BARI - Mentre monta la querelle tra i modelli di turismo da promuovere, la realizzazione del Twiga Beach Club a marchio Briatore procede indisturbata dietro il silenzio assordante degli enti coinvolti nell’iter procedurale.
Interviene in merito il consigliere regionale M5S Cristian Casili che si scaglia contro il “modello Briatore”: “un modello - spiega il consigliere pentastellato - fatto di format e clichè preconfezionati, che ha l’effetto di banalizzare il paesaggio, mentre l’obiettivo da perseguire dovrebbe essere quello di assicurare uno sviluppo del litorale secondo criteri di qualità e sostenibilità tali da intendere la zona costiera non solo come una semplice linea, ma come fascia di connessione tra mare, costa ed entroterra così da permettere lo sviluppo di un turismo sostenibile fatto di tradizioni e cultura che mobiliti risorse ben più ampie di quelle ricadenti a ridosso del litorale.”
Un intervento che arriva proprio mentre in località Cerra, uno dei tratti più suggestivi della scogliera idruntina a poca distanza dalla Grotta Monaca e ricadente in area sottoposta a vincoli paesaggistici e idrogeologici nonché tutelata dal PPTR anche quale territorio costiero, la Società Soc. Cerra Srl ha già avviato l’esecuzione delle opere del Twiga Beach, a seguito di un recente permesso di costruire che, spiega il consigliere regionale M5S Cristian Casili “è stato rilasciato in assenza del parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggio, poiché non pervenuto nei termini di legge. Dal sopralluogo effettuato il 29 settembre - prosegue il vice presidente della Commissione Ambiente - ho potuto constatare come l’attuale stato dei luoghi appare disattendere le prescrizioni dettate dallo stesso titolo edilizio, comportanti l’obbligo di non alterare l’andamento morfologico dell’area litoranea.”
Da qui la domanda del consigliere regionale M5S: può la libertà di iniziativa economica compromettere il valore paesaggistico di un territorio i cui tratti costituiscono aspetti peculiari dell’identità culturale ed ambientale del Salento?
“Chiederò agli uffici competenti della Regione portatrice di interessi terzi e imparziali rispetto a quelli delle amministrazioni locali - conclude Casili - un intervento volto ad accertare la regolarità e la compatibilità con le caratteristiche del territorio delle operazioni messe in atto”.
Interviene in merito il consigliere regionale M5S Cristian Casili che si scaglia contro il “modello Briatore”: “un modello - spiega il consigliere pentastellato - fatto di format e clichè preconfezionati, che ha l’effetto di banalizzare il paesaggio, mentre l’obiettivo da perseguire dovrebbe essere quello di assicurare uno sviluppo del litorale secondo criteri di qualità e sostenibilità tali da intendere la zona costiera non solo come una semplice linea, ma come fascia di connessione tra mare, costa ed entroterra così da permettere lo sviluppo di un turismo sostenibile fatto di tradizioni e cultura che mobiliti risorse ben più ampie di quelle ricadenti a ridosso del litorale.”
Un intervento che arriva proprio mentre in località Cerra, uno dei tratti più suggestivi della scogliera idruntina a poca distanza dalla Grotta Monaca e ricadente in area sottoposta a vincoli paesaggistici e idrogeologici nonché tutelata dal PPTR anche quale territorio costiero, la Società Soc. Cerra Srl ha già avviato l’esecuzione delle opere del Twiga Beach, a seguito di un recente permesso di costruire che, spiega il consigliere regionale M5S Cristian Casili “è stato rilasciato in assenza del parere della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggio, poiché non pervenuto nei termini di legge. Dal sopralluogo effettuato il 29 settembre - prosegue il vice presidente della Commissione Ambiente - ho potuto constatare come l’attuale stato dei luoghi appare disattendere le prescrizioni dettate dallo stesso titolo edilizio, comportanti l’obbligo di non alterare l’andamento morfologico dell’area litoranea.”
Da qui la domanda del consigliere regionale M5S: può la libertà di iniziativa economica compromettere il valore paesaggistico di un territorio i cui tratti costituiscono aspetti peculiari dell’identità culturale ed ambientale del Salento?
“Chiederò agli uffici competenti della Regione portatrice di interessi terzi e imparziali rispetto a quelli delle amministrazioni locali - conclude Casili - un intervento volto ad accertare la regolarità e la compatibilità con le caratteristiche del territorio delle operazioni messe in atto”.