BARI - Su invito dell’arcivescovo Francesco Cacucci, questa mattina, nella Basilica pontificia di San Nicola, il sindaco Antonio Decaro ha portato il saluto della città di Bari all’inaugurazione dell’anno accademico 2016-2017 della Facoltà Teologica Pugliese.
“Santità , la città con sentimenti di deferente affetto La saluta e La accoglie con gioia - ha esordito il Antonio Decaro nel suo intervento -. A nome della città e della nostra comunità , Le manifesto la gratitudine per la Sua presenza. Grazie!
Anzi, utilizzo l’espressione greca che ha un significato molto più profondo perché indica la CARIS cioè racchiude in sé i sentimenti di carità , di gioia, di festività e di letizia: EFCARISTO!
La Sua presenza testimonia come questa città unisce e non divide, NON terra di frontiera ma terra di cerniera tra popoli, fedi e culture, terra di mediazione tra oriente e occidente, ponte mediterraneo tra nord e sud.
Bari, negli anni, è diventata terra di incontro, di dialogo e simbolo dell’ecumenismo religioso, grazie alla presenza delle reliquie del vescovo di Myra, custodite amorevolmente dalla comunità dei frati Domenicani nella nostra Basilica. Bari è anche luogo di eccellenza per lo svolgimento di momenti di riflessione spirituale e di preghiera, grazie all’attività costante, quotidiana e generosa di una arcidiocesi molto dinamica e attiva, guidata da Sua Eccellenza Monsignor Cacucci che ringrazio perché ha conquistato il cuore dei baresi.
L’iniziativa di oggi rappresenta la vocazione di una intera comunità pastorale ad essere ponte tra i Cristiani di Oriente e di Occidente.
Lo stesso Papa Francesco ha riconosciuto, nel suo messaggio augurale alla Facoltà teologica Pugliese, l’importanza del ruolo svolto dalla chiesa barese e pugliese nel consolidamento dei rapporti tra i cristiani delle diverse chiese.
Per questo ruolo ovviamente da sindaco non posso che manifestare la mia soddisfazione e la mia gratitudine insieme a quella di tutti i baresi.
Bari è una città di mare, di approdi e partenze. Per secoli è stata attraversata da popoli e culture differenti e ha scelto come santo patrono un santo dalla pelle scura. Il coraggio, la caparbietà e la smisurata fede spinsero un gruppo di marinai baresi in Asia Minore, sfidando il mare per portare a Bari quelle reliquie, costruendo su questo viaggio una delle narrazioni religiose e storiche più suggestive di tutti i tempi. Una storia che siamo orgogliosi di condividere con altre fedi e con altri popoli.
Bari è una grande città del Mediterraneo che da sempre fa i conti con la vitalità di un mare che porta con sé gli echi di altri Paesi e di altre storie. Ha vissuto e vive le contraddizioni e i limiti legati all’accoglienza di popoli in fuga. Eppure, nonostante in tutto il mondo serpeggi la paura del fanatismo religioso, Bari non ha mai rinunciato ai principi dell’accoglienza, ai valori della solidarietà e all’arte del dialogo: per questo crediamo che Bari possa giocare un ruolo nel processo di avvicinamento tra le diverse religioni, a partire da quelle cristiane.
Siamo profondamente convinti che il dialogo interreligioso può contribuire allo sviluppo della fiducia reciproca e alla promozione della pace e della riconciliazione. Perché, come ha ribadito il Concilio pan ortodosso di Creta, la vera pace non si ottiene con la forza delle armi ma solo attraverso l’amore che non cerca il proprio interesse. E con questi auspici la città di Bari dà il benvenuto a Sua Santità Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli”.
Nel corso dell’inaugurazione al Patriarca ecumenico Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli, è stato conferito il Premio ecumenico “San Nicola”, un importante riconoscimento che la Facoltà Teologica Pugliese assegna ad eminenti personalità cattoliche ed ortodosse per il servizio reso alla promozione dell’unità dei cristiani.
“Santità , la città con sentimenti di deferente affetto La saluta e La accoglie con gioia - ha esordito il Antonio Decaro nel suo intervento -. A nome della città e della nostra comunità , Le manifesto la gratitudine per la Sua presenza. Grazie!
Anzi, utilizzo l’espressione greca che ha un significato molto più profondo perché indica la CARIS cioè racchiude in sé i sentimenti di carità , di gioia, di festività e di letizia: EFCARISTO!
La Sua presenza testimonia come questa città unisce e non divide, NON terra di frontiera ma terra di cerniera tra popoli, fedi e culture, terra di mediazione tra oriente e occidente, ponte mediterraneo tra nord e sud.
Bari, negli anni, è diventata terra di incontro, di dialogo e simbolo dell’ecumenismo religioso, grazie alla presenza delle reliquie del vescovo di Myra, custodite amorevolmente dalla comunità dei frati Domenicani nella nostra Basilica. Bari è anche luogo di eccellenza per lo svolgimento di momenti di riflessione spirituale e di preghiera, grazie all’attività costante, quotidiana e generosa di una arcidiocesi molto dinamica e attiva, guidata da Sua Eccellenza Monsignor Cacucci che ringrazio perché ha conquistato il cuore dei baresi.
L’iniziativa di oggi rappresenta la vocazione di una intera comunità pastorale ad essere ponte tra i Cristiani di Oriente e di Occidente.
Lo stesso Papa Francesco ha riconosciuto, nel suo messaggio augurale alla Facoltà teologica Pugliese, l’importanza del ruolo svolto dalla chiesa barese e pugliese nel consolidamento dei rapporti tra i cristiani delle diverse chiese.
Per questo ruolo ovviamente da sindaco non posso che manifestare la mia soddisfazione e la mia gratitudine insieme a quella di tutti i baresi.
Bari è una città di mare, di approdi e partenze. Per secoli è stata attraversata da popoli e culture differenti e ha scelto come santo patrono un santo dalla pelle scura. Il coraggio, la caparbietà e la smisurata fede spinsero un gruppo di marinai baresi in Asia Minore, sfidando il mare per portare a Bari quelle reliquie, costruendo su questo viaggio una delle narrazioni religiose e storiche più suggestive di tutti i tempi. Una storia che siamo orgogliosi di condividere con altre fedi e con altri popoli.
Bari è una grande città del Mediterraneo che da sempre fa i conti con la vitalità di un mare che porta con sé gli echi di altri Paesi e di altre storie. Ha vissuto e vive le contraddizioni e i limiti legati all’accoglienza di popoli in fuga. Eppure, nonostante in tutto il mondo serpeggi la paura del fanatismo religioso, Bari non ha mai rinunciato ai principi dell’accoglienza, ai valori della solidarietà e all’arte del dialogo: per questo crediamo che Bari possa giocare un ruolo nel processo di avvicinamento tra le diverse religioni, a partire da quelle cristiane.
Siamo profondamente convinti che il dialogo interreligioso può contribuire allo sviluppo della fiducia reciproca e alla promozione della pace e della riconciliazione. Perché, come ha ribadito il Concilio pan ortodosso di Creta, la vera pace non si ottiene con la forza delle armi ma solo attraverso l’amore che non cerca il proprio interesse. E con questi auspici la città di Bari dà il benvenuto a Sua Santità Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli”.
Nel corso dell’inaugurazione al Patriarca ecumenico Bartolomeo I, Arcivescovo di Costantinopoli, è stato conferito il Premio ecumenico “San Nicola”, un importante riconoscimento che la Facoltà Teologica Pugliese assegna ad eminenti personalità cattoliche ed ortodosse per il servizio reso alla promozione dell’unità dei cristiani.