TREND. Bach e nobiltà: il turismo del III millennio


di FRANCESCO GRECO - Bach e nobiltà: le frontiere del turismo prossimo venturo. Musica colta vs mondanità. Un “Notturno” di Chopin e signore in sontuosi abiti da sera e gioielli d'epoca. Raffinati vini del territorio e la semplice cucina mediterranea. Così Alessano (sud Salento, 10 km dal Capo di Leuca, 60 da Lecce), è diventata una piccola corte un po' rinascimentale un po' barocca, nel cuore del XXI secolo. Citazione in sedicesimi delle corti di Napoli al tempo di Re Ferdinando e di Lecce regnante Francesco II e la regina Sofia di Baviera.

Corsi e ricorsi, si torna ai fasti del passato: il convivio, l'arte, la bellezza, e gli affari. Un format originale, denso di prospettive, che arricchisce la già intrigante, diversificata offerta turistica di Terra d'Otranto, appeal irresistibile per un target alto, elitario, portatore di Pil, che arriva dall'Europa e oltreoceano.

Alessano pioniere, apre un trend che indica ad altre cittadine, palazzi, imprenditori, mecenati, per virtuose ricadute sul territorio. La location è un must: il cinquecentesco Palazzo Ducale Sangiovanni, stucchi e affreschi, gli ombrosi giardini di arance nel cuore del quartiere ebraico “La Giudecca”, fra la vecchia banca e il Rivellino, dove ha preso casa un industriale belga, restyling light, materiali local, rispetto dell'anima del luogo.

Qui il tempo ha una modulazione sensuale e dolce. Fra una sonata di Scarlatti e un brano dell'ostico Clementi, due chiacchiere con una nobiltà al passo con i tempi del pixel e i social rimodulata nell'impresa e nelle professioni borghesi.

Ai concerti puoi incontrare Geneviènne Falisse e il diplomatico svedese (inviato ONU) Staffan De Mistura, l'inviato Rai Duilio Giammaria e Flavia Terribile, Denise Pardo Lefebvre, lo scrittore romano Fabio Calenda (già responsabile economico de “La Repubblica”) e la moglie Tessa, scrittrice, i rampolli eredi della nobiltà glocal: i Sangiovanni (banchieri storici), i Lopez y Rojo di Taurisano, i Bacile di Castiglione, gli Arditi di Castelvetere, ecc.

Elogiata dalla stampa internazionale per lo spessore degli artisti e la ricchezza dei repertori della rassegna, quest'anno “Muse Salentine Festival” (5a edizione, a cura dell'omonima associazione, coordinamento generale di Laetitia d'Ursel), lascerà il segno: è stata particolarmente ricca di proposte di prestigio e ha ibridato – qui la novità - esecutori di fama internazionale a virtuosi “indigeni” in carriera.

Musica rinascimentale, barocca, classica: artisti di prestigio, noti alle platee di tutto il mondo. Dal 24 luglio all'8 agosto (prima sessione) il pubblico ha applaudito l'Ensemble L'Achéron (Marais) e Busch Trio (Schubert), Laura Bortolotto (violino), il mezzo-soprano Lea Desandre, il liuto di Thomas Dunford, il pianoforte di Anna Vinnitskaja (Brahms, Chopin, Schumann) e di Annalisa Orlando (Mozart, Brahms, Poulenc, Bach).

Seconda sessione (19-24 settembre): l'Ensemble Aurora di Enrico Gatti (repertorio napoletano del 17° secolo) e il pianista svizzero Oliver Cavè, che ha eseguito Bach e Scarlatti, Vivaldi, Haydn e Clementi. Poi Pierre Hamon (flauti medievali), Meili Li (controtenore), la cantante-violinista VivaBiancaLuna Biffi (musica medievale, voce e viola d'arco), il liuto di Diego Leveric, il pianoforte di Scipione Sangiovanni (Cassadò, Frescobaldi, Bach, Busoni, Schubert). Graditi ritorni: la clavicembalista Olga Pashchenko e la violoncellista Julie Sévilla-Fraysse.

“Partito in sordina qualche anno fa – osserva il direttore artistico Charles Adriaenssen – il festival è diventato una vera e propria attrazione per gli amanti della musica provenienti da tutta Europa”. Thanks per aver scelto il magico Salento e... ad majora!

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