Catania, muore dopo aborto di gemelli: 12 indagati

CATANIA - La Procura di Catania ha iscritto nel registro degli indagati 12 medici del reparto di ostetricia e ginecologia dell'ospedale Cannizzaro di Catania per il caso di Valentina Milluzzo. Il reato ipotizzato è omicidio colposo plurimo. L'iniziativa, si sottolinea dalla Procura, è un atto dovuto dopo la denuncia dei familiari della donna per eseguire l'autopsia come atto irripetibile. Gli indagati sono tutti i medici in servizio nel reparto ad eccezione del primario, Paolo Scollo, e dell'assistente Emilio Lomeo, che erano assenti.

Intanto non risulta secondo i primi esami sulla cartella clinica che il medico dell'ospedale Cannizzaro si sia dichiarato obiettore di coscienza. E' il dato che emerge dall'inchiesta sul decesso di una 32enne deceduta il 16 ottobre scorso, dopo 17 giorni di ricovero, a causa delle complicazioni alla 19ma settimana di gravidanza indotta con la procreazione assistita in un'altra struttura.

La donna, incinta di due gemelli, nati morti, era alla prima gravidanza, procurata con la procreazione assistita in un'altra struttura.

"Non c'è stata alcuna obiezione di coscienza da parte del medico che è intervenuto nel caso in questione, perché non c'era un'interruzione volontaria di gravidanza, ma obbligatoria chiaramente dettata dalla gravità della situazione", dichiara il direttore generale dell'ospedale Cannizzaro, Angelo Pellicanò.

"Io escludo - continua Pellicanò - che un medico possa aver detto quello che sostengono i familiari della povera ragazza morta, che non voleva operare perché obiettore di coscienza. Se così fosse, ma io lo escludo, sarebbe gravissimo, ripeto perché il caso era grave. Purtroppo - conclude il direttore generale dell'ospedale Cannizzaro - nel caso di Valentina è intervenuta uno choc settico e in 12 ore la situazione è precipitata".