di FRANCESCO GRECO. Modulata sul torpore autunnale, fra un pettegolezzo sul vippismo straccione e un finto scoop di finti cronisti che l'hanno scopiazzato dalla rete, il pomeriggio di Canale 5 scivolava tranquillo verso sera.
A dar fuoco ai pixel, alle 5 della sera, una tematica delicata (il cancro) e un personaggio complesso come Eleonora Brigliadori in candido peplo da santona e candele lunghe e sottili. Inseguita da una bionda delle “Jene” perché portatrice di un'idea tutta sua nella terapia di cura.
Qui non si vuole entrare nel merito, non avendo titoli scientifici. Due le scuole di pensiero: quella diciamo classica (cicli di chemioterapia) e quella alternativa. La prima dà della “folle” alla Brigliadori, che pregna di misticismo replica: “La chemio uccide 2mila persone al giorno”. Statistica che ignoravamo, forse voleva dire all'anno.
A lasciare sgomenti però è il metodo terroristico di fare informazione, che a chi guardava da casa ha provocato confusione e stordimento.
La Brigliadori è stata spacciata per “pazza” dalla conduttrice Barbara D'Urso – che pure avrebbe dovuto avere più equilibrio, e da due sue ospiti, che avallavano la tesi “tradizionale”. Ridicolizzato anche un medico tedesco, un certo Hamer, citato dalla Brigliadori e pare radiato dall'albo.
Un altro esempio, l'ennesimo, di tv “cattiva maestra”, spazzatura anti-pedagogica e violenta.
La Brigliadori si atteggiava a santona, con riunioni di gruppo un po' anni-settanta, costo 100 euro di spese (“donazioni”). Ha un'idea tutta sua, non invasiva, di terapia, che dice di aver provato su se stessa con effetti miracolosi.
Tutto ciò non da a nessuno il diritto di deriderla. A contrastare le sue suggestioni non possono essere la D'Urso, né Rosanna Banfi né altri che danno spettacolo sui loro mali: tocca alla scienza, Veronesi, pur citato, o altri, posto che vogliono farlo in un clima da mercatino rionale.
Sembrava una caccia alle streghe, un dagli all'untore, un processo in stile staliniano. Non è un format nuovo nella tv spazzatura oggi imperante, funzionale allo status quo, e pare anche premiato dall'audience (ciò depone a sfavore dell'italiano carne da cannone catodico), per la gioia dei venditori di mortadella: ma sempre di degrado si tratta.
In tema di tumori, molti lo pensano e qualcuno lo dice pure che le cure ormai ci sarebbero, ma le lobby che ne fanno un business bloccherebbero tutto. Facile a dirsi, meno a dimostrarsi, sarebbe come dire che siamo nelle mani di cinici speculatori, come minimo, al cui confronto gli esperimenti di eugenetica di Hitler sarebbero innocenti giochi infantili.
Fatto sta però che altre malattie endemiche (colera, peste, poliomelite, ecc.) sono state sconfitte. Quant'è che si studia il cancro?
Tornando a Pomeriggio 5: Speriamo che la Brigliadori si difenda nelle sedi opportune, dove difenderà anche noi dagli assalti di questo pseudo-giornalismo che modula i suoi codici copiandoli dal terrorismo islamico. Tanta arroganza ideologica non c'è nemmeno nelle madrasse.
Ma noi siamo seguaci di Voltaire: “Non condivido il tuo pensiero, ma mi batterò allo stremo affinché tu lo possa manifestare”.
A dar fuoco ai pixel, alle 5 della sera, una tematica delicata (il cancro) e un personaggio complesso come Eleonora Brigliadori in candido peplo da santona e candele lunghe e sottili. Inseguita da una bionda delle “Jene” perché portatrice di un'idea tutta sua nella terapia di cura.
Qui non si vuole entrare nel merito, non avendo titoli scientifici. Due le scuole di pensiero: quella diciamo classica (cicli di chemioterapia) e quella alternativa. La prima dà della “folle” alla Brigliadori, che pregna di misticismo replica: “La chemio uccide 2mila persone al giorno”. Statistica che ignoravamo, forse voleva dire all'anno.
A lasciare sgomenti però è il metodo terroristico di fare informazione, che a chi guardava da casa ha provocato confusione e stordimento.
La Brigliadori è stata spacciata per “pazza” dalla conduttrice Barbara D'Urso – che pure avrebbe dovuto avere più equilibrio, e da due sue ospiti, che avallavano la tesi “tradizionale”. Ridicolizzato anche un medico tedesco, un certo Hamer, citato dalla Brigliadori e pare radiato dall'albo.
Un altro esempio, l'ennesimo, di tv “cattiva maestra”, spazzatura anti-pedagogica e violenta.
La Brigliadori si atteggiava a santona, con riunioni di gruppo un po' anni-settanta, costo 100 euro di spese (“donazioni”). Ha un'idea tutta sua, non invasiva, di terapia, che dice di aver provato su se stessa con effetti miracolosi.
Tutto ciò non da a nessuno il diritto di deriderla. A contrastare le sue suggestioni non possono essere la D'Urso, né Rosanna Banfi né altri che danno spettacolo sui loro mali: tocca alla scienza, Veronesi, pur citato, o altri, posto che vogliono farlo in un clima da mercatino rionale.
Sembrava una caccia alle streghe, un dagli all'untore, un processo in stile staliniano. Non è un format nuovo nella tv spazzatura oggi imperante, funzionale allo status quo, e pare anche premiato dall'audience (ciò depone a sfavore dell'italiano carne da cannone catodico), per la gioia dei venditori di mortadella: ma sempre di degrado si tratta.
In tema di tumori, molti lo pensano e qualcuno lo dice pure che le cure ormai ci sarebbero, ma le lobby che ne fanno un business bloccherebbero tutto. Facile a dirsi, meno a dimostrarsi, sarebbe come dire che siamo nelle mani di cinici speculatori, come minimo, al cui confronto gli esperimenti di eugenetica di Hitler sarebbero innocenti giochi infantili.
Fatto sta però che altre malattie endemiche (colera, peste, poliomelite, ecc.) sono state sconfitte. Quant'è che si studia il cancro?
Tornando a Pomeriggio 5: Speriamo che la Brigliadori si difenda nelle sedi opportune, dove difenderà anche noi dagli assalti di questo pseudo-giornalismo che modula i suoi codici copiandoli dal terrorismo islamico. Tanta arroganza ideologica non c'è nemmeno nelle madrasse.
Ma noi siamo seguaci di Voltaire: “Non condivido il tuo pensiero, ma mi batterò allo stremo affinché tu lo possa manifestare”.