
Prova ne è la notizia giunta questa mattina di 25 convogli bloccati perché incapaci di garantire la sicurezza dei viaggiatori. Un fatto gravissimo - soprattutto se si pensa che avviene a pochi giorni dall’apertura delle scuole - che sta generando grande caos in queste ore tra viaggiatori e pendolari.
Dopo la strage dei convogli tra Andria e Corato tutto noi abbiamo invocato maggiori controlli e più sicurezza, è vero, ma questo non vuol dire ridurre all’osso, o peggio ancora, bloccare il trasporto ferroviario di un’intera regione!
E pur comprendendo le tante difficoltà che sta incontrando la nuova dirigenza delle FSE, costretta a dover gestire una situazione disastrosa, credo sia quanto mai necessario muoversi e trovare soluzioni che riducano i disagi e le assurdità con cui si trovano a dover fare i conti coloro che usano ogni giorno i treni.
Il trasporto pubblico locale, voglio ricordarlo, è un servizio fondamentale che deve garantire sicurezza dei lavoratori e degli utenti, diritto allo studio e al lavoro nonché il giusto diritto alla mobilità di tutti i cittadini.
Per questo non posso che condividere le preoccupazioni dei pendolari e invitare la Regione ad attivarsi subito, in modo determinato, affinché si trovi il giusto rimedio alla paralisi della FSE e a vincere siano il diritto e il buonsenso: diritto alla sicurezza e buonsenso che riconosca ai cittadini il giusto diritto alla mobilità e non li costringa a pagare un conto salato fatto di ritardi, soppressioni e disservizi”.