di DONATO FORENZA - Nel contesto della complessità ambientale delle dimensioni energetiche il Rotary Club Bari ha organizzato presso il Circolo Unione un interessante seminario di riflessioni sullo stato dell’ambiente avendo come relatore l’ingegnere Nicola De Sanctis, Presidente dell’Acquedotto Pugliese.
Il relatore ha analizzato la struttura sistemica dei Servizi Pubblici locali (smaltimento dei rifiuti, gas, elettricità e risorse idriche), evidenziando la notevole polverizzazione degli enti che non consente innovazione e competitività per ottimizzare le risorse e poter fornire servizi conformi agli standard e alla richiesta del mercato.
Lo Stato ha ceduto i due terzi di Enel ad alcune società causando eccessiva produzione elettrica con calo di fabbisogno; per il gas e il settore ambiente vi sono moltissimi operatori di piccola rilevanza nati anche da connessioni opportune di utilità di gruppi internazionali; mentre il settore idrico si è avvalso generalmente della gestione pubblica.
In Italia, pertanto, i quattro sistemi sono caratterizzati da una rilevante frammentazione che crea cospicue perdite di risorse ambientali, di capitali e del suolo. Mediante opportuni strumenti normativi, il Consiglio dei ministri nell’ambito del Patto di stabilità, ha facilitato ai Comuni la possibilità di una gestione diretta, per implementare attori in grado di compiere innovazione anche a livelli europei.
In tale ottica va sottolineata l’importanza di una Azienda, quale l’AQP, che presenta notevole approccio strategico essendo una delle più importanti società pubbliche del Mezzogiorno; infatti, offre utenza a 260 comuni con 40mila km di rete ed un fatturato di oltre 520 milioni di euro. Tale apparato produce importanti servizi ecosistemici e sociali. L’ingegner De Sanctis ritiene fondamentale l’acqua quale risorsa naturale e diritto umano universale, indispensabile per la sopravvivenza dell'ecosistema e degli esseri viventi.
Nel Paese, il sistema della gestione idrica presenta una diversificazione regionale ed eterogeneità provinciale che nel Sud si affianca all’AQP, in concorrenza ai piccoli comuni gestiti in economia, e/o a società miste ed aziende che possono creare gap nell’ottimizzazione delle risorse. Per evitare la frammentazione gestionale, l’AQP ha avviato un piano di investimenti di circa un miliardo e mezzo di euro, per consentire la valorizzazione del comparto acqua, determinante nell’economia e per lo sviluppo sostenibile.
L’illustre relatore ritiene necessario, infine, il miglioramento della centralità di AQP e della riorganizzazione tra le regioni, per rendere efficace ed efficiente il servizio per l’uso delle risorse idriche integrate ed auspica nuove ed organiche connessioni legislative. L’evento ha riscosso notevole interesse.
Il relatore ha analizzato la struttura sistemica dei Servizi Pubblici locali (smaltimento dei rifiuti, gas, elettricità e risorse idriche), evidenziando la notevole polverizzazione degli enti che non consente innovazione e competitività per ottimizzare le risorse e poter fornire servizi conformi agli standard e alla richiesta del mercato.
Lo Stato ha ceduto i due terzi di Enel ad alcune società causando eccessiva produzione elettrica con calo di fabbisogno; per il gas e il settore ambiente vi sono moltissimi operatori di piccola rilevanza nati anche da connessioni opportune di utilità di gruppi internazionali; mentre il settore idrico si è avvalso generalmente della gestione pubblica.
In Italia, pertanto, i quattro sistemi sono caratterizzati da una rilevante frammentazione che crea cospicue perdite di risorse ambientali, di capitali e del suolo. Mediante opportuni strumenti normativi, il Consiglio dei ministri nell’ambito del Patto di stabilità, ha facilitato ai Comuni la possibilità di una gestione diretta, per implementare attori in grado di compiere innovazione anche a livelli europei.
In tale ottica va sottolineata l’importanza di una Azienda, quale l’AQP, che presenta notevole approccio strategico essendo una delle più importanti società pubbliche del Mezzogiorno; infatti, offre utenza a 260 comuni con 40mila km di rete ed un fatturato di oltre 520 milioni di euro. Tale apparato produce importanti servizi ecosistemici e sociali. L’ingegner De Sanctis ritiene fondamentale l’acqua quale risorsa naturale e diritto umano universale, indispensabile per la sopravvivenza dell'ecosistema e degli esseri viventi.
Nel Paese, il sistema della gestione idrica presenta una diversificazione regionale ed eterogeneità provinciale che nel Sud si affianca all’AQP, in concorrenza ai piccoli comuni gestiti in economia, e/o a società miste ed aziende che possono creare gap nell’ottimizzazione delle risorse. Per evitare la frammentazione gestionale, l’AQP ha avviato un piano di investimenti di circa un miliardo e mezzo di euro, per consentire la valorizzazione del comparto acqua, determinante nell’economia e per lo sviluppo sostenibile.
L’illustre relatore ritiene necessario, infine, il miglioramento della centralità di AQP e della riorganizzazione tra le regioni, per rendere efficace ed efficiente il servizio per l’uso delle risorse idriche integrate ed auspica nuove ed organiche connessioni legislative. L’evento ha riscosso notevole interesse.