Tap, Emiliano: "Puglia non è contraria, chiede cambio approdo nel rispetto della legalità"
BARI - Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano replica alle dichiarazioni del ministro Carlo Calenda fatte oggi a Capri al convegno dei Giovani di Confindustria. "Non posso consentire a un ministro della Repubblica di giocare al gioco delle tre carte con la Regione Puglia.
La Regione Puglia - dichiara il governatore - non è contraria al Tap. Ma chiede che il gasdotto non approdi nella splendida spiaggia di San Foca-Melendugno, bensì più a nord in un tratto di costa già industrializzato è già dotato di infrastrutture per il gas. Una richiesta la nostra di buon senso, legalità, rispetto della volontà popolare e tutela dell'ambiente.
Non è affatto vero che una modifica del progetto farebbe saltare l'esecuzione dell'opera. Ho già detto più volte di essere disponibile, cambiando punto di approdo, a firmare un protocollo di intesa col Governo e con il Consorzio Tap per realizzare l'opera abbattendo a zero tutti i termini previsti dalle leggi e sono quindi disponibile anche ad accettare un decreto legge del Governo che realizzi l'obiettivo in modo concordato con l'azienda e la Regione.
Piuttosto spieghi il ministro, per quale ragione è stato scelto proprio l'approdo della spiaggia di San Foca tanto più a sud rispetto a Mesagne (Brindisi) dove il gasdotto si deve poi ricongiungere con la dorsale Snam?
Perché costringere gli italiani a pagare di tasca loro quei 55 km di gasdotto in più, totalmente inutili, a causa di questa scelta di approdare così a sud? Dei rischi connessi a quei 55 km di opera inutili ho già parlato alla Commissione parlamentare antimafia e Calenda farebbe bene a leggersi il verbale.
Per non parlare del danno ulteriore che subiremmo con lo spostamento di centinaia di migliaia di ulivi in aree colpite da Xylella.
E ci spieghi, il ministro, perché mettere a rischio un paradiso naturale come San Foca sapendo che la commissione VIA nazionale ha aperto la verifica e sta constatando la assoluta inidoneità geologica del sito di Melendugno allo scavo sotterraneo (cosiddetto drill)? Nell'impossibilità di effettuare lo scavo sotterraneo sarebbe peraltro improponibile intervenire dall'esterno perché i danni ambientali sarebbero enormi.
La proposta della Regione Puglia di far arrivare più a nord il gasdotto rende dunque l'opera meno costosa e più facile da realizzare.
In ogni caso - spiega - sono disponibile a un immediato incontro col Governo per spiegare nel dettaglio le nostre proposte, anche in presenza del consorzio Tap. Così come sono in attesa da un anno di avere un incontro col Governo su Ilva e sulla proposta di decarbonizzazione, quindi Calenda non si permetta di dare a me dell'irresponsabile mentre i bambini di Taranto continuano ad ammalarsi e gli operai a morire sul lavoro.
Voglio anche ricordare al ministro Calenda di essere più rispettoso non solo quando parla della Puglia, ma anche quando parla della Vallonia trattandosi di regione appartenente a uno Stato estero sovrano membro dell'Unione Europea al quale un ministro della Repubblica italiana non può rivolgersi nel modo in cui ha fatto.
Deve inoltre essere più rispettoso nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti istituzionali che, a differenza sua, sono stati eletti direttamente dal popolo a suffragio universale e rispettano il mandato che è stato loro affidato", conclude Emiliano.
La Regione Puglia - dichiara il governatore - non è contraria al Tap. Ma chiede che il gasdotto non approdi nella splendida spiaggia di San Foca-Melendugno, bensì più a nord in un tratto di costa già industrializzato è già dotato di infrastrutture per il gas. Una richiesta la nostra di buon senso, legalità, rispetto della volontà popolare e tutela dell'ambiente.
Non è affatto vero che una modifica del progetto farebbe saltare l'esecuzione dell'opera. Ho già detto più volte di essere disponibile, cambiando punto di approdo, a firmare un protocollo di intesa col Governo e con il Consorzio Tap per realizzare l'opera abbattendo a zero tutti i termini previsti dalle leggi e sono quindi disponibile anche ad accettare un decreto legge del Governo che realizzi l'obiettivo in modo concordato con l'azienda e la Regione.
Piuttosto spieghi il ministro, per quale ragione è stato scelto proprio l'approdo della spiaggia di San Foca tanto più a sud rispetto a Mesagne (Brindisi) dove il gasdotto si deve poi ricongiungere con la dorsale Snam?
Perché costringere gli italiani a pagare di tasca loro quei 55 km di gasdotto in più, totalmente inutili, a causa di questa scelta di approdare così a sud? Dei rischi connessi a quei 55 km di opera inutili ho già parlato alla Commissione parlamentare antimafia e Calenda farebbe bene a leggersi il verbale.
Per non parlare del danno ulteriore che subiremmo con lo spostamento di centinaia di migliaia di ulivi in aree colpite da Xylella.
E ci spieghi, il ministro, perché mettere a rischio un paradiso naturale come San Foca sapendo che la commissione VIA nazionale ha aperto la verifica e sta constatando la assoluta inidoneità geologica del sito di Melendugno allo scavo sotterraneo (cosiddetto drill)? Nell'impossibilità di effettuare lo scavo sotterraneo sarebbe peraltro improponibile intervenire dall'esterno perché i danni ambientali sarebbero enormi.
La proposta della Regione Puglia di far arrivare più a nord il gasdotto rende dunque l'opera meno costosa e più facile da realizzare.
In ogni caso - spiega - sono disponibile a un immediato incontro col Governo per spiegare nel dettaglio le nostre proposte, anche in presenza del consorzio Tap. Così come sono in attesa da un anno di avere un incontro col Governo su Ilva e sulla proposta di decarbonizzazione, quindi Calenda non si permetta di dare a me dell'irresponsabile mentre i bambini di Taranto continuano ad ammalarsi e gli operai a morire sul lavoro.
Voglio anche ricordare al ministro Calenda di essere più rispettoso non solo quando parla della Puglia, ma anche quando parla della Vallonia trattandosi di regione appartenente a uno Stato estero sovrano membro dell'Unione Europea al quale un ministro della Repubblica italiana non può rivolgersi nel modo in cui ha fatto.
Deve inoltre essere più rispettoso nei confronti dei cittadini e dei loro rappresentanti istituzionali che, a differenza sua, sono stati eletti direttamente dal popolo a suffragio universale e rispettano il mandato che è stato loro affidato", conclude Emiliano.