Turismo, accordo Puglia-Albania

BARI - Il presidente Emiliano ha partecipato questa mattina presso il Cineporto della Fiera del Levante all’iniziativa “Capitalizzare in Euasair: le opportunità dei programmi di cooperazione europea 2014/2020 per il pilastro 4 “Turismo sostenibile”, per il progetto AdriaWealth Project Convention”.

Alla manifestazione sono intervenuti il ministro della Cultura albanese, Mirela Kumbaro, l’assessore al Turismo Loredana Capone e il dirigente della Cooperazione internazionale della Regione Puglia Bernardo Notarangelo.

Quello di oggi è stato l’evento locale della Regione Puglia nell’ambito del consorzio di Regioni Europee “Strategia Adriatico-Ionica”, costituito nel 2016.

E oggi è stato firmato un accordo proprio per valorizzare la cooperazione tra Puglia e Albania, anche con le sue neonate regioni,  in materia di turismo.

Il presidente Emiliano ha detto che “mentre l’Albania sta creando – come chiede l’Unione Europea in materia di turismo per partecipare ai bandi  - le Regioni, l’Italia sta facendo il percorso istituzionale inverso. La Puglia ha stretto rapporti con l’Albania, approfittando di essere molto avanti in questa materia, proprio per implementare politiche comuni. Spiegheremo ai turisti la cultura che unisce le due sponde dell’Adriatico. Eusair è una strategia europea per mostrare da dove veniamo e dove stiamo andando. L’Albania vuole andare lontano e la Puglia che è già avanti, vuole camminare insieme”.“Collegheremo la nostra cultura, la nostra storia e la nostra arte per il comune sviluppo turistico – ha dichiarato il ministro albanese Mirela Kumbaro – e la Regione Puglia con la sua esperienza è un grande esempio da seguire per il nostro Paese. La Cultura è uno dei pilastri della nostra Europa: anche se politicamente non facciamo ancora parte dell’Ue, culturalmente ne facciamo parte e su questo vogliamo collaborare con la Puglia e l’Italia”.

"Il turismo sostenibile – ha aggiunto l’assessore al Turismo Loredana Capone - non è quello che affligge e cementifica la costa, è quello che privilegia l'entroterra insieme al nostro meraviglioso mare, che privilegia quelle attività che favoriscono il sodalizio tra patrimonio culturale, monumentale e turistico in una complementarietà quasi obbligata. È questo il modello di sviluppo che intendiamo perseguire, quello su cui stiamo lavorando ormai da mesi e che vogliamo continuare a coltivare. È un cerchio magico che si chiude attorno a una strategia. D'altra parte c'è un cambio di tendenza nel mondo che non possiamo non interpretare: il trend va verso la tipicità perché la tipicità consente di vivere un'esperienza unica. Per questa ragione continueremo con gli incentivi a quegli operatori turistici che intervengono per valorizzare i borghi, i centri storici, i parchi. I beni culturali per noi non sono solo i beni materiali anche i beni immateriali. Se i nostri gioielli monumentali, archeologici, non si riempiono di contenuti sono destinati a morire nel degrado. Noi questo non lo permetteremo. Ecco perché nel Patto per il Sud abbiamo previsto 45 milioni per la cultura (che non comprendono i beni culturali a cui è destinato, invece, un altro capitolo di spesa) e 70 milioni per il turismo".

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