BARI - “L'antica Via che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia è stata riscoperta dai moderni viandanti, che si mettono in cammino lungo un percorso splendido e sorprendente. Dal 2001 l'Associazione Europea delle Vie Francigene coordina lo sviluppo e la valorizzazione di un itinerario che attraversando l’Italia e l'Europa ripercorre la storia del nostro continente”.
Il consigliere regionale pugliese (Gruppo Area popolare), Gianni Stea, nel citare quanto riportato sulla guida online dell’Associazione Europea, sottolinea il “rischio reale di trovarsi di fronte ad un’importante occasione per il turismo pugliese, ma finora mal sfruttata, poco conosciuta e per niente organizzata”. Stea esprime timore per un “ennesimo dispendioso carrozzone che in concreto, al momento non porta alcun vantaggio ai territori delle tre regione interessate, Lazio, Campania e Puglia” e si appella al presidente della Regione, Michele Emiliano e all’assessore al Turismo, Loredana Capone, affinché “la Puglia possa, anche presso il Ministero competente, farsi promotrice di una serie di iniziative di promozione turistica della Via Francigena e diventare Regione-raccordo tra i tanti enti locali interessati dal percorso religioso e ambientale, al momento divisi e incapaci di dare un’organizzazione capillare e unitaria a tale opportunità”.
Il consigliere regionale cita in proposito “il percorso di Santiago di Compostela, in Spagna, diventato, al di la del senso mistico e religioso, una vera attrazione mondiale per un turismo ecocompatibile. Un’attrazione organizzata fin nei minimi dettagli e così migliaia di persone, ogni anno, a piedi o in lungo le piste ciclabili, apprezzano l’arte e la natura di quelle zone della Spagna. Mentre, da noi tutto è ancora lasciato al caso o alla buona volontà di singoli operatori turistici che hanno le proprie aziende lungo le pianure del Lazio, i monti dell’Appennino e le colline della Puglia che scendono verso l’Adriatico. Beninteso stiamo parlando di zone che nulla hanno da invidiare a quelle attraversate dei sentieri di Santiago di Compostela. Zone cariche di arte e storia, terre di Santi e Santuari. Zone in cui da anni sentiamo la parolina magica della destagionalizzazione di un turismo che non vuole e non può più essere esclusivamente sole e mare, ma in cui concretamente si fa poco per invertire questa rotta e dove tutt’ora regna sovrana, per quanto riguarda la Francigena, la totale improvvisazione”.
Il consigliere regionale pugliese (Gruppo Area popolare), Gianni Stea, nel citare quanto riportato sulla guida online dell’Associazione Europea, sottolinea il “rischio reale di trovarsi di fronte ad un’importante occasione per il turismo pugliese, ma finora mal sfruttata, poco conosciuta e per niente organizzata”. Stea esprime timore per un “ennesimo dispendioso carrozzone che in concreto, al momento non porta alcun vantaggio ai territori delle tre regione interessate, Lazio, Campania e Puglia” e si appella al presidente della Regione, Michele Emiliano e all’assessore al Turismo, Loredana Capone, affinché “la Puglia possa, anche presso il Ministero competente, farsi promotrice di una serie di iniziative di promozione turistica della Via Francigena e diventare Regione-raccordo tra i tanti enti locali interessati dal percorso religioso e ambientale, al momento divisi e incapaci di dare un’organizzazione capillare e unitaria a tale opportunità”.
Il consigliere regionale cita in proposito “il percorso di Santiago di Compostela, in Spagna, diventato, al di la del senso mistico e religioso, una vera attrazione mondiale per un turismo ecocompatibile. Un’attrazione organizzata fin nei minimi dettagli e così migliaia di persone, ogni anno, a piedi o in lungo le piste ciclabili, apprezzano l’arte e la natura di quelle zone della Spagna. Mentre, da noi tutto è ancora lasciato al caso o alla buona volontà di singoli operatori turistici che hanno le proprie aziende lungo le pianure del Lazio, i monti dell’Appennino e le colline della Puglia che scendono verso l’Adriatico. Beninteso stiamo parlando di zone che nulla hanno da invidiare a quelle attraversate dei sentieri di Santiago di Compostela. Zone cariche di arte e storia, terre di Santi e Santuari. Zone in cui da anni sentiamo la parolina magica della destagionalizzazione di un turismo che non vuole e non può più essere esclusivamente sole e mare, ma in cui concretamente si fa poco per invertire questa rotta e dove tutt’ora regna sovrana, per quanto riguarda la Francigena, la totale improvvisazione”.