Vertenza Natuzzi, ieri manifestazione a Roma

ROMA - Ieri, 26 settembre, si è tenuta presso il Ministero dello Sviluppo Economico la Cabina di Regia per la vertenza Natuzzi Spa, nel mentre, dinanzi all'entrata dello stesso dicastero, i lavoratori protestavano sonoramente contro i licenziamenti annunciati dall'azienda.
A termine della CdR è stata ricevuta una delegazione dell'Unione Sindacale di Base.

La delegazione dell'USB ha espresso le ragioni dei lavoratori e minacciato forme di lotta ancora più aspre, qualora non siano ritirate le procedure di licenziamento collettivo. I dirigenti ministeriali hanno assicurato il loro impegno per scongiurare i licenziamenti e che la Natuzzi, su sollecitazione dell’On. Bellanova, starebbe valutando di estendere i 60 mila euro messi a disposizione per ogni lavoratore che accetti l'esodo incentivato, anche alle maestranze in produzione, così da ampliare la platea dei possibili volontari all’uscita non coercitiva. Inoltre, se non dovesse esserci la possibilità di usufruire di altra Cigs ministeriale, le Regioni hanno dato la disponibilità a stanziare la Cassa integrazione in deroga, perlomeno sino a fine 2016.

L'USB ha ribadito che non considererà chiusa la vertenza sino a quando la Natuzzi non avrà reintegrato in produzione ogni suo dipendente e ciò è al momento possibile attraverso l'estensione del Contratto di Solidarietà a tutti i lavoratori, per poi definire un piano industriale finalizzato all'aumento dei volumi produttivi nella zona murgiana.

L'incontro si è concluso con l'impegno del Ministero a convocare l'USB in occasione dei prossimi incontri, seppur su "Tavoli separati" rispetto alle altre Organizzazioni sindacali.

Purtroppo, alla lotta dei lavoratori non si è unito nessun esponente politico del territorio. Pertanto va denunciato che in questa vertenza la politica o fa il gioco di Natuzzi, chiedendo la ricollocazione per gli “esiliati” a Ginosa, oppure tace rumorosamente.

D’altro canto CGIL-CISL-UIL, danno ancora prova della loro ambiguità, considerato che prima hanno atteso che ci fosse la disponibilità ad usufruire di altra Cassa integrazione e del conseguente disinteresse di Natuzzi a procedere ai licenziamenti, per poi minacciare scioperi che, invece, avrebbero dovuto proclamare diverse settimane fa. È una messa in scena che i lavoratori non sopportano più. 

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