Il Caffè Stoppani, fondato da Gaspare Stoppani in collaborazione con Giacomo e Gaspare Lenzi, svizzeri, decisero di estendere il loro mestiere di cioccolatai e caffettieri, anche nel sud d’Italia, insediandosi in un locale decentrato per poi trasferirsi in Corso Vittorio Emanuele angolo via Sparano e successivamente in via Roberto da Bari.
Vito Maurogiovanni, attento cronista della nostra città, scrive nel suo libro “Cantata per una città” (Levante), che «Nel 1865 il caffè Stoppani diventa “fornitore della Real Casa”», riconoscimento di grande prestigio, consentendo di inserire sui loro prodotti e sulla carta intestata lo stemma sabaudo con la grande croce bianco-rossa. Insomma gli affari vanno a gonfie vele.
Nel 1913, centenario della fondazione del quartiere murattiano, la cui prima pietra fu messa proprio vicino al caffè, il sindaco volle che il pranzo di gala fosse preparato proprio da Stoppani.
Il menu? Zuppa Chineff di pernici, spigola alla salsa tartara, vitello da latte all’italiana, asparagi alla parmigiana, fagiani arrosto, insalata verde, ‘parfait Moka’, formaggio, caffè liquori. I vini? Capri bianco, Chianti vecchio, Moscato Siracusa, dal momento che i vini pugliesi a quei tempi erano considerati solo modesti vini da taglio.
Curiosità. Alla fine degli anni quaranta, un furioso temporale si abbatté sulla processione dei “Misteri della Passione”, allora le statue si rifugiarono in alcuni portoni, mentre l’Addolorata trovò posto nel Caffè Stoppani e molti popolani entrarono per la prima volta in quello storico caffè per venerare la Madonna.
Nel dopoguerra, dovendosi realizzare una nuova costruzione, l’antica pasticceria fu costretta a trasferirsi nell’attuale sede di via Roberto da Bari.
