di VALERIA BISANTI - ALESSANO (LE). Nella palestra dell’Istituto “Salvemini” di Alessano a parlare di pace si sono ritrovati rappresentanti della Chiesa Cattolica, il vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca Vito Angiuli, della Chiesa ortodossa, papa Yoannis, della Chiesa Valdese il pastore Bruno Gabrielli e dell’Islam con l’imam Saefeddine Maaroufi.
Hanno risposto alle domande loro rivolte dagli studenti che si sono interrogati sul contributo delle religioni alla pace e del loro uso per provocare invece la guerra e l’instabilità nel mondo.
E' riecheggiato forte il ricordo di un profeta della pace, don Tonino Bello, del quale sono stati letti alcuni brani. E a don Tonino ha fatto riferimento Angiuli ricordando come per i cattolici la lampada che li deve guidare nel mare del dialogo ma anche di tempesta è Gesù Cristo.
Tutte le religioni sono accomunate dal credere in quattro fondamentali valori: la pace, l’amore, la giustizia e la libertà . E su questo terreno comune –secondo Angiuli - si può trovare l’incontro pur con le differenze di credi.
E’ stato l’imam Maaroufi a ricordare che il Corano condanna chi non si cura dell’anima dell’altro e perciò ancor più condanna chi uccide l’altro, anche se credente in altra religione o non credente. La strada, secondo l’imam di Lecce, è quella della coerenza e della fedeltà agli insegnamenti veri e non alla lettura strumentale ad altri fini.
Gabrielli, della Chiesa Valdese, ha sottolineato che la pace comincia dal fare quotidianamente il proprio dovere e che troppo spesso si dimentica che è attenzione al bene comune.
Il pastore ha ricordato poi la loro iniziativa, di intesa con la comunità di Sant’Egidio di Roma, del corridoio umanitario per gli immigrati, un’esperienza di accoglienza che costruisce la pace.
Papa Yoannis ha quindi invitato i giovani a essere migliori dei loro padri, a contagiare con il loro entusiasmo il mondo che li circonda e così creare la pace e condizioni di maggiore giustizia.
All’incontro ha partecipato Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello che ha rappresentato, in concreto, il punto di incontro tra i rappresentanti delle religioni presenti.
“L’incontro – ha detto infine la preside Chiara Vantaggiato – è stato l’occasione per superare facili pregiudizi e per un approfondimento su temi che troppo spesso vengono visti superficialmente, ma intorno ai quali si sviluppa la storia e sono imprescindibili per comprendere la realtà odierna”.
Hanno risposto alle domande loro rivolte dagli studenti che si sono interrogati sul contributo delle religioni alla pace e del loro uso per provocare invece la guerra e l’instabilità nel mondo.
E' riecheggiato forte il ricordo di un profeta della pace, don Tonino Bello, del quale sono stati letti alcuni brani. E a don Tonino ha fatto riferimento Angiuli ricordando come per i cattolici la lampada che li deve guidare nel mare del dialogo ma anche di tempesta è Gesù Cristo.
Tutte le religioni sono accomunate dal credere in quattro fondamentali valori: la pace, l’amore, la giustizia e la libertà . E su questo terreno comune –secondo Angiuli - si può trovare l’incontro pur con le differenze di credi.
E’ stato l’imam Maaroufi a ricordare che il Corano condanna chi non si cura dell’anima dell’altro e perciò ancor più condanna chi uccide l’altro, anche se credente in altra religione o non credente. La strada, secondo l’imam di Lecce, è quella della coerenza e della fedeltà agli insegnamenti veri e non alla lettura strumentale ad altri fini.
Gabrielli, della Chiesa Valdese, ha sottolineato che la pace comincia dal fare quotidianamente il proprio dovere e che troppo spesso si dimentica che è attenzione al bene comune.
Il pastore ha ricordato poi la loro iniziativa, di intesa con la comunità di Sant’Egidio di Roma, del corridoio umanitario per gli immigrati, un’esperienza di accoglienza che costruisce la pace.
Papa Yoannis ha quindi invitato i giovani a essere migliori dei loro padri, a contagiare con il loro entusiasmo il mondo che li circonda e così creare la pace e condizioni di maggiore giustizia.
All’incontro ha partecipato Giancarlo Piccinni, presidente della Fondazione don Tonino Bello che ha rappresentato, in concreto, il punto di incontro tra i rappresentanti delle religioni presenti.
“L’incontro – ha detto infine la preside Chiara Vantaggiato – è stato l’occasione per superare facili pregiudizi e per un approfondimento su temi che troppo spesso vengono visti superficialmente, ma intorno ai quali si sviluppa la storia e sono imprescindibili per comprendere la realtà odierna”.