BARI - Prorogato al 31 dicembre del 2017 il termine entro cui è consenta la presentazione di istanze abilitative in materia edilizia, al fine di conseguire gli incrementi volumetrici consentiti dalla Legge regionale n. 14 del 2009 (Modifiche agli articoli 5 e 7 della Legge regionale 30 luglio 2009, n. 14 - Misure straordinarie e urgenti a sostegno dell'attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale).
È quanto prevede una proposta di legge a firma dei consiglieri Fabiano Amati (Pd), Sabino Zinni (Emiliano sindaco di Puglia), Vincenzo Colonna (Sinistra italiana), Paolo Campo (Pd) e Donato Pentassuglia (Pd), Francesco Ventola (Cor), approvato dalla V Commissione del presidente Filippo Caracciolo, con l’astensione del Movimento 5 stelle.
“Una iniziativa legislativa che – si legge dalla relazione a firma dei proponenti – si inserisce nell’ambito di una politica diretta ad equità nel sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”.
Si tratta, in buona sostanza, di ampliare, semplicemente, il termine di validità del cosiddetto piano casa.
Il motivo di tale proroga, osservato anche dalla prospettiva dei ripetuti provvedimenti legislativi di proroga del termine sancito dal documento legislativo storico, consiste nell’assicurare i benefici delle disposizioni normative in discorso anche ai cittadini che per motivi congiunturali (per esempio la mancata disponibilità economica per intraprendere l’iniziativa edilizia) non siano stati nelle condizioni di avanzare la propria istanza progettuale.
In assenza di proroga, oppure con proroghe accompagnate a modifiche restrittive rispetto all’impianto originario della legge, “si consoliderebbe la valorizzazione del patrimonio edilizio appartenente ai cittadini la cui disponibilità economica sia stata in grado di intercettare con tempestività (ovvero con le precedenti proroghe) le misure di sostegno all’attività edilizia – ha sottolineato Fabiano Amati - E ciò rappresenterebbe un’apprezzabile ingerenza dei poteri pubblici nel normale andamento del mercato, a fronte dell’ancora sussistenti finalità individuate dal legislatore storico: rilancio dell'economia mediante il sostegno all'attività edilizia e miglioramento della qualità architettonica, energetica e ambientale del patrimonio edilizio esistente, in coerenza con le norme di tutela del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico della regione nonché di difesa del suolo, prevenzione del rischio sismico e accessibilità degli edifici”.
È quanto prevede una proposta di legge a firma dei consiglieri Fabiano Amati (Pd), Sabino Zinni (Emiliano sindaco di Puglia), Vincenzo Colonna (Sinistra italiana), Paolo Campo (Pd) e Donato Pentassuglia (Pd), Francesco Ventola (Cor), approvato dalla V Commissione del presidente Filippo Caracciolo, con l’astensione del Movimento 5 stelle.
“Una iniziativa legislativa che – si legge dalla relazione a firma dei proponenti – si inserisce nell’ambito di una politica diretta ad equità nel sostegno dell’attività edilizia e per il miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale”.
Si tratta, in buona sostanza, di ampliare, semplicemente, il termine di validità del cosiddetto piano casa.
Il motivo di tale proroga, osservato anche dalla prospettiva dei ripetuti provvedimenti legislativi di proroga del termine sancito dal documento legislativo storico, consiste nell’assicurare i benefici delle disposizioni normative in discorso anche ai cittadini che per motivi congiunturali (per esempio la mancata disponibilità economica per intraprendere l’iniziativa edilizia) non siano stati nelle condizioni di avanzare la propria istanza progettuale.
In assenza di proroga, oppure con proroghe accompagnate a modifiche restrittive rispetto all’impianto originario della legge, “si consoliderebbe la valorizzazione del patrimonio edilizio appartenente ai cittadini la cui disponibilità economica sia stata in grado di intercettare con tempestività (ovvero con le precedenti proroghe) le misure di sostegno all’attività edilizia – ha sottolineato Fabiano Amati - E ciò rappresenterebbe un’apprezzabile ingerenza dei poteri pubblici nel normale andamento del mercato, a fronte dell’ancora sussistenti finalità individuate dal legislatore storico: rilancio dell'economia mediante il sostegno all'attività edilizia e miglioramento della qualità architettonica, energetica e ambientale del patrimonio edilizio esistente, in coerenza con le norme di tutela del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico della regione nonché di difesa del suolo, prevenzione del rischio sismico e accessibilità degli edifici”.
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