L'Inter è definitivamente fuori dall'Europa League
di LUIGI LAGUARAGNELLA - Finalmente l’Inter è fuori dall’Europa League. Finalmente, senza dubbio, per alcuni suoi calciatori che non hanno dimostrato di essere degni della maglia che indossano. Finalmente per i tifosi perché, soprattutto in questa competizione europea, hanno assistito a scandalose e assurde prestazioni della loro squadra. Finalmente perché dietro l’alibi del “fair play finanziario” è sembrato elevato un sottile disinteresse per questa coppa. Finalmente perché gli uomini in campo hanno sottovalutato gli avversari che sulla carta non possono competere con il blasone dell’Inter, ma grazie anche all’apatia dei nerazzurri hanno raggiunto oltre che il passaggio di turno, risultati calcistici storici.
Finalmente l’Inter è uscita dall’Europa League: per i suoi tifosi e per la sua storia è meglio così, anche solo per la consolazione di non vedere ancora durante questo anno eventuali “figuracce” europee.
L’ennesimo suicidio di ieri sera contro gli israeliani dello BeerSheva può definirsi come il culmine della stagione fallimentare, pur essendo solo a novembre. Dopo un primo tempo in vantaggio per due reti (Icardi e Brozovic), durante la ripresa è andato in scena l’ennesimo dramma. Forse a causa della superbia, della sciatteria, della stanchezza fisica e soprattutto mentale, gli interisti hanno totalmente ceduto la gara agli avversari che addirittura hanno rifilato tre gol e causato l’espulsione di Handanovic. Allora è proprio il caso di dire che in tutti gli ambiti dell’Inter il vero problema è la gestione. La gestione societaria è penosa, la gestione in campo è scandalosa, la gestione dello spogliatoio pure. Non c’entra l’allenatore di turno. A Pioli non si può davvero dire niente.
Probabilmente adesso, come è stato fatto per il “casting” dell’allenatore, andrebbero presi uno ad uno i giocatori e selezionare in base a motivazioni, conoscenza, voglia, professionalità chi merita quella maglia e chi sa lottare per ottenerla. L’impressione di questi corti circuiti nerazzurri è che tra loro qualcuno pensa che una volta giunti all’Inter ci si possa concedere solo privilegi, dal campo sembra che qualcuno possa anche sentirsi superiore all’avversario giocando sotto gamba; alcuni sentono di meritare quella maglia, ma in realtà meritano solo esclusioni.
Ci vorrebbe un lungo casting per eliminare calciatori o per strigliarli seriamente. Dietro Icardi, che spesso funge da capro espiatorio perché è il capitano o semplicemente perché si rende protagonista di episodi marginali subendo le critiche ci sarà una lista lunga di personaggi che in realtà andrebbero redarguiti. Il problema non può proprio essere l’attaccante argentino sempre prolifico. In passato l’Inter di teste calde ne ha avute. Anche Angelillo lo era, eppure fu un grande capocannoniere… Il problema riguarda alcuni compagni di Icardi che non compiono il loro dovere di professionisti e non rispettano tifosi, allenatore (qualsiasi esso sia) e compagni. Tutto questo incide sulla stagione calcistica, sull’immagine dell’Inter e anche sulla carriera del singolo calciatore.
Finalmente l’Inter è uscita dall’Europa League. Pur sembrando “prime donne” i giocatori nerazzurri evidentemente non sono grandi calciatori e professionisti non sapendo tenere botta su due competizioni. Non se lo possono permettere…mentre l’Inter sì…
Ad essere Pioli, nell’ultima gara di Europa League andrebbe schierato la Primavera, un po’ come successe all’Inter di Herrera.
Finalmente l’Inter è uscita dall’Europa League: per i suoi tifosi e per la sua storia è meglio così, anche solo per la consolazione di non vedere ancora durante questo anno eventuali “figuracce” europee.
L’ennesimo suicidio di ieri sera contro gli israeliani dello BeerSheva può definirsi come il culmine della stagione fallimentare, pur essendo solo a novembre. Dopo un primo tempo in vantaggio per due reti (Icardi e Brozovic), durante la ripresa è andato in scena l’ennesimo dramma. Forse a causa della superbia, della sciatteria, della stanchezza fisica e soprattutto mentale, gli interisti hanno totalmente ceduto la gara agli avversari che addirittura hanno rifilato tre gol e causato l’espulsione di Handanovic. Allora è proprio il caso di dire che in tutti gli ambiti dell’Inter il vero problema è la gestione. La gestione societaria è penosa, la gestione in campo è scandalosa, la gestione dello spogliatoio pure. Non c’entra l’allenatore di turno. A Pioli non si può davvero dire niente.
Probabilmente adesso, come è stato fatto per il “casting” dell’allenatore, andrebbero presi uno ad uno i giocatori e selezionare in base a motivazioni, conoscenza, voglia, professionalità chi merita quella maglia e chi sa lottare per ottenerla. L’impressione di questi corti circuiti nerazzurri è che tra loro qualcuno pensa che una volta giunti all’Inter ci si possa concedere solo privilegi, dal campo sembra che qualcuno possa anche sentirsi superiore all’avversario giocando sotto gamba; alcuni sentono di meritare quella maglia, ma in realtà meritano solo esclusioni.
Ci vorrebbe un lungo casting per eliminare calciatori o per strigliarli seriamente. Dietro Icardi, che spesso funge da capro espiatorio perché è il capitano o semplicemente perché si rende protagonista di episodi marginali subendo le critiche ci sarà una lista lunga di personaggi che in realtà andrebbero redarguiti. Il problema non può proprio essere l’attaccante argentino sempre prolifico. In passato l’Inter di teste calde ne ha avute. Anche Angelillo lo era, eppure fu un grande capocannoniere… Il problema riguarda alcuni compagni di Icardi che non compiono il loro dovere di professionisti e non rispettano tifosi, allenatore (qualsiasi esso sia) e compagni. Tutto questo incide sulla stagione calcistica, sull’immagine dell’Inter e anche sulla carriera del singolo calciatore.
Finalmente l’Inter è uscita dall’Europa League. Pur sembrando “prime donne” i giocatori nerazzurri evidentemente non sono grandi calciatori e professionisti non sapendo tenere botta su due competizioni. Non se lo possono permettere…mentre l’Inter sì…
Ad essere Pioli, nell’ultima gara di Europa League andrebbe schierato la Primavera, un po’ come successe all’Inter di Herrera.
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