BARI - Il presidente de “I Popolari” alla Regione Puglia Napoleone Cera ha rilasciato la seguente dichiarazione.
“Occorre mettere in campo azioni di controllo degli appalti e di contrasto sui pericoli d'infiltrazioni criminali nella gestione dell'emergenza per il dissesto idrogeologico.
L'allarme - dichiara Cera - arriva dopo la notizia dell'apertura di una indagine della Procura di Foggia sugli appalti in alcuni comuni della Capitanata.
La Regione, negli ultimi tempi, ha messo sul tavolo della programmazione degli interventi quasi 200 milioni di euro, ma il vero problema non sono i fondi ma la loro gestione; premesso che la maggior parte dei Comuni ormai non fa più manutenzione ordinaria del territorio. Si aspettano gli eventi naturali per fare la conta dei danni e gestire l'emergenza, che spesso finisce nella rete di appalti poco chiari e imprese spregiudicate.
Per la gestione del territorio - spiega Cera - dovrebbe valere un principio di coordinamento di enti e istituzioni, compreso i Consorzi di Bonifica che hanno commissariato l'ordinaria manutenzione di canali e terreni.
Dunque, sarebbe auspicabile una gestione della mappatura delle criticità e poi un controllo sui processi di messa in sicurezza del territorio, da non lasciare in mano ai singoli comuni.
La Regione potrebbe istituire un'Agenzia di controllo e coordinamento contro il dissesto idrogeologico e non limitarsi a intervenire a tragedia avvenuta, garantendo flussi di danaro pubblico che richiamano l'interesse di organizzazioni criminali”, conclude Cera.
“Occorre mettere in campo azioni di controllo degli appalti e di contrasto sui pericoli d'infiltrazioni criminali nella gestione dell'emergenza per il dissesto idrogeologico.
L'allarme - dichiara Cera - arriva dopo la notizia dell'apertura di una indagine della Procura di Foggia sugli appalti in alcuni comuni della Capitanata.
La Regione, negli ultimi tempi, ha messo sul tavolo della programmazione degli interventi quasi 200 milioni di euro, ma il vero problema non sono i fondi ma la loro gestione; premesso che la maggior parte dei Comuni ormai non fa più manutenzione ordinaria del territorio. Si aspettano gli eventi naturali per fare la conta dei danni e gestire l'emergenza, che spesso finisce nella rete di appalti poco chiari e imprese spregiudicate.
Per la gestione del territorio - spiega Cera - dovrebbe valere un principio di coordinamento di enti e istituzioni, compreso i Consorzi di Bonifica che hanno commissariato l'ordinaria manutenzione di canali e terreni.
Dunque, sarebbe auspicabile una gestione della mappatura delle criticità e poi un controllo sui processi di messa in sicurezza del territorio, da non lasciare in mano ai singoli comuni.
La Regione potrebbe istituire un'Agenzia di controllo e coordinamento contro il dissesto idrogeologico e non limitarsi a intervenire a tragedia avvenuta, garantendo flussi di danaro pubblico che richiamano l'interesse di organizzazioni criminali”, conclude Cera.