Ilva: Galletti, se rischiosa va chiusa

TARANTO - "Se ci fossero rischi per i cittadini di Taranto sarei il primo a chiudere l'Ilva. L'approfondimento sui dati epidemiologici è assolutamente giusto perché noi dobbiamo dare la massima garanzia e certezza a tutti".
Sono le parole pronunciate a Taranto dal ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, partecipando ad una iniziativa sul referendum costituzionale dei 'Centristi per il sì'.

In particolare il ministro fa riferimento alle risultanze degli ultimi dati epidemiologici commissionati dalla Regione e alla richiesta del sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, rivolta al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di validare scientificamente quello studio e rassicurare la popolazione sugli interventi da adottare.

"D'altra parte - ha proseguito il ministro - noi nell'Ilva abbiamo diminuito la produzione da più di 9 milioni a sei milioni, abbiamo ambientalizzato per centinaia di milioni. C'è un monitoraggio molto determinato che ci dice che oggi sono rispettati tutti i limiti di legge. Io mi muovo su questo, non su altro".

COR: BASTA SCONTRI E CHIACCHIERE BAR, FABBRICA HA BISOGNO DI SOLUZIONI - Dichiarazione del gruppo regionale dei Conservatori e Riformisti (Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola). E' francamente stucchevole continuare a leggere sull’ILVA dichiarazioni di autorevoli rappresentanti del Governo Regionale e Nazionale - per altro dello stesso colore politico e dello stesso partito, il PD (che esprime sia il Presidente della Regione Emiliano sia il Presidente del Consiglio dei Ministri Renzi) - in contrasto così violento tra loro, a cui si associano come tifosi allo stadio altri schierati chi di qua e chi di là. Chi governa non può permettersi di perdersi in chiacchiere: chi governa ha il dovere di ricercare e attuare soluzioni che diano il segno della responsabilità e del senso del dovere. Abbiamo capito che Renzi è contro Emiliano ed Emiliano è contro Renzi. Di mezzo ci tocca ascoltare i vari Bellanova, Vico, Lacarra, Galletti… tutti a discettare di ILVA.

Tutti buoni a sprecare fiumi di parole, ma chi fa qualcosa per l'ILVA e per il territorio di Taranto? Sembra che l'ILVA sia diventata per questi politici uno strumento per apparire e un'occasione per propagandare anche il SI al referendum. Eppure la questione ILVA è di vitale importanza per la Puglia e per il Paese per i risvolti che porta in sé, pensiamo solo alla produttività utile a migliorare i conti dell'Italia in rapporto ai parametri europei, alle preoccupazioni per l’occupazione che vuol dire sostentamento delle famiglie e benessere fisico-psichico e sociale della persona, alla necessità di tutela dell'ambiente e dell'ecosistema di quel territorio e, infine ma non ultimo, di salvaguardia dello stato di salute umana ed animale.

E non è solo - spiegano - un problema di inquinamento a fabbrica funzionante; è anche un problema di bonifica dei siti inquinati perché Emiliano può anche proporre la chiusura ma è l'ecosistema che è compromesso e continuerà ad agire sullo stato di salute di quella popolazione anche ad ILVA ferma.
Ma a parte i comunicati da singolar tenzone, chi tra Renzi e suoi tifosi da una parte ed Emiliano e la sua squadra dall'altra parla di bonifica e di risorse utili alla bonifica? Chi punta sul miglioramento delle condizioni di Igiene e Sicurezza del Lavoro? Chi valuta il miglioramento dei sistemi di tutela ambientale? Chi - e questo è compito specifico di Emiliano- spinge sul potenziamento della Prevenzione e su un Piano di Riordino Ospedaliero rispondente alle necessità epidemiologiche di quel territorio? Non bastano gli organi tecnici serve una Politica forte, unita e decisa che progetti, programmi, assuma impegni di spesa e metta in atto interventi responsabili e seri.

Il problema ILVA non può prestarsi né ad annunci da televendita né a starnazzi da cortile né tanto meno a tifo da stadio tra la squadra di Emiliano e quella di Renzi. E allora stiano zitti ed impieghino il tempo che sprecano a parlare con i fatti. Di chiacchiere congressuali del PD ne abbiamo le tasche piene, concludono i CoR.

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