di LUIGI LAGUARAGNELLA - La grande rete della solidarietà barese si riunisce per la quarta edizione di “Generare culture non violente”, la manifestazione promossa dall’assessorato al Welfare del Comune di Bari. Sono cento le realtà e le associazioni coinvolte in questo evento che punta a diffondere la cultura della non violenza e lotta a contrastare al violenza contro le donne e ogni tipo di differenza.
Il percorso di sensibilizzazione e di condivisione iniziato proprio grazie all’impegno diretto dell’assessora Francesca Bottalico, per questa edizione 2016, basa i laboratori, i workshop, i flashmob, i dibattiti sul tema della resilienza, la capacità ossia la capacità da parte di coloro che hanno subito un trauma di poterlo superare per poi ricominciare una nuova vita.
“Generare culture non violente” è sempre un momento di riflessione su tematiche che occupano spesso la cronaca dei giornali e mette in evidenza, invece, quei processi virtuosi che permettono alle donne di potersi rifare una vita e lottare contro ogni tipo di violenza subita. La giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si colloca dopo la giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e prima della giornata in cui si ricordano i diritti umani. Esiste un filo conduttore tra queste tre giornate che, appunto, ricordano l’importanza di determinati valori. Gli eventi in programma per “Generare culture non violente” seguono quelli sulla Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza inerenti al tema del bullismo legato alla violenza sessuale e come ha precisato il Garante regionale dei Diritti Rosy Paparella: “Gli episodi di bullismo e di violenza giovanile hanno le stesse radici culturali, per cui le dinamiche vissute in famiglia vengono riproposte nei confronti dei coetanei. In questo periodo stiamo tenendo d’occhio anche i fenomeni di violenza sessuale ad opera dei minori e i segnali non sono positivi”.
Sono trentacinque gli eventi in programma e tutti mirano ad essere da collante di speranza. Ogni attività intende incidere sul lavoro che ogni donna può e deve fare su sé stessa per riappropriarsi della sua vita. Ciò è possibile solo riscoprendo il valore della relazione. A questo proposito l’assessora Bottalico sottolinea l’impegno dei Centri Anti violenza e della collaborazione di Porta Futuro per la realizzazione di percorso di reinserimento socio-lavorativi attraverso borse-lavoro.
La rete tessuta nel corso degli anni dall’assessora al Welfare ha unificato numerose realtà e ha condotto il Comune di Bari ad aderire alla manifestazione nazionale a contrasto della violenza di genere in programma in piazza della Repubblica, a Roma, sabato 26 novembre. Inoltre sarà attivato il numero 800202330, attivo 24 ore su 24, per poter denunciare tutti i casi di violenza.
Gli appuntamenti di “Generare culture non violente” mescolano le generazioni per una reciproca educazione. Oltre a cineforum, mostre, dibattiti, sono previsti un incontro sulla pratica di autodifesa del Krav Maga; un incontro psicoeducativo presso l’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” dal titolo “Riflessioni allo specchio”, attività in collaborazione con Ipercoop e un flashmob in piazza del Ferrarese.
Il percorso di sensibilizzazione e di condivisione iniziato proprio grazie all’impegno diretto dell’assessora Francesca Bottalico, per questa edizione 2016, basa i laboratori, i workshop, i flashmob, i dibattiti sul tema della resilienza, la capacità ossia la capacità da parte di coloro che hanno subito un trauma di poterlo superare per poi ricominciare una nuova vita.
“Generare culture non violente” è sempre un momento di riflessione su tematiche che occupano spesso la cronaca dei giornali e mette in evidenza, invece, quei processi virtuosi che permettono alle donne di potersi rifare una vita e lottare contro ogni tipo di violenza subita. La giornata internazionale contro la violenza sulle donne, si colloca dopo la giornata dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e prima della giornata in cui si ricordano i diritti umani. Esiste un filo conduttore tra queste tre giornate che, appunto, ricordano l’importanza di determinati valori. Gli eventi in programma per “Generare culture non violente” seguono quelli sulla Giornata dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza inerenti al tema del bullismo legato alla violenza sessuale e come ha precisato il Garante regionale dei Diritti Rosy Paparella: “Gli episodi di bullismo e di violenza giovanile hanno le stesse radici culturali, per cui le dinamiche vissute in famiglia vengono riproposte nei confronti dei coetanei. In questo periodo stiamo tenendo d’occhio anche i fenomeni di violenza sessuale ad opera dei minori e i segnali non sono positivi”.
Sono trentacinque gli eventi in programma e tutti mirano ad essere da collante di speranza. Ogni attività intende incidere sul lavoro che ogni donna può e deve fare su sé stessa per riappropriarsi della sua vita. Ciò è possibile solo riscoprendo il valore della relazione. A questo proposito l’assessora Bottalico sottolinea l’impegno dei Centri Anti violenza e della collaborazione di Porta Futuro per la realizzazione di percorso di reinserimento socio-lavorativi attraverso borse-lavoro.
La rete tessuta nel corso degli anni dall’assessora al Welfare ha unificato numerose realtà e ha condotto il Comune di Bari ad aderire alla manifestazione nazionale a contrasto della violenza di genere in programma in piazza della Repubblica, a Roma, sabato 26 novembre. Inoltre sarà attivato il numero 800202330, attivo 24 ore su 24, per poter denunciare tutti i casi di violenza.
Gli appuntamenti di “Generare culture non violente” mescolano le generazioni per una reciproca educazione. Oltre a cineforum, mostre, dibattiti, sono previsti un incontro sulla pratica di autodifesa del Krav Maga; un incontro psicoeducativo presso l’ospedale pediatrico “Giovanni XXIII” dal titolo “Riflessioni allo specchio”, attività in collaborazione con Ipercoop e un flashmob in piazza del Ferrarese.