Nuova sospetta intossicazione alunni scuola leccese
(Foto d'archivio) |
A Gallipoli il dirigente dell'Istituto comprensivo Secondo Polo ha chiesto al sindaco, Stefano Minerva, che vengano subito eseguiti controlli. L'assessore comunale alla Scuola, Silvia Coronese, si è recata in mensa per mangiare con i bambini, confermando la qualità dei pasti.
Rispetto di tutti protocolli igienico-sanitari previsti nella preparazione e nella somministrazione del cibo, escludendo ogni nesso tra i sintomi avvertiti dai bambini e il cibo distribuito martedì scorso a mensa, e utilizzo a breve di un biologo: è quanto hanno assicurato i responsabili dell'azienda nel vertice convocato dal sindaco di Nardò, Pippi Mellone, a Palazzo Personè, escludendo qualsiasi coinvolgimento della ditta nell'epidemia gastro-intestinale che ha coinvolto numerosi bimbi delle scuole primarie e dell'infanzia della cittadina.
La ditta ha reso noto di aver avviato verifiche sui prodotti usati, annunciando, per garantire ulteriori standard di sicurezza, il ricorso dalla prossima settimana alla figura di un biologo che presiederà alle operazioni di somministrazione dei pasti.
Presunti casi di intossicazione in mense scolastiche, Asl Lecce: "al momento non emergono correlazioni tra pasto e patologie" - Allo stato attuale non emerge alcuna correlazione tra la consumazione del pasto nelle mense scolastiche di Nardò e le patologie gastrointestinali denunciate. Le indagini, però, continuano a largo raggio, sia rispetto agli esami di laboratorio sul pasto di prova (da cui al momento non emergono riscontri oggettivi della presenza di patogeni), sia rispetto all’attività dell’azienda, per la quale si è disposto un ulteriore approfondimento su personale, preparazione, trasporto e conferimento dei pasti. E’ quanto si evince dalla relazione stilata stamane dai tecnici del Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Lecce, al termine di un lungo briefing svolto per analizzare i dati epidemiologici a disposizione.
“Dal 20 al 23 ottobre scorsi – scrivono i tecnici Asl - sono state effettuate 62 interviste telefoniche in gran parte alle famiglie dei bambini assenti tra il 19 e il 20 ottobre del plesso di via Torino a Nardò”. L’analisi dei dati ha quindi consentito di evidenziare “33 casi di bambini che hanno manifestato sintomi gastrointestinali (diarrea acquosa, dolori addominali, malessere generale) in genere scomparsi nell’arco di alcune ore, come riferito dagli stessi genitori”. “Altri 26 bambini non hanno presentato sintomi – si legge ancora nella relazione – e di essi, circa la metà, riferisce di aver mangiato solo il primo, fusilli al sugo”. Altri 3 bambini hanno accusato “sintomi simil-influenzali (mal di gola, febbre, malessere generale)”. Dalle interviste è poi emerso che “qualche genitore, su suggerimento del pediatra, sta provvedendo a fare analizzare le feci” dei propri figli.
Il Dipartimento di Prevenzione, in goni caso, ha disposto ulteriori accertamenti analitici rispetto al percorso completo dei pasti tra il sito di preparazione e i luoghi di consumazione, in modo da verificare che ogni passaggio – anche a distanza di giorni dai presunti casi di intossicazione – sia assolutamente regolare.
Nei giorni scorsi, ricordiamo, i servizi Asl avevano già proceduto ad una serie di verifiche nel Centro di cottura di Galatone e nelle mense in cui vengono somministrati i pasti, ossia Nardò, Corigliano d’Otranto, Alezio e Gallipoli, senza rilevare irregolarità.