di MARCO PICCINNI - OTRANTO (Le). Gli ambientalisti del Gruppo Speleologico di Tricase (Lecce) hanno ripulito la vora “Calamauri”, a due passi dalla mitica cava di bauxite (Otranto). E' accaduto nella seconda giornata ecologica del GST, in collaborazione con il Gruppo Puglia Grotte (GPG), rappresentato da Raffaele Santo, in concomitanza con una delle due giornate nazionali della speleologia che hanno interessato il primo fine settimana di ottobre.
E dunque, dopo “Grotta del Leone” di Porto Badisco, ripulita lo scorso 28 agosto, le attenzioni del GST si sono spostate un poco più a nord, sempre in territorio idruntino, in località “Orte”, all’interno di una pineta antistante il lago da cartolina dentro una cava di bauxite ormai abbandonata.
Qui una piccola voragine, vora “Calamauri”, sconosciuta ai turisti e alla quasi totalità degli idruntini, ma non a chi ha poco rispetto dell’ambiente, ha fagocitato per anni scarti domestici: un televisore, uno scaldino, indumenti, tappeti, tendine, ricordi e oggetti vari, bottiglie di vetro e plastica, un materassino per il mare, una vecchia batteria da auto, flaconi di sciroppo e incarti di medicinali, sacchi di plastica e in tela, lattine di alluminio, scarpe e corde che si sono aggiunti al cestello di una lavatrice, un ombrello e camere d’aria rinvenuti tra i rovi nelle immediate vicinanze.
Un bel campionario di spazzatura, in un luogo quasi inaccessibile, bellissimo. E' stato rimosso con meticolosità dai soci del GST e da quanti, simpatizzanti dell’ambiente o semplici curiosi, hanno voluto prendere con mano quella natura spesso violentata dallo stesso uomo che si vanta di proteggerla e che crede di averla a cuore.
Tra le persone che hanno preso parte all’evento, un senso di unanime disgusto è stato accompagnato da rabbia e indignazione nei confronti di quanti, volontariamente, hanno deciso di percorrere alcuni chilometri dalle loro case pur di gettare in questa piccola cavità i propri rifiuti, consapevoli che la vegetazione avrebbe coperto in parte il misfatto.
Una dimostrazione di inciviltà e una lezione di ecologia morale che, nonostante sembrava essere stata recepita dagli spettatori con un impeccabile senso civico, fa fatica ad attecchire tra le buone abitudini della gente, tant’è che, pochi metri più avanti, qualcuno ha gettato tra piante e cespugli alcune salviettine appena usate e l’involucro della confezione che le conteneva, ormai vuoto.
Due bidoni messi a disposizione dal Comune di Otranto sono stati utilizzati per riporre i rifiuti, accuratamente differenziati, in attesa di essere prelevati dall’ente preposto allo smaltimento.
Una volta terminata la pulizia, i soci del GST hanno accompagnato i presenti a conoscere i fenomeni carsici della falesia in prossimità di Punta Facì, poco più a sud di Torre del Serpe. Qui si aprono diverse grotte, la maggior parte a sviluppo sottomarino, tra le quali spicca una piccola cavità arricchita da concrezioni stalattitiche bio-concrezionate con piccole conchiglie che hanno raggiunto la grotta durante i suoi periodi di immersione.
Tutto questo “paradiso” purtroppo non è valorizzato, non è offerto alla vista dei turisti ed è preda di vandali e persone maleducate che offendono la bellezza, inconsapevoli del fatto che essa appartiene a tutti e da tutti deve essere difesa.
E dunque, dopo “Grotta del Leone” di Porto Badisco, ripulita lo scorso 28 agosto, le attenzioni del GST si sono spostate un poco più a nord, sempre in territorio idruntino, in località “Orte”, all’interno di una pineta antistante il lago da cartolina dentro una cava di bauxite ormai abbandonata.
Qui una piccola voragine, vora “Calamauri”, sconosciuta ai turisti e alla quasi totalità degli idruntini, ma non a chi ha poco rispetto dell’ambiente, ha fagocitato per anni scarti domestici: un televisore, uno scaldino, indumenti, tappeti, tendine, ricordi e oggetti vari, bottiglie di vetro e plastica, un materassino per il mare, una vecchia batteria da auto, flaconi di sciroppo e incarti di medicinali, sacchi di plastica e in tela, lattine di alluminio, scarpe e corde che si sono aggiunti al cestello di una lavatrice, un ombrello e camere d’aria rinvenuti tra i rovi nelle immediate vicinanze.
Un bel campionario di spazzatura, in un luogo quasi inaccessibile, bellissimo. E' stato rimosso con meticolosità dai soci del GST e da quanti, simpatizzanti dell’ambiente o semplici curiosi, hanno voluto prendere con mano quella natura spesso violentata dallo stesso uomo che si vanta di proteggerla e che crede di averla a cuore.
Tra le persone che hanno preso parte all’evento, un senso di unanime disgusto è stato accompagnato da rabbia e indignazione nei confronti di quanti, volontariamente, hanno deciso di percorrere alcuni chilometri dalle loro case pur di gettare in questa piccola cavità i propri rifiuti, consapevoli che la vegetazione avrebbe coperto in parte il misfatto.
Una dimostrazione di inciviltà e una lezione di ecologia morale che, nonostante sembrava essere stata recepita dagli spettatori con un impeccabile senso civico, fa fatica ad attecchire tra le buone abitudini della gente, tant’è che, pochi metri più avanti, qualcuno ha gettato tra piante e cespugli alcune salviettine appena usate e l’involucro della confezione che le conteneva, ormai vuoto.
Due bidoni messi a disposizione dal Comune di Otranto sono stati utilizzati per riporre i rifiuti, accuratamente differenziati, in attesa di essere prelevati dall’ente preposto allo smaltimento.
Una volta terminata la pulizia, i soci del GST hanno accompagnato i presenti a conoscere i fenomeni carsici della falesia in prossimità di Punta Facì, poco più a sud di Torre del Serpe. Qui si aprono diverse grotte, la maggior parte a sviluppo sottomarino, tra le quali spicca una piccola cavità arricchita da concrezioni stalattitiche bio-concrezionate con piccole conchiglie che hanno raggiunto la grotta durante i suoi periodi di immersione.
Tutto questo “paradiso” purtroppo non è valorizzato, non è offerto alla vista dei turisti ed è preda di vandali e persone maleducate che offendono la bellezza, inconsapevoli del fatto che essa appartiene a tutti e da tutti deve essere difesa.