LECCE - Con la consegna della chiavi della città all'Arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico D'Ambrosio - già offerte a Bernardino Realino - e lo scoprimento di una lapide commemorativa dell'anno bernardiniano, in via Rubichi, accanto alla Chiesa del Gesù, si è chiuso oggi il Convengo internazionale “Modernità di Padre Bernardino Realino, magistrato, gesuita e Santo”.
“E' un onore per me essere qui per ricordare la figura di un Santo leccese, uno die più grandi benefatotri dlel ansaotra città - ha detto il sindaco di Lecce, Paolo Perrone - Anche chi non crede e ha a cuore le sorti della nostra comunità dovrebbe dire grazie a San Bernardino Realino. E' stato un uomo attento aibisogni e alle esigenze dei più deboli, formando tantissimi giovani. A lui la nostra Città è debitrice non solo per i monumenti che portano la sua “firma” ma anche per la grande attività sociale e culturale orientata soprattutto all’istruzione ed all’educazione umana, civile e religiosa dei giovani, futuri responsabili della Società e delle sue Istituzioni, del suo benessere e del suo progresso. Con orgoglio ed emozione riconsegno le chiavi della città alla Chiesa leccese nelle mani dell'Arcivescovo D'Ambrosio rinnovando un atto storico, a quattrocento anni di distanza dalla consegna della chiavi al Santo”.
“Lecce ricorda la straordinaria figura di un uomo di Dio - ha aggiunto l'Arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico D'Ambrosio - un autentico protagonista di questa città”.
Parola di apprezzamento alla figura del Santo e al ruolo importante per la comunità leccese sono giunte dal vicesindaco di Lecce, Gaetano Messuti: “Questo è un atto d'amore nel segno della continuità perché San Bernardino ha lasciato testimonianze indelebili a Lecce. Basta affacciarsi da Palazzo Carafa per ammirare due monumenti che San Bernardino Realino fece erigere a Lecce, monumenti che fanno la ricchezza artistica della nostra città: il Collegio (attuale sede del Palazzo del Tar) e la Chiesa del Gesù, meglio conosciuta come Chiesa del Buon Consiglio. Insomma, l'anno bernardiniano è un momento per riflettere sulla sua grande eredità morale e spirituale”.
Il 2016, infatti, è stato proclamato l'anno bernardiniano, nel 400° anniversario della morte di uno dei più grandi "benefattori" di Lecce, San Bernardino Realino. Un'occasione per far conoscere a tutti la sua figura e per ricordare la grande eredità umana, culturale, sociale e spirituale lasciata all'intera comunità.
A presidere l'incontro odienro è stato il professor Mario Spedicato dell'Università del Salento. Accanto a lui padre Mario Marafioti, fondatore dlela Comunità Emmanuel.
L'evento – organizzato dalla sezione di Lecce della Società di Storia Patria per la Puglia – ha ottenuto il patrocinio di Comune di Lecce, Arcidiocesi di Lecce, Compagnia di Gesù, Comunità Emmanuel, Università del Salento, Regione Puglia, Provincia di LeCce, Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce e Accademia di Belle Arti.
“E' un onore per me essere qui per ricordare la figura di un Santo leccese, uno die più grandi benefatotri dlel ansaotra città - ha detto il sindaco di Lecce, Paolo Perrone - Anche chi non crede e ha a cuore le sorti della nostra comunità dovrebbe dire grazie a San Bernardino Realino. E' stato un uomo attento aibisogni e alle esigenze dei più deboli, formando tantissimi giovani. A lui la nostra Città è debitrice non solo per i monumenti che portano la sua “firma” ma anche per la grande attività sociale e culturale orientata soprattutto all’istruzione ed all’educazione umana, civile e religiosa dei giovani, futuri responsabili della Società e delle sue Istituzioni, del suo benessere e del suo progresso. Con orgoglio ed emozione riconsegno le chiavi della città alla Chiesa leccese nelle mani dell'Arcivescovo D'Ambrosio rinnovando un atto storico, a quattrocento anni di distanza dalla consegna della chiavi al Santo”.
“Lecce ricorda la straordinaria figura di un uomo di Dio - ha aggiunto l'Arcivescovo di Lecce, monsignor Domenico D'Ambrosio - un autentico protagonista di questa città”.
Parola di apprezzamento alla figura del Santo e al ruolo importante per la comunità leccese sono giunte dal vicesindaco di Lecce, Gaetano Messuti: “Questo è un atto d'amore nel segno della continuità perché San Bernardino ha lasciato testimonianze indelebili a Lecce. Basta affacciarsi da Palazzo Carafa per ammirare due monumenti che San Bernardino Realino fece erigere a Lecce, monumenti che fanno la ricchezza artistica della nostra città: il Collegio (attuale sede del Palazzo del Tar) e la Chiesa del Gesù, meglio conosciuta come Chiesa del Buon Consiglio. Insomma, l'anno bernardiniano è un momento per riflettere sulla sua grande eredità morale e spirituale”.
Il 2016, infatti, è stato proclamato l'anno bernardiniano, nel 400° anniversario della morte di uno dei più grandi "benefattori" di Lecce, San Bernardino Realino. Un'occasione per far conoscere a tutti la sua figura e per ricordare la grande eredità umana, culturale, sociale e spirituale lasciata all'intera comunità.
A presidere l'incontro odienro è stato il professor Mario Spedicato dell'Università del Salento. Accanto a lui padre Mario Marafioti, fondatore dlela Comunità Emmanuel.
L'evento – organizzato dalla sezione di Lecce della Società di Storia Patria per la Puglia – ha ottenuto il patrocinio di Comune di Lecce, Arcidiocesi di Lecce, Compagnia di Gesù, Comunità Emmanuel, Università del Salento, Regione Puglia, Provincia di LeCce, Conservatorio di Musica “Tito Schipa” di Lecce e Accademia di Belle Arti.