Tegola per la corsa alla Casa Bianca di Hillary Clinton. E' stata riaperta dal Fbi l'inchiesta sull'Emailgate: James Coley, il direttore dell'Fbi, ha reso noto in una lettera a membri del Congresso che verranno riaperte le indagini per controllare nuove mail dell'allora segretario di Stato con l'obiettivo di verificare se contenevano materiale classificato.
Comey ha precisato tuttavia che l'Fbi non puo' ancora dire se le email "possono essere significative" o quanto tempo sara' necessario per riesaminarle. Le email sono state scoperte in una vicenda non collegata che ha spinto Comey a disporre "appropriati passi investigativi".
"Un grande giorno della nostra campagna è appena diventato anche migliore". A scriverlo su Twitter Kellyanne Conway, manager della campagna di Donald Trump, in reazione alla notizia che l'Fbi ha deciso di riaprire l'inchiesta sull'utilizzo di indirizzo e-mail e server privati da parte di Hillary Clinton quando era segretario di Stato.
MAIL DA EX MARITO HUMA - Le nuove e-mail legate alla candidata democratica non provengono dal server privato usato dalla candidata democratica quando era segretario di Stato: invece sono state rinvenute dopo il sequestro da parte delle autorità federali di dispositivi elettronici di proprietà del braccio destro di Hillary, Huma Abedin, e del suo ex marito Anthony Weiner, quest'ultimo coinvolto in una vicenda di scambio di foto a sfondo sessuale.
Comey ha precisato tuttavia che l'Fbi non puo' ancora dire se le email "possono essere significative" o quanto tempo sara' necessario per riesaminarle. Le email sono state scoperte in una vicenda non collegata che ha spinto Comey a disporre "appropriati passi investigativi".
"Un grande giorno della nostra campagna è appena diventato anche migliore". A scriverlo su Twitter Kellyanne Conway, manager della campagna di Donald Trump, in reazione alla notizia che l'Fbi ha deciso di riaprire l'inchiesta sull'utilizzo di indirizzo e-mail e server privati da parte di Hillary Clinton quando era segretario di Stato.
A riferirlo il New York Times. Fbi poi precisa: non si sa se i contenuti in questione risultino alla fine compromettenti per Hillary, se vi sia davvero materiale classificato che non sarebbe dovuto circolare. Ma secondo fonti citate dai media Usa, l'Fbi non poteva fare altrimenti, pena far fronte ad eventuali accuse di insabbiamento una volta venuta fuori la vicenda.
"Naturalmente di solito non parliamo al Congresso delle indagini in corso, ma in questo caso sento un obbligo a farlo considerato che negli ultimi mesi ho ripetutamente testimoniato che la nostra inchiesta era conclusa. Credo inoltre che sarebbe fuorviante per il popolo americano non fornirne nota", si legge nella lettera ottenuta da diversi media americani. Comey ha inoltre sottolineato la consapevolezza che vi sia il rischio di generare fraintendimenti, data la necessita' di bilanciare le informazioni in una comunicazione breve e considerata la tempistica "nel mezzo di una stagione elettorale".
MEDIA: CLINTON RISTRUTTURANO SENZA PERMESSI - Secondo fonti di stampa Hillary e Bill Clinton hanno di recente ristrutturato una proprieta' immobiliare senza aver ottenuto i permessi necessari. Stando a quanto riferisce 'The Journal News' la casa e' stata acquistata lo scorso agosto per 1,6 milioni di dollari ed e' ubicata proprio accanto alla residenza della candidata alla Casa Bianca e dell'ex presidente a Chappaqua nei pressi di New York. Avrebbero successivamente reso agibile una piscina, rinnovato la cucina e installato illuminazione ma tutto senza i dovuti permessi. Le autorita' competenti avrebbero anche inviato sul posto un ispettore lo scorso 5 ottobre dopo aver ricevuto una lamentela.
CHI E' COMEY, IL CAPO FBI REPUBBLICANO CHE 'AZZOPPA' LA CLINTON - Fu il presidente Usa, Barack Obama, nel 2013 a scegliere James Comey, un repubblicano, a capo dell'Fbi. E chissà che ora non abbia a pentirsene considerato che proprio Comey, a pochi giorni dalvoto dell'8 novembre , ha aperto un'inchiesta sulla candidata democratica Hillary Clinton che rischia di azzoppare irrimediabilmente la sua corsa.
"Naturalmente di solito non parliamo al Congresso delle indagini in corso, ma in questo caso sento un obbligo a farlo considerato che negli ultimi mesi ho ripetutamente testimoniato che la nostra inchiesta era conclusa. Credo inoltre che sarebbe fuorviante per il popolo americano non fornirne nota", si legge nella lettera ottenuta da diversi media americani. Comey ha inoltre sottolineato la consapevolezza che vi sia il rischio di generare fraintendimenti, data la necessita' di bilanciare le informazioni in una comunicazione breve e considerata la tempistica "nel mezzo di una stagione elettorale".
MEDIA: CLINTON RISTRUTTURANO SENZA PERMESSI - Secondo fonti di stampa Hillary e Bill Clinton hanno di recente ristrutturato una proprieta' immobiliare senza aver ottenuto i permessi necessari. Stando a quanto riferisce 'The Journal News' la casa e' stata acquistata lo scorso agosto per 1,6 milioni di dollari ed e' ubicata proprio accanto alla residenza della candidata alla Casa Bianca e dell'ex presidente a Chappaqua nei pressi di New York. Avrebbero successivamente reso agibile una piscina, rinnovato la cucina e installato illuminazione ma tutto senza i dovuti permessi. Le autorita' competenti avrebbero anche inviato sul posto un ispettore lo scorso 5 ottobre dopo aver ricevuto una lamentela.
(James Comey, n.1 dell'Fbi) |
CHI E' COMEY, IL CAPO FBI REPUBBLICANO CHE 'AZZOPPA' LA CLINTON - Fu il presidente Usa, Barack Obama, nel 2013 a scegliere James Comey, un repubblicano, a capo dell'Fbi. E chissà che ora non abbia a pentirsene considerato che proprio Comey, a pochi giorni dalvoto dell'8 novembre , ha aperto un'inchiesta sulla candidata democratica Hillary Clinton che rischia di azzoppare irrimediabilmente la sua corsa.
Ex funzionario del dipartimento di Giustizia, Comey è considerato un repubblicano di qualità . Sotto l'amministrazione di George W.Bush era arrivato a diventare il 'numero 2' del ministero della Giustizia. Obama probabilmente volle fare una scelta bipartisan. Non solo: certamente sapeva che Comey, molto preparato e alle spalle una carriera illibata, aveva avuto un ruolo chiave in uno degli episodi più delicati del mandato di Bush jr.: nel 2004, mentre il procuratore generale John Ashcroft era malato e ricoverato in ospedale per una pancreatite, due collaboratori del presidente -il capo dello staff, Andrew Card Jr, e Alberto R. Gonzales- tentarono di approfittare della sua debolezza per autorizzare la reiterazione della controversa legge sulle intercettazioni indiscriminate promulgata dopo l'11 settembre.
Comey, che aveva assunto i poteri del procuratore, si precipitò nella stanza dell'ospedale e riuscì a bloccare Gonzales e Card. Un vero 'public servant', la cui determinazione forse fu la chiave che convinse Obama. Ma ora questa determinazione rischia di giocare uno sgambetto al Partito democratico.