TARANTO - Un contributo straordinario di mezzo milione di euro in favore del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Taranto per la ricerca sull'impatto sul neurosviluppo cognitivo e comportamentale dei bambini tarantini a causa dell'esposizione ambientale legata alla presenza dell'Ilva.
E' questo il contenuto dell'emendamento al ddl 275/2016 (Bilancio di previsione 2017 della Regione Puglia) proposto ed approvato in Commissione Bilancio dal Presidente del gruppo consiliare del Partito Democratico, Michele Mazzarano, alla luce del recente studio dell'Istituto Superiore di Sanità presentato a Roma dal ministro della Salute sulle conseguenze dell'inquinamento a Taranto.
Da quello studio è emerso che la città di Taranto rappresenta un sito di rilevanza nazionale e comunitaria per le emissioni industriali. L’esposizione dei residenti a metalli pesanti e inquinanti organici persistenti quali diossine, furani, idrocarburi, policlorobifenili può determinare, oltre ad effetti cancerogeni, effetti nocivi fra cui alterazioni a carico del sistema nervoso. Quest’ultimo è particolarmente sensibile all’azione neurotossica degli inquinanti ambientali fin dalle prime settimane di gestazione.
L’azione preventiva si impone pertanto come strumento strategico di difesa e promozione della salute, per favorire la tutela degli abitanti del capoluogo jonico, e in particolare di coloro che risiedono nei quartieri limitrofi agli impianti industriali di Taranto. A tale scopo, negli ultimi 3 anni l’ASL Taranto, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Brescia hanno condotto un'indagine per valutare l'associazione tra esposizione ambientale a sostanze neurotossiche e deficit del neurosviluppo cognitivo e comportamentale dell’età evolutiva.
La ricerca ha coinvolto 300 soggetti in età pediatrica di età compresa fra 6 e 11 anni, arruolati in 12 istituti scolastici del Comune di Taranto.
“Lo studio, però, presenta alcune limitazioni - ha dichiarato Mazzarano - per questo abbiamo deciso di finanziare con 500mila euro ulteriori ricerche, che potranno consentire di ovviare alle limitazioni attuali, mediante allargamento della casistica ad una numerosità per lo meno doppia rispetto a quale attuale, estendendo il campione in studio anche alla fascia di età compresa fra 11 e 14 anni”.
I dati di monitoraggio biologico dovranno inoltre essere integrati dai dati di misure ambientali attuali e pregresse per consentire una valutazione retrospettiva comparata, al fine di ricostruire i livelli di espositivi ad inquinanti degli ultimi 15 anni.
“Ciò permetterà di valutare l’andamento dell’esposizione - ha continuato il consigliere tarantino - in funzione degli interventi di prevenzione attuati nelle aree target e di relazionare agli indicatori di salute attuali i livelli di esposizione sperimentati anche in epoche precedenti. Lo studio appena concluso ha posto le basi per giungere a una stima reale dell’impatto dei fattori ambientali sul neurosviluppo infantile nell’area di Taranto. Risulta quindi di fondamentale importanza approfondire questa relazione - ha concluso Mazzarano - per ottimizzare gli interventi di tutela della salute e di salvaguardia della popolazione tarantina”.
E' questo il contenuto dell'emendamento al ddl 275/2016 (Bilancio di previsione 2017 della Regione Puglia) proposto ed approvato in Commissione Bilancio dal Presidente del gruppo consiliare del Partito Democratico, Michele Mazzarano, alla luce del recente studio dell'Istituto Superiore di Sanità presentato a Roma dal ministro della Salute sulle conseguenze dell'inquinamento a Taranto.
Da quello studio è emerso che la città di Taranto rappresenta un sito di rilevanza nazionale e comunitaria per le emissioni industriali. L’esposizione dei residenti a metalli pesanti e inquinanti organici persistenti quali diossine, furani, idrocarburi, policlorobifenili può determinare, oltre ad effetti cancerogeni, effetti nocivi fra cui alterazioni a carico del sistema nervoso. Quest’ultimo è particolarmente sensibile all’azione neurotossica degli inquinanti ambientali fin dalle prime settimane di gestazione.
L’azione preventiva si impone pertanto come strumento strategico di difesa e promozione della salute, per favorire la tutela degli abitanti del capoluogo jonico, e in particolare di coloro che risiedono nei quartieri limitrofi agli impianti industriali di Taranto. A tale scopo, negli ultimi 3 anni l’ASL Taranto, l’Istituto Superiore di Sanità e l’Università di Brescia hanno condotto un'indagine per valutare l'associazione tra esposizione ambientale a sostanze neurotossiche e deficit del neurosviluppo cognitivo e comportamentale dell’età evolutiva.
La ricerca ha coinvolto 300 soggetti in età pediatrica di età compresa fra 6 e 11 anni, arruolati in 12 istituti scolastici del Comune di Taranto.
“Lo studio, però, presenta alcune limitazioni - ha dichiarato Mazzarano - per questo abbiamo deciso di finanziare con 500mila euro ulteriori ricerche, che potranno consentire di ovviare alle limitazioni attuali, mediante allargamento della casistica ad una numerosità per lo meno doppia rispetto a quale attuale, estendendo il campione in studio anche alla fascia di età compresa fra 11 e 14 anni”.
I dati di monitoraggio biologico dovranno inoltre essere integrati dai dati di misure ambientali attuali e pregresse per consentire una valutazione retrospettiva comparata, al fine di ricostruire i livelli di espositivi ad inquinanti degli ultimi 15 anni.
“Ciò permetterà di valutare l’andamento dell’esposizione - ha continuato il consigliere tarantino - in funzione degli interventi di prevenzione attuati nelle aree target e di relazionare agli indicatori di salute attuali i livelli di esposizione sperimentati anche in epoche precedenti. Lo studio appena concluso ha posto le basi per giungere a una stima reale dell’impatto dei fattori ambientali sul neurosviluppo infantile nell’area di Taranto. Risulta quindi di fondamentale importanza approfondire questa relazione - ha concluso Mazzarano - per ottimizzare gli interventi di tutela della salute e di salvaguardia della popolazione tarantina”.